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Ciao Livio, benvenuto su Startup Vincente

Ciao Dante, grazie del tuo interesse verso la nostra realtà.

Di cosa si occupa The Thinking Clouds?

The thinking clouds si occupa di realizzare esperienze conversazionali. 

Si tratta di prodotti che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale, natural language processing e contenuti multimediali.

 

In pratica, realizziamo assistenti virtuali in grado di comprendere le esigenze degli utenti e capaci di erogare contenuti formativi e informativi.

Livio Ascione

Co-founder e Responsabile Comunicazione

The Thinking Clouds

livio

Tu che ruoli occupi adesso e qual’era il tuo background prima di creare la tua startup?

Sono il responsabile della comunicazione e gestisco campagne di progettazione e produzione multimediale. 

Prima di creare la startup mi occupavo di progettazione di contenuti e corsi e-learning come freelance, ho trasferito il mio know-how all’interno dell’azienda arricchendo le nostre soluzioni. 

La mia esperienza da freelance mi ha portato ad avere una visione disruptive del business e ad occuparmi di design su più livelli, dalle interfacce utente alla produzione dei contenuti video passando per la scrittura dei testi informativi. 

Com'è nata l'idea di creare The Thinking Clouds?
Cosa ti ha spinto a creare questa startup?

The thinking clouds nasce con il nostro progetto di punta, Glooci, una suite piattaforma + app che permette di realizzare assistenti virtuali, i Genius Loci, in grado di erogare informazioni e contenuti multimediali ai visitatori di borghi, musei e città d’arte. 

Siamo partiti dalla nostra città, Benevento, e dalla necessità di sviluppare un prodotto che donasse voce ai borghi e alle aree interne, partendo da una domanda: se potessi parlare con un personaggio storico, cosa gli chiederesti? 

Il Genius Loci è un personaggio che ha vissuto la storia, un personaggio di finzione, l’anima di un territorio in grado di comunicare con il visitatore soprattutto dove c’è domanda di informazioni ma scarsa offerta. 

Nel processo di creazione di The Thinking Clouds, quali sono gli step che hai seguito?

Come tante startup siamo partiti da un’idea di business e l’abbiamo presentata all’accelerathon FactorYmpresa e turismo di Invitalia e Ministero dei Beni Culturali e del Turismo all’interno del quale siamo stati affidati per 48h a un mentor che ci ha dato i consigli giusti per avviare la nostra impresa. 

Classificati al terzo posto in Italia e al primo posto in Campania abbiamo ricevuto un piccolo grant che ci ha permesso di validare l’idea. 

Grazie alla misura Cultura Crea di INVITALIA abbiamo avuto modo di sviluppare alcuni prototipi e la suite completa di cui avevamo bisogno, è stato un processo importante per metterci alla prova sul piano del business model e per avere una spinta sugli investimenti. 

Oggi, Glooci è disponibile per smartphone android e per iPhone ed è possibile creare il proprio percorso direttamente da piattaforma. 

Musei, travel blogger, aziende enogastronomiche possono farci richiesta per la realizzazione di un percorso in una città italiana. 

Quali sono stati i primi ostacoli in cui ti sei imbattuto in questo percorso di crescita?

Le prime difficoltà sono nate dalla gestione amministrativa e dai numeri. 

Abbiamo dovuto imparare molto e, soprattutto, sbagliare diverse valutazioni prima di allinearci sui giusti binari. 

Inoltre, la ricerca delle soluzioni presenti sul mercato è fondamentale: ti permette di comprendere cosa è necessario sviluppare internamente e quali tecnologie puoi acquistare da altre aziende risparmiando tempo e risorse finanziarie. 

Con il senno di poi, cosa faresti diversamente?

Lavoreremmo di sicuro a molti più prototipi testando rapidamente la soluzione sul mercato prima di rilasciare una versione stabile e definitiva.

Qual è il business model su cui si regge The Thinking Clouds?

Ci occupiamo di esperienze conversazionali che vengono erogate attraverso app o plugin per WordPress dai nostri Genius Loci e che rivendiamo su modello B2B o B2B2C.

Realizziamo progetti di ricerca e sviluppo per migliorare le nostre soluzioni e per progettare moduli di espansione della nostra piattaforma Glooci

Infine realizziamo prodotti e servizi per l’e-learning aziendale. 

