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Vuoi avviare un equity crowdfunding che si concluda con successo e ti permetta di finanziare la tua startup?

Allora devi necessariamente conoscere in che modo una campagna procede a livello temporale.

La conoscenza di quali sono le fasi in cui una campagna si suddivide e qual è la loro durata media, ti permette infatti di comprendere di quanto tempo hai bisogno per sviluppare il tuo progetto di crowdfunding.

Perché se è vero che la fase centrale è quella che può apparire a un primo esame la più importante, il risultato di una campagna è determinato anche dalle fasi precedenti e seguenti.

Le fasi in cui si divide una campagna di equity crowdfunding

# Avviare un equity crowdfunding: una campagna, tre fasi

Il primo step per un equity crowdfunding è quello di capire quali sono le fasi che si susseguono in questo processo.

Una campagna di crowdfunding si articola in 3 fasi diverse, che in ordine cronologico sono:

pre-campagna: la fase preparatoria, che comprende tutte le operazioni che precedono il lancio vero e proprio della campagna.
Comprende delle operazioni societarie obbligatorie e la preparazione dei documenti necessari alla campagna. In questa fase inizia anche l’applicazione di una strategia di marketing dedicata.
È la fase temporalmente più lunga.
campagna: comprende il lancio e lo svolgimento della campagna: in questa fase si raccolgono le adesioni al progetto da parte dei finanziatori.
La durata è decisa a priori e influenzata anche dalla piattaforma scelta;
post-campagna: comprende il periodo che segue la chiusura della campagna di equity crowdfunding.
Se l’obiettivo della campagna è stato raggiunto i finanziamenti raccolti vengono versati alla startup e i finanziatori diventano soci a tutti gli effetti della startup. Prevede tutta una serie di importanti adempimenti a livello amministrativo.

Comprendendo come funzionano le singole fasi potrai capire meglio il crowdfunding cos’è e come funziona.

# Avviare un equity crowdfunding fase 1: la pre-campagna

Il lavoro preparatorio è quello probabilmente determinante di tutto l’andamento successivo della campagna.

Se nell’immaginario del crowdfunding quella del lancio sembra essere la fase più importante, in realtà è una conseguenza di tutte le operazioni preliminari.

Questa fase di preparazione è comune a tutte le principali tipologie di crowdfunding, non solo all’equity: anche raccolta reward è agevolata da un’adeguata progettazione.

Puoi dividere le attività da svolgere in questa fase fra quelle che si possono definire “burocratiche” e quelle legate alla comunicazione e al marketing.

Le scelte preliminari e la preparazione della documentazione

Nella fase di pre-campagna dovrai scegliere la piattaforma su cui avviare un equity crowdfunding: attenzione a che la piattaforma ospiti progetti simili al tuo, in modo da trovare un pubblico di investitori interessato e qualificato.

Ricordati anche che dovrai stabilire l’obiettivo della campagna: e nel farlo devi tenere conto dei capitali necessari alla tua startup ma anche delle spese che devi affrontare per la creazione e gestione della campagna.

Inoltre dovranno essere prodotti tutti i documenti previsti dalla normativa, relativi alla tua startup e alla sua struttura societaria e finanziaria, che andranno messi a disposizione degli investitori.

Sempre in questa fase andranno effettuate alcune delibere societarie: sono quelle relative all’aumento di capitale, necessario per ogni finanziamento in equity. E quelle relative alle quote societarie e all’inserimento di eventuali clausole che ti permettano di mantenere il controllo della startup.

La strategia di marketing e comunicazione

Per una campagna crowdfunding di successo è necessario iniziare fin da subito la preparazione di una strategia di marketing.

Nella fase di pre-campagna questa strategia deve avere l’obiettivo di creare e far crescere una community che sostenga la startup e il progetto di crowdfunding.

Per fare questo è necessario coinvolgere in modo puntuale i membri della community nello sviluppo del progetto, in modo che da fan si trasformino in evangelist, coinvolgendo altri soggetti.

Questo permette di ampliare la base dei potenziali finanziatori, che possono rivelarsi preziosi per la tua startup anche per progetti futuri.

Sempre in questa fase è possibile fare ricorso agli influencer, nel ruolo di ambassador: l’obiettivo è quello di coinvolgere i loro fan nello sviluppo della campagna.

Ovviamente dovrai essere attento a scegliere influencer che abbiano un’affinità con la tua startup oppure con il progetto di crowdfunding.

