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# Quale problema affronta The Startup Canvas?

The Startup Canvas è destinato a chi ha un'idea e vuole crearne un business. In questo libro si affrontano le tematiche legate a tutti gli aspetti da sviluppare per creare una startup.


# Che cosa ti porti a casa dopo aver letto il libro?

Uno strumento pratico, framework, da utilizzare praticamente ogni giorno ed un procedimento step by step nel processo di creazione di una startup partendo da zero.


# Che cos'è esattamente The Startup Canvas ?

The Startup Canvas è un framework molto utile da tenere sempre sotto-mano per poterlo consultare ed aggiornare.
Ecco nella figura sotto, cos'è precisamente 

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                                                            Fonte: The Startup Canvas

Il cuore di questo strumento è l'idea di Business rappresentata dai 4 blocchi centrali. 

Per utilizzare questo strumento devi partire dal blocco 1 fino al blocco 4 ed ogni volta che analizzerai nuovamente la tua idea di business, dovrai riaggiornare sempre tutti e 4 i blocchi ripartendo dal primo e completando l’analisi e la modellazione con il quarto. Questi blocchi centrali sono

1. il problema;
2. la Customer Development;
3. la Value Proposition;
4, le Assumption (ipotesi fiduciarie)

Il secondo step avviene invece analizzando il percorso del cerchio più esterno e si suddivide in due sezioni: la strategia, che si trova nei blocchi superiori e l’execution in quelli inferiori.

Nel blocco della strategia troverai : 

il business model
le strategie di marketing
il piano finanziario
le proprietà intellettuali

Nella sezione dell’execution troviamo invece: 

il team
le operations
la traction
le strategie di fund raising

#1 - Il problema

Come primo step, dovrai identificare il problema che vuoi affrontare e risolvere.

Identificare un reale bisogno, è il passaggio fondamentale per creare un prodotto o servizio che servirà a qualcuno.

Dovrai rispondere alla seguente domanda:
Qual è il bisogno ho identificato e chi necessita di una soluzione?


#2 - Customer Development 

Una volta compreso il problema da risolvere, devi trovare una possibile soluzione.Ma prima di definirla, devi individuare il target a cui ti rivolgi.

A questo punto dovrai porti le seguenti domande:

Quali sono i segmenti di clientela identificati?
Quali relazioni intendiamo instaurare con i nostri clienti?
Che canali sono stati identificati per i clienti?

È utile fare delle interviste in questa fase e ricevere direttamente dai tuoi potenziali clienti, dei feedback reali e attinenti al problema che stai cercando di risolvere

Dovrai inoltre studiare ed elaborare un MVP (Minimum Viable Product) adatto a validare la tua idea.

Più importante dell’MVP è l’MDP, ossia il Minimum Desiderable Product, che è focalizzato maggiormente sui desideri del cliente.


#3 - Value Proposition

La Value Proposition definisce il valore del tuo prodotto o servizio.

Rappresenta il terzo dei quattro blocchi che compongono l’area della business idea.

La prima domanda da porti è: 

Qual è il prodotto o servizio identificato?

Ma ciò che devi trovare una Unique Value Proposition, ossia una proposizione di valore unica che ti distingue da tutto ciò che già è in commercio.

Quale valore aggiunto fornisci al cliente tipo?
In che modo il tuo prodotto o servizio soddisfa il bisogno identificato in maniera tale da migliorare le alternative esistenti?


#4 - Le ipotesi fiduciarie 

Ogni progetto è generalmente basato su delle ipotesi fiduciarie incontrovertibili e su delle assumptions. 

Dovrai quindi analizzare e provare a elencare, come prima cosa, la lista delle tue ipotesi fiduciarie.

Le ipotesi fiduciarie possono essere di valore o di crescita. 

Le ipotesi di valore sono quelle per le quali il tuo prodotto fornisce un valore ai clienti. 

Le ipotesi di crescita sono quelle che ci indicano come acquisiremo nuovi clienti. Ed è importante validarle quanto prima, perché è proprio su tali ipotesi che svilupperai le strategie di crescita.

Dovrai ora essere in grado di rispondere alle seguenti domande: 

Quali presupposti sono alla base del nostro concetto di business? 
Come verificarne la validità?


#5 - Il business model 

Il business model è la rappresentazione di come una startup crea valore attraverso la produzione di un prodotto o l’erogazione di un servizio, offrendo questo valore ai propri clienti e poi trasformandolo in ricavi con cui possa diventare sostenibile.

Un business model efficiente deve anche produrre ricavi con una crescita veloce e deve essere scalabile.

La domanda che ti dovrai ora porre è: 

Come è possibile generare ricavi per sviluppare la nostra attività?

Una volta che trovata la soluzione al problema di cui risente il segmento di clientela individuato, dobbiamo capire come fornire quel servizio e produrre ricavi e massimizzare da tale opportunità di business.

Quali sono i canali attraverso cui genererai i ricavi?

Il business model è replicabile? 

Se sì come? 

È il business model scalabile? 
Se sì come?

Per business model scalabile si intende un modello di business in grado di sfruttare le economie di scala per aumentare i ricavi e i clienti con crescita anche esponenziale, rispetto la crescita dei rispettivi costi e risorse che segue in maniera lineare. 

Per business model replicabile si intende un modello che sia in grado di essere modellizzato e riprodotto in altri luoghi o in altri settori,


#6 - Il marketing 

Dovrai utilizzare i canali che hai individuato per raggiungere i tuoi clienti e capire  se performeranno cosi come avevi previsto.