Invece parlando di soldi, come siete riusciti a finanziarvi fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?

Riprendendo una delle risposte precedenti, siamo partiti con un piccolo grant, un passo alla volta. Un finanziamento importante è stato quello ottenuto con Cultura Crea di INVITALIA che ci ha permesso di portare la nostra fantasia dai pensieri ai fatti. 

Il finanziamento della nostra startup passa attraverso due canali: 

- la vendita delle nostre soluzioni al mercato di musei, pubbliche amministrazioni, collaborazioni con influencer e travel blogger, aziende interessate alla promozione di prodotti enogastronomici, aziende che vogliono utilizzare le nostre esperienze conversazionali sui loro siti web attraverso il nostro plug-in; 
- attività per investimenti di ricerca e sviluppo co-finanziate da enti pubblici o privati.

Secondo quella che è la tua esperienza, esistono delle competenze/skills che un founder di una startup deve possedere a prescindere dal settore in cui opera la sua azienda?

Innanzitutto è necessario che un team sia eterogeneo: l’errore più che si può fare in una startup è considerarsi dei tuttologi. 

Non si tratta di avviare una partita iva da freelance, ma di far funzionare un sistema complesso, di mettere in comunicazione domanda e offerta, di verificare le tecnologie, gli strumenti, trovare le persone giuste e, soprattutto, trovare un modo per pagarle. 

Nel pratico, le competenze principali sono quelle amministrative e quelle tecniche che permetteranno ad una startup di realizzare un prodotto innovativo e, cosa non di poco conto, di sopravvivere.

Esistono delle risorse sia online che offline che ti senti di consigliare a chi sta per creare una startup digitale oggi in Italia oppure esistono dei libri o corsi o software che consigli di utilizzare per gli aspiranti startupper?

Uno dei libri più interessanti per una startup è “Partire dal perché” di Simon Sinek che consente, ad aspiranti startupper o a imprenditori più o meno navigati, di non perdere mai di vista l’obiettivo principale delle proprie attività. 

In generale, esistono tantissimi strumenti per le startup e per l’organizzazione dei task ma sono convinto che il miglior strumento sia quello che hai sempre in tasca: ogni appunto passa per il mio smartphone e cerco di avere sempre tutto in cloud per poter accedere a tutti i miei progetti in qualunque posto io mi trovi.

Parlando di persone, esistono dei profili all’interno del team che non possono mancare in una startup digitale?

Come dicevo, non può mancare una persona che abbia le giuste competenze in ambito amministrativo/finanziario. 

È fondamentale una persona che sappia comunicare all’esterno e che, ove possibile, riesca a vendere le soluzioni di una startup. 

Inoltre, è necessario che le competenze tecniche siano interne all’azienda per un controllo sull’architettura della soluzione o per il project management, lo sviluppo può anche essere affidato esternamente o possono essere acquistate soluzioni ad hoc

Se potessi dire una sola cosa a chi sta pensando di creare una startup, cosa diresti?

Non è importante l’idea, sta tutto nell’esecuzione. 

Puoi avere la migliore idea del mondo ma è necessario metterla in pratica e, soprattutto, deve funzionare. 

Inoltre non preoccuparti che sia perfetta, meglio avere qualcosa disponibile da subito e da mostrare a possibili interessati che attendere il momento giusto con il tuo prodotto chiuso in un cassetto. 

Avrai tempo e modo di migliorare, alle persone piace assistere anche al percorso. 

Se tu domani mattina avessi una nuova idea su cui costruirci su una startup, quali sono le 3 cose che faresti subito?

Farei una prova super-basic con le competenze che abbiamo a disposizione in-house: tempo massimo di realizzazione 2 giorni. 

Farei provare questa soluzione ad amici e parenti e raccoglierei un po’ di pareri e opinioni. 

Mi metterei alla ricerca di un bando per finanziare la mia idea e, nel frattempo, proverei a vendere qualcosa di molto simile a un cliente per renderla realtà. 

Ok Livio, grazie per le tue risposte. Per adesso ti saluto e spero di risentirti più avanti con un aggiornamento su come procede il vostro viaggio

Grazie a voi! Per il vostro viaggio, invece, scaricate Glooci!

Approfondimenti

- The Thinking Clouds (Sito web)
- Livio Ascione (Linkedin)

Risorse consigliate:
- Partire dal perchè (libro)


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