L’anno e il decennio che sono appena iniziati sembrano caratterizzati dal cambiamento: sia un cambiamento a livello globale, sia quello relativo alle singole realtà individuali.
Nel nostro paese, secondo una ricerca Istat del 2019, soltanto 4 persone su 10 si ritenevano soddisfatte del loro lavoro: considerando quanto accaduto nei mesi scorsi, è molto probabile che la percentuale sia scesa ulteriormente.
Questa situazione si riflette spesso anche sulla vita al di fuori del lavoro, con un senso di inadeguatezza diffuso e accentuato.
Inoltre, l’insoddisfazione non è soltanto economica, ma spesso riguarda anche la sfera professionale: pochi lavoratori dipendenti si sentono realmente valorizzati e questa situazione porta a cercare una soluzione diversa.
Soluzione che molti pensano di trovare nella creazione di una startup.
La startup rappresenta la possibilità di riscatto, di sfruttare al meglio le proprie capacità professionali e imprenditoriali e, di conseguenza, migliorare la propria posizione economica.
E dal miglioramento della vita professionale, che potrebbe finalmente diventare fonte di soddisfazione e non soltanto di stress, deriva anche un sicuro miglioramento della vita personale: in breve, la possibilità di vivere la vita che si è sempre sognato.
Vedremo insieme quali sono le motivazioni più diffuse che spingono a compiere un “salto nel buio” rappresentato dalla creazione di una startup e in particolare quali caratteristiche deve avere una motivazione per essere quella “giusta”, in grado di far affrontare le fatiche e le difficoltà di cui è disseminata la strada per il successo.
Perché se il tuo obiettivo è quello di creare una startup, devi sapere subito che si tratta di un obiettivo di alto livello, che richiede il massimo impegno per essere raggiunto: non è possibile impegnarsi “solo un poco”, lo startupper deve essere dedito alla sua impresa se davvero vuole avere delle buone possibilità di successo.
E la giusta motivazione rappresenta un pilastro importante per la creazione della tua startup.
# Perché creare una startup? Le motivazioni principali:
1 - Il desiderio di autonomia
Una delle motivazioni più classiche che ti può spingere a diventare uno startupper è quella di essere “il capo di te stesso”.
La verità è che spesso non è facile occupare una posizione da dipendente al lavoro, soprattutto quando chi sta sopra di noi non dimostra di avere le caratteristiche, umane e professionali, per essere un buon capo.
Ovviamente, per capire se è questa la motivazione dominante nel tuo desiderio di creare una startup, è importante che tu sia in grado di analizzare in modo corretto e distaccato quelle che sono le tue caratteristiche nel campo lavorativo: in particolare devi sentire forte un desiderio di autonomia nel campo professionale, che ti porti in una posizione in cui non ti trovi a dover rispondere a nessuno (tranne che a te stesso) delle decisioni prese.
Ovviamente è anche importante che tu sia certo di avere tutte quelle qualità che sono necessarie per prendere le decisioni importanti.
Devi essere e sentirti un leader, che ha una visione complessiva del suo progetto ed è in grado di motivare e gestire un team di soggetti anche molto eterogenei, in modo che esprimano tutto il loro potenziale.
A volte si fa l’errore di scambiare la propensione alla leadership con una più banale mancanza di disciplina: ma la realtà è ben diversa, perché si tratta invece della chiara consapevolezza di essere in grado di gestire al meglio le persone, le intuizioni e i numeri del business.
La ricerca dell’indipendenza è una delle motivazioni che più spesso spingono a creare una startup, anche se bisogna tenere sempre presente la necessaria presenza della preparazione e della voglia di imparare e migliorare ogni giorno.
Essere uno startupper vuol dire cambiare completamente il sistema di lavoro a cui potresti esserti abituato nel tuo lavoro dipendente: da una parte il tempo passato a lavorare si farà sicuramente più intenso, assorbendo completamente la tua concentrazione e le tue energie.
Ma dall’altra parte c’è anche il vantaggio di una vita professionale più “elastica”: questo vuol dire non essere costretti a rispettare un dato orario (uno startupper non ha bisogno di timbrare il classico cartellino, ma quando lavora deve impegnarsi al 100%) e non dover trovarsi a chiedere “formalmente” la possibilità di usufruire di giorni di ferie o permessi.
Essere uno startup vuol dire essere liberi, almeno da questo punto di vista: il fatto di alzarti all’alba per viaggiare senza traffico oppure di dover passare le tre ore della pausa pranzo a gironzolare senza meta per te è un problema?
Da startupper avrai la massima libertà di organizzare i tuoi orari (compatibilmente sempre con le necessità della società e del tuo team), magari organizzandoti anche per lavorare da casa (grazie alla tecnologia sempre più avanzata), facendo rendere al meglio il tempo che dedichi al lavoro.
Senza dimenticare un aspetto importante: creare una startup vuol dire lavorare per qualcosa che davvero ti appassiona e questo porta con sé delle importanti conseguenze, perché una vita professionale soddisfacente si accompagna spesso anche a una vita personale di buona qualità.
Il lavoro e la vita privata sono necessariamente interconnessi e se ti sentirai “bene” nel primo anche la seconda ne sarà influenzata in modo positivo.
Inutile tentare di negarlo: la possibilità di guadagnare di più, di “fare il salto”, è una delle motivazioni più forti per creare una startup.
