recrowd

Oggi ho il piacere di intervistare Gianluca de Simone CEO di Recrowd.

Recrowd è una startup che opera nel settore del crowdlending immobililare.

Adesso con Gianluca cercheremo di saperne di più sulla sua startup oltre che strappare qualche suggerimento per chi sta pensando di creare una startup.

Ciao Gianluca, benvenuto su Startup Vincente

Grazie a te per l'invito

Per chi non è esperto della materia, potresti spiegarci che cos’è il crowdlending immobiliare?

Il crowdlending, più conosciuto come lending crowdfunding, consiste nel mettere in contatto attraverso una piattaforma online soggetti che vogliono investire capitali (sotto forma di prestiti) con soggetti che hanno bisogno di prestiti, al di fuori dell’attività bancaria classica.

Parliamo di crowdlending immobiliare quando i progetti presenti sulla piattaforma online hanno un sottostante immobiliare, quindi sono progetti di trading, costruzione, affitto e crediti.

Il modello di business del portale è quindi di intermediazione, poiché l’operatore non presta denaro proprio.

Gianluca De Simone

Co-founder e CEO, Recrowd

Recrowd opera nel mercato del lending immobiliare

gianluca-desimone

Quindi nell'ambito del crowdlending, recrowd di cosa si occupa precisamente?

Recrowd rientra tra le piattaforme che hanno ottenuto le autorizzazioni necessarie a svolgere l’attività di crowdlending immobiliare.

Ci occupiamo quindi di mettere in contatto aziende immobiliari che hanno bisogno di capitali per svolgere uno specifico progetto immobiliare con soggetti interessati ad investire capitali in un modo innovativo.

Tu oggi sei il CEO oltre che anche il co-founder di Recrowd, ma quando è nata questa startup che competenze ed esperienze avevi in questo mondo?

Ho acquisito esperienza nel mondo digitale creando e gestendo un vlog in ambito finance a 19 anni, non avevo esperienza diretta nella gestione aziendale, l’ho acquisita nel tempo confrontandomi con tanti imprenditori ed aziende.

Nel processo di creazione di Recrowd, quali sono gli step che avete seguito? Ci potresti indicare i primi 3?

Il primo step è stato di analisi, capire i problemi che la piattaforma poteva risolvere, inserendoli nel contesto di mercato più corretto.

Il secondo step è stato la ricerca dei partner corretti con cui sviluppare tutta l’infrastruttura, tecnologica e legale.

Il terzo step è stato la ricerca dei capitali, una volta analizzato il contesto e i “costi” della struttura abbiamo capito che avevamo bisogno di liquidità per strutturare il progetto.

Con il senno di poi, cosa non rifaresti, nel percorso di creazione della tua startup?

Non includerei alcuni partner senza esperienza diretta nel settore, se non prima di averli verificati correttamente. 

Purtroppo quando sei nuovo dell’ambiente startup, ti si avvicinano tantissime persone che si spacciano per quello che non sono.

Quali sono i ruoli coperti dal team?

Gli altri due fondatori, Simone e Massimo, si occupano rispettivamente della relazione con gli investitori e con le aziende per la strutturazione delle campagne di crowdfunding. 

Abbiamo poi una figura senior e tre figure junior che coprono l’area marketing, comunicazione e IT; mentre la parte legale e tecnologica la gestiamo con collaboratori esterni alla struttura.

Come hai trovato gli altri membri del vostro team?

Quasi tutti hanno si sono auto-candidati perché hanno notato grandi prospettive nel progetto e un’ottima opportunità di crescita, esclusa la figura senior sono tutti Under 30.

Nel tuo lavoro quotidiano di CEO, ci sono delle metriche o KPI seguite maggiormente?

Le metriche che utilizziamo sono quantitative e qualitative, è molto importante avere un volume di raccolta di capitali e di investitori sempre in costante crescita non abbassando però il rating dei progetti proposti dai nostri partner

Qual è il business model su cui si regge Recrowd?