Le prime domande che dovrai porti sono: 

qual è la stima sulle dimensioni del mercato e quale la potenziale domanda?
siamo di fronte ad un mercato nuovo, esistente o risegmentato?

Per chi è utile il tuo prodotto/servizio? 
I clienti dove acquisteranno il tuo prodotto/servizio?

Dovrai inoltre definire le strategie di marketing e di pricing. 

Come ti farai conoscere sul mercato? 
Quale sarà il prezzo di vendita del tuo prodotto/servizio? 
Quali dei 21 canali (Traction) verranno utilizzati per la vendita?

È molto utile in questo quadrante sviluppare un funnel di marketing e, in particolare, il funnel dei pirati A.A.R.R.R. che trovi nel libro Growth Hacker


#7 - Il Piano Finanziario

Il Piano Finanziario serve ad effettuare una previsione, in termini economici e finanziari, del piano di sviluppo della startup. 

Il Piano Finanziario è composto da 3 documenti: 

il conto economico, dove andrai  a rappresentare i flussi di ricavi ed i costi diretti e i costi di struttura; 

il piano degli investimenti, quindi una situazione patrimoniale, dove andrai ad evidenziare le spese in ricerca e sviluppo e degli investimenti totali che prevediamo di fare; 

un rendiconto finanziario (Cash Flow), che serve ad evidenziare il reale fabbisogno di cassa, il break even e i tempi di rientro del capitale investito.

Dovremo pertanto rispondere ai quesiti che seguono per poterlo strutturare in maniera adeguata: 

quanto stimiamo che la nostra attività sarà profittevole nel tempo? 
quali spese devono essere sostenute per avviare l’attività e di quanto denaro necessiti per supportare tale startup?

Nel piano quinquennale, sarà importante fornire una serie di informazioni, tabelle e KPIs, che consentirà ad un eventuale investitore di avere immediata evidenza di alcune dimensioni chiave della startup, e cioè:

ricavi previsti; 
EbitDA (rappresenta l’utile prima degli interessi, delle imposte e degli ammortamenti)
Ebit (è l’utile ante oneri finanziari);  
net profit (rappresenta l’utile finale dopo le imposte);
working capital (cioè la liquidità presente in azienda che ne determina l’equilibrio finanziario); 
free cash flow to equity (è la misura di quanto denaro è disponibile per gli azionisti di una società, dopo che tutte le spese, il reinvestimento e il debito sono stati saldati); 
discounted cash flow (è il flusso di cassa attualizzato); 
premoney evaluation (è la valutazione della startup prima dell’investimento); 
analisi dell’equity necessario (deve essere stabilito quanta liquidità sarà necessaria, in base alle risultanze del Working capital, per rendere sostenibile l’azienda. 

#8 - Le proprietà intellettuali

In questo blocco, si parte dalla registrazione dei domini, che non riguardano prettamente la proprietà intellettuale ma bloccano la proprietà del nome sulla rete, per poi passare a registrare il nome anche negli stores come quello di Google Play e Apple Store.

L’idea chiaramente potrebbe richiedere di dover essere tutelata e quindi di dovrà procedere con la registrazione dei marchi, di brevetti, del copyright di sorgenti o di particolari diritti d’autore.


#9 - Il Team

Il team è sicuramente la parte più operativa della startup, è il cuore pulsante della vita di una startup. 

Un team che funziona può portare l’idea al successo, un team inefficiente può far fallire in poco tempo anche la migliore delle idee. 

In primo luogo sarà necessario capire quali sono le risorse necessarie per avviare la startup.

Va costruito un piano del personale composto dalle risorse previste, modalità di ingaggio, costi per ogni figura e tempi in cui è previsto l’ingresso nell’organico. 

Vanno definiti i ruoli all’interno nel team, assegnate le responsabilità in base alle skills e alla predisposizione di ogni collaboratore e vanno coperte le aree principali.


#10 - Le operations

La fase delle operations, sarà fondamentale analizzare a fondo dove costituire la startup, la sede legale, andrà scelto con cura il Paese dove costituire l’azienda, il regime fiscale, la natura giuridica, il capitale sociale, andranno definiti dei patti parasociali e la compagine sociale. 

Sbagliare, in questa fase, uno di questi temi, può significare possibili problemi in una fase successiva.

#11 - Traction

Nella fase di traction è fondamentale il monitoraggio delle metriche di crescita della startup.

Ecco alcune metriche da controllare.

Metriche di prodotto e di engagement:

utenti attivi giornalieri
utenti attivi mensili
tasso di crescita mensile
Monthly Burn rate: è la velocità espressa in valore monetario rispetto al mese, con la quale la startup brucia denaro; 
tasso di abbandono dei clienti
Activation Rate: misura il successo di una campagna; 
Sell-Through rate: numero di unità vendute nel periodo; 
coefficiente di viralità, per avere una crescita esponenziale deve essere almeno pari a 1; 
Click to Return (CTR): Tasso di conversione. 

Metriche finanziarie e di business:

ricavi ricorrenti (mensili e annuali)
fatturato nel periodo
Gross Margin: margine lordo pari ai ricavi detratti dai costi diretti; 
Lifetime Value (LTV): il Net Profit ottenuto nell’intero ciclo di vita da un utente;   
Customer Acquisition Cost (CaC): costo di acquisizione di un nuovo cliente; 
Ricavo medio per utente; 

#12 - Il Fundraising

L’ultimo blocco riguarda le strategie di Fund Raising.

Diventa quindi molto importante analizzare con attenzione quanto richiesto:

Di quali risorse hai bisogno per avviare la tua attività e come pensi di acquisirle? 

La finanza è come la benzina per una startup: non deve mai mancare.


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