Uno dei principali problemi che la tua startup dovrà affrontare durante il suo sviluppo sarà quello di reperire dei fondi.
Questo obiettivo richiede un impegno particolare e notevoli sforzi, che sono normalmente suddivisi in diversi round di finanziamento.
L’obiettivo per arrivare al successo è quello di ottenere sempre più finanziamenti e di importo sempre maggiore.
Ma ogni round di finanziamento fa storia a sé: le caratteristiche e i soggetti coinvolti nei diversi round fanno si che ognuno si adatti a una particolare fase di sviluppo.
I round di finanziamento indicati come A, B e C sono quelli adatti a una startup in fase di growth.
Si tratta di quella fase (che può essere a sua volta suddivisa in early growth, growth e sustained growth) in cui la startup conosce il suo momento di maggiore crescita ed espansione e si avvicina al suo obiettivo finale (IPO o Exit).
Quindi la tua startup è una società che ha già una sua organizzazione e un prodotto validato che è stato già lanciato sul mercato, ottenendo dei risultati importanti.
In questa fase gli importi necessari allo sviluppo e alla crescita del business diventano molto importanti e non è più possibile pensare di raggiungerli con gli strumenti utilizzati nelle prime fasi di sviluppo della startup.
# I round di finanziamento di tipo A
Nella fase in cui sono necessari i finanziamenti di round A la startup è già presente sul mercato con il suo prodotto: l’obiettivo è quello dell’espansione e della crescita, in particolare con un ampliamento della fetta di mercato su cui operare (cioè più clienti) e l’ottimizzazione dell’offerta (che può voler dire nuove versioni del prodotto, implementazioni di nuove funzioni o miglioramento complessivo dell’offerta esistente).
In questa particolare fase la tua startup dovrà essere in grado di ragionare su un sviluppo a lungo termine per attirare gli investitori giusti: non basta quindi l’entusiasmo derivato dall’aver creato un business vincente, ma entra in gioco anche la capacità di monetizzare nel lungo periodo questa situazione.
Si tratta di una fase in cui gli investitori non sono più interessati a un’idea di business (per quanto buona possa essere), ma piuttosto a una startup che abbia una buona idea di business.
E che abbiano un business plan solido, in grado di trasformare una buona idea in una realtà di grande successo.
Gli importi normalmente coinvolti in un Round A di finanziamento vanno da 1 a 5 milioni di euro.
Rispetto ai soggetti coinvolti nei finanziamenti precedenti, il finanziatore-tipo mostra un minor interesse all’aspetto tecnico del progetto di business e un maggior interesse per l’aspetto commerciale e finanziario, nell’ottica di vedere remunerato il suo investimento.
Un fattore molto importante da ricordare è quello di non arrivare a un Round A di finanziamento dopo aver ceduto una quota della tua startup superiore al 25%.
Se nei precedenti round di finanziamento è stata ceduta una quota superiore della società, i grandi investitori (come i Venture Capital) potrebbero valutare che rimane una parte troppo esigua di capitale sociale di cui entrare in possesso tramite il finanziamento, a cui conseguirebbe un minor guadagno e quindi decidere di rinunciare all'investimento.
Per quel che riguarda gli strumenti per portare a termine un Round A di finanziamento quelli più efficaci sono sicuramente gli investimenti da parte dei Venture Capital.
Possono partecipare a questo round di investimento anche i Business Angel, anche se in un numero limitato di casi.
Inoltre, sempre più frequente è il ricorso al sistema di equity crowdfunding, per le startup che possono usufruire di questo strumento.
# I round di finanziamento di tipo B
I Round di finanziamento B sono ritenuti un passaggio determinante per il successo di una startup.
Si tratta infatti della fase centrale dello sviluppo della società, che in questa fase ha come obiettivo primario quello di fare un vero e proprio “balzo in avanti” in relazione alla dimensione.
Di concretizzare cioè il passaggio da startup a scaleup, replicando su una scala sempre più ampia il successo raggiunto fino a questo punto dello sviluppo.
Anche in questo Round di finanziamento quindi è di vitale importanza poter dimostrare di avere una strategia di crescita futura e un piano concreto per raggiungere l’exit, ma tutto questo non può bastare.
Diventa infatti necessario saper “mostrare” agli investitori i successi raggiunti e soprattutto la possibilità che questi possano essere replicati.
La situazione di partenza di una startup che accede a un Round B di finanziamento è quella di una posizione già solida sul mercato, in continua espansione sia nel mercato di riferimento che nei mercati collaterali (che possono essere quelli esteri oppure quelli diversi rispetto a quello principale).
Molto spesso i finanziamenti raccolti in questo round sono dedicati anche all’acquisizione di altre società, come successo per Vino.com che ha acquisto Vino.it, oppure alle realizzazione di modifiche alla struttura interna della società che richiedono capitali ingenti ma che sono necessari allo sviluppo della stessa.
In buona sostanza i finanziamenti raccolti nel Round B hanno l’obiettivo di permettere alla società di soddisfare un livello di domanda sempre più elevato.