Magari puoi contare su uno stipendio fisso in grado di offrirti una relativa sicurezza, ma che non permetterà mai di svoltare veramente: mentre diventare uno startupper ti darà la possibilità di ottenere uno “stipendio” che sarà effettivamente commisurato alle tue capacità e ai risultati che hai raggiunto, ma che soprattutto ti potrà permette di “fare il botto”.
Ovviamente stiamo parlando dell’exit, che permette di monetizzare in maniera concreta il frutto del tuo lavoro, con la cessione delle quote della tua startup.
Questo deve essere sempre l’obiettivo da tenere presente, in tutto il percorso di creazione e sviluppo di una startup: una exit strategy che sia in grado di compensare ampiamente tutti gli sforzi fatti.
La vita professionale di un dipendente può riservare gioie, ma anche cocenti delusioni: e spesso sono proprio queste delusioni a fare da motore al desiderio di creare una startup.
Possiamo pensare a una situazione di crisi, in cui le prospettive future a livello lavorativo siano fosche o, ancor peggio, assolutamente negative: proprio da questa situazione può nascere l’impulso a iniziare una nuova avventura, ritrovando tutta l’energia e la concentrazione che sono necessarie per arrivare al successo.
Si tratta della possibilità di creare delle prospettive future di crescita uscendo da un momento in cui queste prospettive non esistono: pensa alla situazione di un lavoratore di mezz’età che si ritrovi a causa della crisi disoccupato.
In questo caso la creazione di una startup rappresenta l’occasione di riscatto, mettendo a frutto tutta l’esperienza e la professionalità accumulate nel corso degli anni.
L’ambizione, verso la realizzazione di un sogno e di lasciare il segno, distinguendosi fra la folla anonima, è una delle motivazioni che spesso spingono le persone più giovani a creare una startup.
Si tratta di una motivazione importante, che può generare il coraggio a fare “un salto nel buio”, ma che deve essere sempre comunque mediata da un lavoro attento di valutazione e da una grande capacità di autocritica.
L’ambizione quindi non deve essere “cieca”, perché rischierebbe di portare al fallimento del tuo progetto, ma deve essere il motivo che ti spinge a lavorare sodo, affiancando a essa la capacità di valutare la concreta realizzabilità del progetto di business in tutte le sue fasi.
L’ambizione deve essere un fuoco che brucia dentro, ma non talmente forte da renderti cieco ai problemi e agli errori che puoi aver commesso o commettere in futuro nella creazione della tua startup.
Fino a questo momento abbiamo visto quali sono le diverse motivazioni che possono spingerci a iniziare l’avventura di creare una startup.
Ma cosa vuol dire essere motivati?
Tutte le motivazioni che abbiamo visto possono essere inquadrate come una tendenza ad agire per ottenere uno o più effetti.
In particolare, la motivazione al successo, che è alla base della creazione di una startup, si posiziona a metà fra il desiderio di riuscire nel proprio intento e la paura di fallire.
Le motivazioni possono essere:
Di qualsiasi tipo sia, la motivazione è il motore più importante nella tua vita da startupper, quindi deve essere in grado di:
Una motivazione efficace invece riesce nel compito di mantenerti concentrato sull’obiettivo da raggiungere;
Qualunque sia la tua motivazione, compresa o meno fra quelle viste prima, è importante che abbia le caratteristiche viste sopra per essere realmente efficace nella tua corsa al successo.
Qual è la motivazione migliore?
Abbiamo visto alcune delle più diffuse motivazioni che spingono le persone a creare una startup: ovviamente non sono le uniche e anche quelle che ti muovono lungo questo percorso potrebbero essere anche molto diverse.
Una domanda può venire naturale a questo punto: ma qual è la motivazione migliore?
La realtà è che non è possibile dare una risposta univoca, che sia valida per tutti: questo perché ogni persona è diversa e quindi sono diverse non solo le motivazioni che lo spingono a prendere una decisione come quella di diventare una startupper (che possono essere intrinseche o estrinseche indifferentemente).
Impossibile quindi che la motivazione che magari va bene per una determinata persona, per esempio il guadagno, sia quella più adatta per te (che invece hai in mente di migliorare la qualità della tua vita professionale e personale).
Senza contare il fatto che spesso non è una singola motivazione a spingerci a compiere determinate azioni per raggiungere un obiettivo, ma l’insieme di diverse motivazioni (che possono intervenire anche in momenti diversi del percorso stesso).
In ogni caso abbiamo visto come l’importante è che la motivazione sia forte e ben salda, perché il percorso per creare una startup può essere davvero molto complesso e faticoso.
Ci sono altissime probabilità di trovarsi in momenti in cui lo sconforto si farà sentire e altri in cui la stanchezza sembrerà davvero enorme e impossibile da gestire.
Senza dimenticare tutti quegli errori e problemi che ti porteranno a ricominciare da capo una parte del percorso, cercando di non sbagliare di nuovo.
Proprio in questi momenti, i più difficili, quelli dove la meta, il successo della tua startup, sembra irraggiungibile, c’è bisogno di poter fare affidamento su una motivazione forte, che ti spinga ad andare avanti comunque, a muovere ancora un passo in avanti nella scalata al successo.
Abbiamo visto alcune delle motivazioni che possono trovarsi alla base della creazione di una startup e ora abbiamo bisogno del tuo contributo: cosa ne pensi?
Quale potrebbe essere quella più adatta a te?
Pensi ce ne sia qualcuna che abbiamo trascurato?