Foto: Copyright - Tutti i Diritti riservati Repod srl 2021
Oggi ho il piacere di intervistare Alberto Sanna, fondatore di Repod.
Repod è una startup che ha brevettato un dispositivo per migliorare e ottimizzare la gestione dei rifiuti.
Ciao Alberto, benvenuto su Startup Vincente
Buongiorno e grazie mille per l’interessamento al nostro progetto!
Grazie a te. Ci potresti spiegare di cosa si occupa precisamente Repod?
Repod è una startup innovativa che aggiorna gli standard della gestione dei rifiuti allineandoli alla tecnologia più attuale.
Grazie al dispositivo inventato e brevettato, grande come un normale elettrodomestico, il cittadino non dovrà più tenere 4-5 mastelli per i rifiuti dentro casa ma potrà gettare i rifiuti direttamente dentro Repod che in automatico riconosce i materiali, li separa, li trita e sigilla dentro piccoli contenitori compostabili che possono essere tracciati sulla piattaforma Repod in tempo reale.
Questo significa che le Materie Prime Seconde (MPS) vengono mantenute pure al 100%, vengono pre trattate e possono tornare indietro alle industrie di trasformazione secondo il principio virtuoso di economia circolare, il che comporta molti benefici tra i quali:
Alberto Sanna
Fondatore di Repod
Startup che opera nella gestione dei rifiuti e nell'economia circolare
Mi sembra un’ottima iniziativa sia per la nostra vita quotidiana ma soprattutto per l’ambiente.
Alberto ho letto che tu sei il fondatore di questa startup, oggi che ruoli occupi e qual era il tuo background quando hai creato Repod?
Io sono il CEO della startup e mi occupo di tutto, dalla Supervisione di tutte le operazioni alla strategia passando per la ricerca dei fondi (privati e pubblici) alla definizione dei componenti elettronici che devono essere installati nel dispositivo.
Ci avvaliamo di partner molto forti qui in Sardegna e all’estero per l’ingegnerizzazione del prodotto.
Il segreto delle giovani startup è fare tutto il possibile "in casa" ed esternalizzare i servizi specialistici.
Man mano che si cresce si devono trovare le risorse umane specializzate per abbattere i costi.
Come dicevi tu Repod è ubicata in tutta Italia ma immagino che chiunque possa usufruire dei vostri servizi o sbaglio?
Non sbagli! Come tutte le startup si inizia da un mercato piccolo per poi scalare.
Noi intendiamo iniziare proprio dalla Sardegna e poi ampliare il mercato velocemente.
Non a caso abbiamo esteso il nostro brevetto a livello mondiale.
Immagino che tu sia consapevole delle difficoltà legate alla creazione e sviluppo di una startup, cosa ti ha spinto ad iniziare questo percorso ed ancora oggi ad andare ancora avanti?
Il desiderio di poter dare un forte contributo a ridurre l’impatto che l’uomo (la società) ha sull’ambiente dimostrando che si può fare, e che si può fare migliorando la qualità del servizio.
Nel processo di creazione di Repod, quali sono gli step che avete seguito o che state seguendo?
Repod è una startup CleanTech che sviluppa un prodotto.
Quando si sviluppa un prodotto l’approccio deve essere lean cioè reiterare il processo continuamente, verificare e reiterare.
Questo serve a validare l’idea il prima possibile, trovare gli errori e correggerli oppure “pivottare” (cambiare radicalmente prodotto) ed eventualmente fallire ma farlo in fretta in modo da farlo in piccolo per poi riniziare.
Questo il metodo!
Gli step possiamo riassumerli in un “decalogo per startup”:
1. Definire il problema e trovarne la miglior soluzione
2. Team Team Team. nella fase super early stage il team è essenziale
3. Validare la soluzione che si propone
4. Creare un business model ottimale per tutti gli stakeholders
5. Stilare un business plan ed un pitch deck che spaccano
6. Raccogliere i primi fondi, di solito da non professionisti; il cosiddetto Bootstrapping! Le tre F Family, Friends & Fools hanno lanciato decine di migliaia di startup.
7. Realizzazione di Prototipi e Minimum Viable Product
8. Ingegnerizzazione del prodotto anche detto Product design
9. Progetto pilota o Test in ambiente reale
10. Go to Market Strategy - Lancio sul mercato
Noi attualmente siamo al punto 8/9
Con il senno di poi, cosa non rifaresti, nel percorso di creazione della tua startup?
Col senno di poi potrei senz'altro superare alcune fasi più velocemente ma, a parte questo, finora abbiamo fatto tutto nel modo corretto.
Abbiamo applicato gli insegnamenti ricevuti in US e ci hanno consentito di prevedere ed evitare errori tipici degli startupper alla prima esperienza.
Quali sono gli altri ruoli coperti dal team?
Alessandra è il CMO, Direttore marketing, e si occupa della strategia di marketing mentre Matteo è CTO, Direttore tecnico, e segue gli aspetti più tecnici dello sviluppo del prodotto con un occhio al ciclo di vita dello stesso.
Nel tuo lavoro quotidiano, esistono delle metriche o KPI che segui maggiormente?
Nella nostra fase early stage, in cui non si hanno metriche economiche pure come il fatturato, le metriche più importanti rimangono i feedback dei potenziali clienti, delle municipalità e delle società di gestione rifiuti; insomma di tutti i partner di progetto.