Solo in questo caso infatti i loro follower potranno dimostrare un reale interesse per il progetto: è vero che è importante avere una platea di utenti ampia, ma soprattutto che abbia reali potenzialità di trasformarsi in una platea di finanziatori.

# Fase 2: la campagna e l'importanza della partenza

Nel processo che ti permette di scoprire come aprire un crowdfunding vedrai che la fase di lancio è in molti casi cruciale.

In effetti una campagna di crowdfunding parte ufficialmente solo con il suo lancio sulla piattaforma: un evento, che come tale va preparato e celebrato.

Quindi attenzione alla comunicazione in questa fase: l’obiettivo è quello di creare un clima di attesa e di urgenza, che spinga gli utenti a investire subito nel progetto.

Perché un progetto che ha una buona partenza è molto spesso destinato al successo, magari andando anche in overfunding rispetto all’obiettivo iniziale.

Sfrutta tutti i canali e gli strumenti a tua disposizione per rendere virale il lancio del crowdfunding: anche la piattaforma che hai scelto può aiutarti in questa operazione.

Esistono nel crowdfunding vantaggi e svantaggi per una startup: la possibilità di sfruttare questo strumento anche come mezzo per farsi conoscere è sicuramente un vantaggio da sfruttare.

In effetti, vedrai proprio in questa fase se il lavoro fatto a livello di marketing durante la pre-campagna ha dato i suoi frutti.

Tagliare il traguardo: gli ultimi cento metri

Se la partenza del tuo crowdfunding non è stata così bruciante come speravi, non devi abbatterti.

Oltre al tempo di svolgimento della campagna, gli ultimi giorni prima della chiusura ti permettono di recuperare anche un gap importante e di chiudere raggiungendo l’obiettivo di raccolta.

Anche in questa fase devi sfruttare al massimo gli strumenti di marketing: gli utenti devono percepire la sensazione chiara che rischiano di perdere un’occasione importante.

Generare senso di urgenza: a questo devi puntare, sottolineando come si tratta degli “ultimi giorni” per riuscire a partecipare a un progetto davvero unico e interessante.

# Fase 3: post-campagna il momento di tirare le somme

Nel momento in cui decidi di creare crowdfunding devi essere pronto anche a gestire il post-campagna.

Ovviamente i possibili esiti sono due: il raggiungimento dell’obiettivo previsto e quindi il successo della campagna, oppure il mancato raggiungimento dello stesso.

In questo caso, dopo aver adempiuto le formalità burocratiche, ricorda di mantenere viva la comunicazione con i tuoi sostenitori.

La creazione di una community interessata alla tua startup è una delle conseguenze più utili di una campagna di crowdfunding e i sostenitori che hai raccolto intorno al progetto sono un bene prezioso.

Un tesoro da non disperdere, perché può essere utile anche nei progetti futuri della tua startup.

Inoltre ricorda che dall’insuccesso di una campagna di crowdfunding potrai imparare moltissimo: sarà comunque un’esperienza importante e scoprire gli eventuali errori commessi ti permette di non ripeterli in un futuro secondo tentativo.

Avviare un equity crowdfunding: obiettivo centrato

Nel momento di avviare un equity crowdfunding l’obiettivo è quello di raccogliere i capitali necessari per lo sviluppo della tua startup.

Se riesci in questo obiettivo dovrai adempiere a tutta una serie di procedure: i fondi raccolti dalla piattaforma ti verranno trasferiti, insieme con i dati dei nuovi soci.

Ci sono tutta una serie di comunicazioni da effettuare ai nuovi soci: dovrai avere già preparato un sistema che ti permetta di gestire nella maniera migliore questo flusso di dati, per evitare perdite di tempo ed errori.

Anche in caso di successo della campagna di equity crowdfunding ricorda l’importanza della comunicazione con i tuoi sostenitori: sono loro ad aver determinato il successo della campagna e potranno essere sempre una risorsa preziosa.

# Conclusioni

Avviare un equity crowdfunding con buone chance di successo prevede di conoscere le tre diverse fasi in cui una campagna si articola.

Pre-campagna, lancio e campagna e post-campagna: queste tre fasi hanno caratteristiche diverse e richiedono di svolgere attività diverse, sia a livello gestionale che di marketing.

Seguendo passo passo lo sviluppo di una campagna, ponendo la giusta attenzione a tutti i dettagli, aumenterai di molto le possibilità di raggiungere l’obiettivo prefissato per la tua startup.

Pensi che ci sia qualche altro passaggio in queste fai importante da sottolineare?
Scrivilo tra i commenti.

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