The-Hard-Thing-About-Hard-Things

The hard things about hard things scritto da Ben Horowitz è un libro che non dovrebbe mancare nella biblioteca di un aspirante startupper.

The hard things abouthard things va ad accendere la luce su quelle che sono le difficoltà che uno startupper incontra nel realizzare il suo progetto.

Difficoltà che si possono riscontrare in ogni fase di sviluppo di una startup e di una società, dal lancio di un prodotto fino alla creazione di una campagna crowdfunding di successo.

Il libro affronta dei problemi concreti, tratti dall’esperienza dell’autore come imprenditore. 

Per mettere sotto la lente di ingrandimento un fattore spesso trascurato: quello umano.

La recensione di The hard things about hard things di Ben Horowitz

# Creare una startup è facile, farla funzionare meno

Spesso gli startupper si avvicinano con un eccessivo ottimismo al mondo delle imprese, sicuri di raggiungere il successo.

La realtà è molto più dura: perché sono la maggioranza le startup che aprono e chiudono la loro attività in poco tempo.

Il successo non è scontato: dipende da diversi fattori, di cui alcuni sfuggono al controllo dell’imprenditore.

Mentre su altri è possibile intervenire: e compito dello startupper è farlo nel modo giusto, soprattutto quando si va ad affrontare una crisi.

La sfida più grande che uno CEO  deve affrontare è proprio questa: prendere le decisioni giuste nei momenti di crisi. 

E deve farlo riuscendo ad analizzare le situazioni con freddezza e oggettività.

Un bravo CEO, inoltre, deve fare questo tenendo sempre presente che una società non è fatta solo di numeri, ma principalmente di persone.

E quindi ogni decisione deve essere presa considerando tutte le possibili conseguenze.

# L'importanza di non mollare mai

Quello che distingue un vero CEO e ne fa un leader è la sua visione d’insieme: che supera quella degli altri e si spinge verso il successo futuro.

Ma per fare questo un CEO spesso si trova nella necessità di prendere decisioni che sono determinanti per il futuro della sua società.

Decisioni che non prevedono una seconda possibilità: quindi, il rischio di commettere errori, nonostante la fatica e l’impegno, è davvero molto elevato.

Le società e le startup falliscono perché i CEO sbagliano: ma questo non deve rappresentare una sentenza definitiva.

Perché il vero CEO, secondo The hard things about hard things, è quello che sì sbaglia, ma allo stesso tempo impara dagli errori commessi e continua a lottare.

Il successo di una società, soprattutto di una startup, è un percorso a ostacoli che prevede prove, errori, nuove prove.

Quello che può fare la differenza è la capacità di rialzarsi sempre e ripartire.

Gli errori sono preziosi, in ogni fase di vita di una startup: che si tratti di un lancio di un prodotto o di una campagna di crowdfunding, si può sbagliare, ma l’importante è imparare dagli errori.

# Nessuna regola universali, ma alcuni consigli utili

Horowitz in The hard things about hard things sottolinea come non vi siano delle regole universali per la buona gestione di una società nei momenti difficili.

Questo perché ogni società è un microcosmo a sé, con caratteristiche, regole e processi unici che lo definiscono.

Però esistono tutta una serie di consigli che possono rivelarsi utili, soprattutto nelle situazioni di crisi e che aiutano un CEO a non lasciarsi sopraffare dalla paura.

Paura che è assolutamente normale provare, ma che non deve mai bloccare l’attività e oscurare la visione chiara di quello che è necessario fare per superare i problemi.

Un primo consiglio utile è quello di imparare a delegare: in questo modo non si rischia di rallentare troppo l’attività della società e si possono dividere le responsabilità.

Se pensi al crowdfunding cos’è e come funziona, puoi renderti conto che anche in questa fase delegare i compiti è necessario per raggiungere un risultato utile.

Ovviamente è anche necessario scegliere dei collaboratori affidabili a cui delegare i diversi compiti.

Che si rivelano ottimi alleati anche durante i periodi di difficoltà e di lotta.

Periodi che secondo Horowitz sono quelli che, a lungo andare, permettono di avere sempre più sicurezza e di ridurre al minimo gli errori.

# La "scuola" del licenziamento

Come sottolinea Horowitz, alcune attività non possono e non devono essere delegate da un bravo CEO, salvo casi eccezionali.

E una di queste, direttamente collegata con il fattore umano, è quella del licenziamento.

In The hard things about hard things viene sottolineata l’importanza che un CEO si occupi, almeno all’inizio dei licenziamenti.

Si tratta di un trauma che non tocca solo il collaboratore direttamente interessato, ma che, se non gestito nel modo corretto, può influenzare lo stato d’animo di tutto il personale.

Per questo il CEO deve imparare a gestire il licenziamento in modo chiaro, diretto e onesto.

È inutile procrastinare l’inevitabile, ma è anche importante sempre mostrarsi assertivi, mantenere una comunicazione positiva e un’attenzione al lato umano.

Deve apparire chiaro che il licenziamento non dipende dalla persona, ma dalle necessità dell’azienda.

Un processo complesso, che nelle grandi aziende può essere delegato alle figure manageriali, ma solo se formate nel modo corretto.