Come dicevo prima il modello di business è di intermediazione, la nostra revenue è legata ai servizi tecnologici che offriamo alle aziende per ogni progetto immobiliare strutturando la raccolta di capitali dagli investitori presenti in piattaforma.

Come fate ad entrare in contatto con i vostri potenziali clienti?

Le aziende che hanno bisogno di capitali si candidano autonomamente attraverso un form presente sul nostro sito, mentre avviciniamo possibili investitori tramite campagne marketing online ed eventi offline presso i nostri uffici.

Come siete riusciti a finanziare la vostra startup fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?

Inizialmente abbiamo raccolto 70.000€ tramite contatti a noi vicini, per strutturare la società e avviare i lavori riguardanti la tecnologia e la struttura legale.

Successivamente abbiamo svolto una campagna di equity crowdfunding, raccogliendo 418.800€, per lo sviluppo e mantenimento della struttura nei 3 anni successivi.

In merito alla campagna di equity crowdfunding, che piattaforma avete utilizzato?

Abbiamo utilizzato il portale di equity crowdfunding Opstart.it, che secondo le nostre valutazioni attualmente è una delle realtà più interessanti ed affidabili per condurre una campagna di finanziamento rivolta alle start up

Che idea ti sei fatto del crowdfunding?

Personalmente ritengo che sia uno strumento molto utile per superare l’ostacolo della ricerca di capitali,  da sempre uno dei principali problemi che frena molte realtà a partire.

Anche se siamo solo all’inizio ci sono tutti i presupposti per cui questo strumento diventi una valida alternativa ai canali di finanziamento tradizionali.

Quali sono i costi più rilevanti che avete oggi?

I costi più rilevanti sono stati quelli di avviamento legati alla parte tecnologica e burocratica, al momento concentriamo gran parte del nostro budget e in pubblicità online/offline utili a far conoscere la nostra realtà.

Finanziariamente, come sta crescendo la tua startup, cioè in che percentuale sta crescendo il fatturato di Recrowd.

Abbiamo avuto una crescita intorno al 50% tra il secondo trimestre ed il terzo, non ancora concluso, del 2020.

Secondo te qual è il segreto di una startup di successo?
Cosa fa veramente la differenza?

Gli elementi fondamentali, per mia personale esperienza, sono tre:

Timing: perchè anche l’idea più “bella” se inserita nel contesto temporale e di mercato sbagliato potrebbe non funzionare;
Team: le persone che lavorano insieme alla tua idea hanno un ruolo fondamentale, devono credere nel progetto e sentirsi partecipi e responsabili dei risultati da ottenere a breve e lungo termine.
Capitali: Avere una cassa più ampia permetterà alla startup di posizionarsi in modo più rilevante all’interno del segmento di mercato in cui si vuole collocare.

Quali sono invece le principali difficoltà per chi vuole avviare oggi una startup in Italia? Qual è il consiglio che ti senti di dare?

E’ difficile dare una risposta univoca e allo stesso tempo completa, dipende molto dal mercato in cui si vuole entrare. 

Una difficoltà che accomuna molte startup è la ricerca di fondi, quindi prima di iniziare bisogna essere coscienti dell’apporto di capitali che serve per sviluppare correttamente il progetto.

Esistono delle risorse o delle competenze che sono necessarie per creare una startup ?

Avere delle competenze tecniche legate al settore in cui si vuole lanciare la startup non guastano, le competenze più utili però si acquisiscono lungo la strada.

Bisogna essere preparati a lavorare senza orari, "assorbire" molte opinioni negative e affrontare le situazioni più difficili senza rimandare.

Ok Gianluca, grazie per le tue risposte.
Per adesso ti saluto e spero di risentirti più avanti con un aggiornamento su come procede il vostro viaggio

Ciao, grazie per l’intervista.


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