Un’altra metrica importante che usiamo è la percentuale di successo sui bandi pubblici a cui partecipiamo perchè ogni bando pubblico equivale a sottoporsi a valutazioni di persone che fanno questo per mestiere.
Ancora la capacità di attrarre investimenti privati.
Qual è il business model su cui si regge Repod?
E’ un business model completamente incentrato sull’ambiente e sulle persone siano esse in città o in zone rurali.
Condizione necessaria per la riuscita di un progetto in cui si coinvolgono tanti attori è apportare un beneficio a tutti ed in questo caso l’Economia Circolare ci viene in aiuto.
L’utente che installa Repod risparmia tempo, spazio effettuando una differenziata altamente precisa non raggiungibile con i sistemi attuali.
La tassa dei rifiuti gli vieni quindi azzerata.
La società che gestisce i rifiuti si trova uno strumento digitale unico che consente di vedere in tempo reale le quantità e la qualità dei rifiuti da gestire, consentendogli una programmazione efficace ed un abbattimento dei costi fissi e variabili.
La municipalità che adotta questo sistema (anche parzialmente, in transizione) ha città più pulite, meno camion dell'immondizia in giro, meno spese di smaltimento e una gestione logistica semplificata e snella, e quindi un contratto d’appalto molto meno oneroso.
Soprattutto possiede una quantità maggiore di Materie Prime Seconde che sono pure e che valgono sul mercato delle MPS fino a 6 volte più di quello che oggi i consorzi gli riconoscono, quindi maggiori introiti che ricadono positivamente sugli abitanti (tassa rifiuti) e sull’ambiente in quanto si riduce l’indifferenziato che va in discarica o all’inceneritore o peggio ancora che viene disperso o gestito illegalmente.
Come siete riusciti a validare la vostra idea, se l'avete validata?
La cosa più importante da fare è parlare con gli attori coinvolti.
Abbiamo una percentuale di feedback positivi del 87% tra tutti gli intervistati e del 100% tra le municipalità.
Bisogna tenere a mente che i Comuni ma lo stesso Paese Italia viene multato ogni anno dall’Europa per gli obiettivi non raggiunti e per l’inquinamento; finalmente si sta sviluppando una sensibilità verso l’ambiente anche a livello politico che si rifletterà negli investimenti del prossimo settennio, vedi Green Deal Europeo.
Il nostro tempismo è perfetto.
Come siete riusciti a finanziare Repod fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?
Abbiamo raccolto €350K tra investimenti privati e bandi pubblici nel 2020 e prevediamo di fare un secondo round di investimenti nel 2021.
Secondo te qual è il segreto di una startup di successo?
Cosa fa veramente la differenza?
E’ davvero necessario che ci siano le condizioni della startup innovativa: un team potenziato, idea innovativa ed un prodotto o servizio scalabile.
Quali sono le principali difficoltà per chi vuole avviare oggi una startup in Italia?
Qual è il consiglio che possiamo dare?
Conosci la frase di Pascual?
“La burocrazia è l'arte di rendere impossibile il possibile.”
La deve aver scritta dopo un’esperienza in Italia.
Un solo esempio: si può aprire una startup con zero pound in mezz’ora sul sito della Camera di Commercio Inglese (Companies House), modificare online statuto, atto, compagine sociale, Rappresentante legale etc al costo di £13 per operazione.
Oggi in Italia abbiamo PEC, firma digitale e identità digitale e la possibilità di registrare la startup ad €1 on line; beh è tutto vero…. se non fosse che le camere di commercio poi ti richiedono tante di quelle correzioni e documentazione integrativa, senza dare assistenza, che per stanchezza ci si rivolge ad un professionista.
Quel professionista in Inghilterra ti chiede £300 in Italia quel professionista è un Notaio.
Insomma è tutto più difficile qui rispetto agli altri Paesi e questo ci rende meno competitivi.
Alberto grazie per queste preziose informazioni.
Secondo quella che è la tua esperienza, esistono delle risorse sia online che offline o delle competenze che sono necessarie per creare una startup ?
La conoscenza dell’inglese apre un mondo.
Il mio consiglio è conoscere e studiare bene l’inglese.
Ormai si trovano risorse online, anche di alta qualità, in tutti i settori bisogna saper cercare.
Un corso Business è indispensabile ed anche questi si trovano online per tutte le tasche oppure sponsorizzati da fondi pubblici.
Competenze nel settore della propria startup sono indispensabili. Io non avrei mai potuto ideare e realizzare il dispositivo Repod se non avessi un background da Ingegnere.
Alla luce della tua esperienza, se tu domani mattina avessi una nuova idea su cui costruirci su una startup, quali sono le 3 cose che faresti per primo?
Team Team e poi Team!
Ok Alberto, grazie per le tue risposte.
Per adesso ti saluto e spero di risentirti più avanti con un aggiornamento su come procede il vostro viaggio?
Grazie mille, è stato un piacere
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2 replies to "Repod – la startup che migliora la gestione dei rifiuti nelle nostre case"
Sono pienamente d’accordo con l’intervistato
Tutte cose vere sia le positive che quelle negative
Grazie per il tuo feedback Mlaura.