Per questa tipologia di finanziamento cambia anche la percezione del rischio che l’investitore corre: sicuramente minore rispetto a quello corso nelle fasi precedenti, perché la startup si presenta già come una struttura consolidata, con una posizione chiara sul mercato, ma diverso perché è necessario che sia presente ancora un margine di crescita importante per fare sì che gli investitori credano nel progetto.
Per ottenere questo risultato la tua startup dovrà aver raggiunto degli obiettivi ben precisi:
Gli importi normalmente coinvolti in un Round A di finanziamento vanno dai 5 a 10 milioni di euro.
In questo round di finanziamento gli investitori “tecnici” sono scomparsi dalla scena, lasciando posto a investitori professionali, in particolare i Venture Capital e i fondi di Private Equity.
Proprio i fondi di Private Equity si possono ritenere i fondi “specializzati” nei Round di finanziamento B, in grado di supportare anche come singolo investitore anche finanziamenti molto consistenti.
Questi fondi si differenziano rispetto ai fondi Venture Capital per il sistema di investimento: se infatti i Private Equity investono scegliendo delle startup innovative con un orizzonte temporale per realizzare il loro investimento compreso tra i 3 e i 5 anni, i fondi di Venture Capital rivestono con il loro investimento in una startup non solo il ruolo di fornitore di liquidi, ma anche di quel soggetto che vuole sostenere un progetto di business particolarmente innovativo e promettente, ovviamente sempre in grado di generare profitto.
Un ruolo può ancora ricoprire il finanziamento tramite equity crowdfunding, soprattutto se la società si è già finanziata attraverso questo strumento e quindi dispone già di ottimi precedenti e di una fetta di piccoli investitori disposti a credere nella ulteriore crescita del progetto.
# I round di finanziamento di tipo C
I Round di finanziamento C sono tipici delle startup in fase di sustained growth.
Una società che è arrivata a questa fase è diventata oppure si appresta a trasformarsi in una scaleup: una società con una struttura complessa e completa, con una solida posizione in diversi mercati, sia nazionali che internazionali.
In questa fase al centro dell’attenzione di società e investitori c’è il portare al massimo livello la scalabilità del business, in modo da produrre un guadagno rapido in un tempo relativamente breve.
L’acquisizione di altre società, soprattutto se concorrenti nello stesso settore di mercato, è un’operazione tipica che viene finanziata con un Round di finanziamento C.
Oppure i fondi possono essere utili per posizionarsi o rinforzare la propria posizione in un mercato nuovo e collaterale.
In ogni caso i capitali richiesti sono ingenti e muovono quindi dei grandi investitori, che hanno l’obiettivo di ottenere un congruo guadagno, basandosi sul successo ottenuto dalla società, su un piano solido per il futuro e su una strategia di exit che può essere anche a breve termine.
Il business model della tua startup in questa fase è perfettamente definito ed efficace e l’obiettivo è quello di alzare ancora l’asticella della crescita, essendo ormai arrivati in vista del traguardo.
Perché nella maggior parte dei casi è con i finanziamenti del Round C che finisce “l’avventura” di una startup: anche se è vero che in alcuni casi ci sono società che hanno proseguito con round D ed E di finanziamento.
Ma in questo caso può trattarsi di:
I finanziamenti compresi nei Round C partono dai 10 milioni di euro e possono raggiungere cifre molto consistenti.
Per questo motivo in questa fase cambiano i soggetti che immettono i loro capitali all’interno della startup.
I “giocatori” che nella fase precedente hanno sostenuto con i loro capitali, e non solo, la startup, come Venture Capital e raramente alcuni Business Angel, possono continuare nel loro processo di collaborazione con la società: anzi la loro presenza può trasformarsi in una sorta di “calamita” che attira altre tipologie di investitori.
Anche i Fondi di Private Equity sono normalmente coinvolti nei Round C di finanziamento.
In particolare in questa fase entrano in gioco dei soggetti “nuovi” come:
Questi investitori scelgono di investire in società che hanno un solido modello di business, che ha già raggiunto risultati molto rilevanti: in questo modo cercano di realizzare il loro obiettivo, di diventare leader nel mercato di riferimento oppure di mantenere una posizione di preminenza già acquisita.
# I round di finanziamento avanzati
I round di finanziamento A, B e C rappresentano nella maggior parte dei casi l’ultimo step prima della conclusione del ciclo di vita di una startup.
In realtà, soprattutto dal momento di passaggio fra i round B e quelli C, molti esperti ritengono che non si possa parlare più di startup, ma che sia più corretta la definizione di scaleup: la società in questo caso è passata a un livello successivo, dove l’attenzione non è più focalizzata sullo sviluppo del progetto di business (che dovrebbe essere completo in ogni sua parte) bensì sulla crescita sui diversi mercati.
Alla base di ogni round di finanziamento c’è comunque lo stesso principio, per cui i finanziatori offrono capitale in cambio di un partecipazione più o meno ampia alla società.
Quello che cambia, a seconda delle diverse fasi e dei diversi round è l’importo dei capitali richiesti, gli strumenti utilizzati per la raccolta degli stessi, gli attori che partecipano al processo di finanziamento e il livello di rischio che i finanziatori si assumono con queste operazioni.
Comprendere al meglio come funzionano questi round ti sarà utile per capire come muoversi nelle diverse fasi di sviluppo della tua startup.