I licenziamenti per Horowitz sono delle “forche caudine” attraverso cui il CEO deve passare per essere in grado di fare bene il suo lavoro.

Se riesce nel suo intento, le conseguenze negative dei licenziamenti sui complessi equilibri aziendali potranno essere controllate.

# Licenziare i dirigenti: un'occasione di riflessione

Per quanto il licenziamento sia sempre un’operazione delicata, quella del licenziamento di dirigenti lo è ancora di più.

Per Horowitz si tratta di un processo che deve essere gestito direttamente dal CEO e condiviso con il Consiglio di Amministrazione. 

E che deve anche dare adito a una serie di riflessioni approfondite.

E al centro di queste riflessioni il CEO deve mettere sé stesso: perché è lui che sceglie i dirigenti, quindi deve capire cosa nel meccanismo di scelta si è bloccato.

Le cause possono essere diverse: può esserci un errore in fase di scelta, magari dettato da un’errata impressione ricevuta da un candidato.

Oppure possono essere cambiate nel tempo le condizioni di lavoro o anche che la persona assunta non sia stata in grado di integrarsi nel team di lavoro.

Qualunque sia la variabile coinvolta per The hard things about hard things bisogna sempre tenere presente che una società deve funzionare come un meccanismo ben oliato.

Nel caso non lo si faccia, il rischio è che il suo “malfunzionamento” vada a incidere su tutti i processi societari, rallentandoli e demotivando anche gli altri membri del team.

Dopo aver definito i termini di un accordo economico da proporre al dirigente con il licenziamento, per il CEO è necessario parlare direttamente con il suo collaboratore.

Serve necessario un discorso articolato, dove emerga che la scelta è legata alle necessità aziendali: le parole dovranno essere chiare e non a rischio di fraintendimento, come le risposte a eventuali domande.

Secondo Horowitz, il fatto di tenere sempre nella massima considerazione il fattore umano in questa fase diventa ancora più importante.

Un bravo CEO è in grado di licenziare “nel modo giusto”, in modo che una situazione difficile sia caratterizzata da chiarezza e onestà.

Dopo aver informato l’interessato, è necessario informare il resto del personale in modo ufficiale e in tempi rapidi, per evitare che si diffondano voci di corridoio incontrollate.

# La piramide delle priorità

L’attenzione al fattore umano emerge per The hard things about hard things anche nelle priorità che un CEO deve avere.

Le persone devono sempre essere in cima alla lista, perché da loro dipende il buon funzionamento dell’azienda.

Se le persone si sentono trattate bene, lavoreranno meglio e anche i fattori “prodotto” e “profitto”, che si trovano più in basso nella piramide, potranno rispettivamente migliorare e crescere.

# La scelta dei collaboratori

Altro problema che ogni CEO, ma anche ogni startupper, si trova ad affrontare è quello di scegliere i lavoratori per l’azienda.

Non esistono soluzioni univoche, anche per questo problema ogni azienda e ogni posizione lavorativa ha delle caratteristiche uniche.

Ogni volta il CEO deve valutare le caratteristiche professionali, personali e l’esperienza dei candidati e confrontarle con le necessità dell’azienda.

Ottenere la combinazione perfetta non è semplice, anche perché alcune risposte si possono avere da curriculum e colloqui, mentre altre emergono solo dopo l’inserimento lavorativo.

Quello che invece è certo è ciò che il CEO non deve mai fare: mai assumere parenti, amici, amici di amici.

Perché per un CEO è necessario avere sempre la libertà di scegliere chi ritiene più adatto alla sua azienda, senza subire imposizioni dall’esterno.

# L'importanza della vision

Horowitz sottolinea sempre come un grande CEO è quello che non perde mai di vista l’obiettivo e mantiene sempre salda la capacità di decidere.

Coraggio e ambizione non devono mancare in ogni fase di di vita di una società come di una startup.

E il CEO o lo startupper devono essere sempre pronti a prendere le decisioni mentre il team si impegna nello sviluppo del progetto, nel lancio di un prodotto o nel come aprire un crowdfunding.

# Andare avanti, anche nell'incertezza

The hard things about hard things sottolinea come la lotta, l’incertezza, i problemi sono una costante da affrontare durante la gestione di una società.

Che si tratti di lanciare un nuovo servizio, di aprirsi verso un nuovo mercato o di ricorrere al crowdfunding per finanziare la società, gli ostacoli non mancano mai.

La capacità di un CEO di successo è quello di continuare ad affrontare tutti i problemi con la giusta motivazione, in modo da trarre delle esperienze utili.

Perché, secondo Horowitz, sono proprio i problemi, gli errori e le difficoltà e il modo in cui li si affrontano che maggiormente definiscono un imprenditore di successo.

E proprio le esperienze contribuiscono a modificare e rendere più forte e unica la visione di un CEO o di uno startupper.

# Conclusioni

The hard things about hard things è un libro fondamentale per uno startupper.

La capacità di mettere a fuoco i problemi più comuni che si affrontano nella gestione di una società è preziosa.

E tanto più preziosa è la visione comunque positiva che emerge dalle parole di Horowitz, per cui, con la giusta mentalità e attitudine, i problemi diventano un’occasione di crescita.

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