Sei sicuro di aver fatto il tuo lavoro al meglio: hai seguito con attenzione tutto il percorso consigliato per creare una startup, senza saltare nemmeno uno step e mettendoci tutto l’impegno richiesto.

Eppure, la tua startup non si decide a decollare, a spiegare le ali verso quel successo che sai di meritare.

Niente panico: è il momento di fermarsi per un attimo e analizzare il nostro percorso, il modo in cui siamo arrivati fino a questo punto.

Ci sono dei punti sui cui dobbiamo focalizzare la nostra attenzione, perché molto spesso proprio in essi si nasconde il problema che sta “bloccando” la nostra startup.

E non dimentichiamo il fattore più importante: siamo chiamati ad analizzare il nostro operato, cosa non semplice, quindi non dovremmo essere indulgenti bensì molto severi, altrimenti il problema rischia di sfuggire alla nostra attenzione e avremmo svolto un lavoro impegnativo senza ottenere nessun risultato utile.

1. Individua il valore aggiunto (ma quello vero)

Sappiamo già che il valore aggiunto di una soluzione (prodotto o servizio) offerta al pubblico dalla tua startup è una delle chiavi del successo: solo con un valore aggiunto che sia reale ma che soprattutto sia percepito dai consumatori è possibile che un prodotto o servizio sia in grado di superare la concorrenza, altrimenti rischia di confondersi nella massa delle proposte disponibili sul mercato.

E tu sai che la tua startup è in grado di offrire un valore aggiunto, proprio su questo probabilmente hai basato tutto il tuo progetto e lo conosci fino nei minimi dettagli.

Ma il mercato “vede” questo valore aggiunto?
È importante capire se questo accade, perché un valore aggiunto invisibile si traduce inevitabilmente in un prodotto o un servizio invenduto.

Il vero valore aggiunto non è quello reale, ma solo quello percepito dal mercato: se il valore aggiunto risulta nascosto, è necessario mettere in atto tutte quelle strategie di marketing necessario a farlo conoscere e riconoscere dai consumatori.

2. Controlla l’analisi di mercato

L’analisi di mercato è la base su cui andare a costruire e sviluppare un progetto di startup: è inutile creare un prodotto che non interessa a nessuno, per cui bisogna capire se il nostro servizio può realmente avere una platea di consumatori interessati ad acquistarlo.

E visto che nessuno è dotato del dono della preveggenza, bisogna utilizzare nel modo corretto gli strumenti che si hanno a disposizione, come le ricerche e le analisi di mercato.

Rivedere l’analisi di mercato e soprattutto le ricerche svolte può essere importante per capire dove si annidano i problemi della nostra startup: per esempio, se abbiamo svolto le ricerche di mercato su un campione di soggetti troppo limitato a livello numerico, i risultati che abbiamo ottenuto e sui cui abbiamo improntato la nostra strategia di sviluppo potrebbero non essere quelli che speravamo.

Allo stesso modo se abbiamo scelto un campione di soggetti poco significativo (per esempio, gli intervistati appartengono tutti allo stesso gruppo di età o di provenienza geografica), i risultati potrebbero non essere attendibili.

Ripetere l’analisi di mercato, correggendo gli errori che abbiamo individuato può rappresentare la soluzione ai nostri problemi.

3. Rivedi il Business Model

Il Business Model è uno dei documenti più importanti per una startup e un’azienda in generale e descrive la logica e i passaggi attraverso i quali un’impresa crea, distribuisce e ottiene valore.

Il Business Model si basa principalmente sul concetto di valore offerto ai clienti, cioè la differenza per il cliente stesso fra i costi sostenuti e i benefici che si sono ottenuti attraverso un determinato prodotto o servizio.

Quindi un Business Model efficace deve essere orientato a ottenere il massimo valore offerto per i clienti.

Il business model è composto da vari elementi (clienti, valore offerto, canali di distribuzione, ricavi, risorse e costi solo per ricordare i più importanti) e tutti questi elementi devono essere curati al meglio per ottenere un business model efficace: rivedere tutti i punti, anche riscrivendolo completamente se necessario, può essere utile a correggere la rotta della tua startup.

4. Controlla il Business Plan

Dopo aver controllato il Business Model, è venuto il momento di dedicare attenzione al Business Plan: si tratta probabilmente del documento più importante per una startup, perché illustra quello che la startup potrà fare nel breve-medio periodo, i guadagni che potrà ottenere e il modo in cui svilupperà il suo progetto.

Si tratta di un documento determinante prima di tutto per lo startupper, ma anche per gli eventuali soci e finanziatori della startup.

Ma se il Business Model viene modificato, necessariamente bisognerà rivedere anche il Business Plan, perché questi due documenti sono strettamente collegati: riscrivere il Business Plan, in tutto o in parte, permetterà anche di correggere eventuali strategie sbagliate o errori di valutazione, in modo da far ripartire l’attività della nostra startup senza ulteriori ostacoli.

5. La nuova tecnologia è troppo nuova?

Può sembrare assurdo, perché le startup basano normalmente il loro successo su tecnologie molto avanzate: ma in alcuni casi, basare il progetto di startup su una tecnologia “troppo” nuova può essere la strada per il fallimento.

Infatti, le tecnologie troppo avanzate, che sono basate solo su prototipi non testati, rappresentano un rischio molto elevato: possono rivelarsi funzionali e commerciabili e quindi produrre guadagni, oppure possono bloccarsi per problemi tecnici insormontabili e arrestare il loro sviluppo per un periodo anche molto lungo (o in certi casi per sempre).

Inoltre, gli investitori non amano le tecnologie non testate, almeno nella maggior parte dei casi, perché il rischio che devono correre in questo tipo di finanziamento è troppo elevato.

Soltanto alcuni investitori sono disponibili a scommettere su tecnologie molto avanzate e innovative, ma in cambio di una possibilità di guadagno realmente elevata.

6. Guarda alla concorrenza (se esiste)

Conoscere i proprio competitors e le loro strategie è uno dei fattori determinanti nel successo di una startup: osservandoli con attenzione è anche probabile che si riesca a individuare quello che li ha portati a ottenere un buon successo e che, forse, manca alla nostra startup.

In questo caso l’esperienza degli altri ci può essere utile per evitare ed eventualmente correggere i nostri errori.

Ma se non abbiamo dei competitors?

Se la concorrenza nella parte di mercato in cui la nostra startup opera è praticamente assente? Questo potrebbe non essere un vantaggio, ma un grave problema.

Se la nostra idea non deve affrontare nessun tipo di concorrenza, ci troviamo di fronte a due possibili situazioni: in una caso, abbiamo avuto per davvero l’idea del secolo, un progetto talmente innovativo a cui nessuno aveva ancora pensato e che ci permetterà di conquistare e dominare (almeno per un certo periodo di tempo) una fetta di mercato completamente nuova.

Pensiamo al progetto iPad dell’Apple: totalmente nuovo, ha rappresentato un enorme successo (ma anche un enorme rischio).

L’altro scenario possibile è che il nostro progetto di startup non abbia concorrenza perché in realtà nessuno è interessato a svilupparlo: può trattarsi di una tecnologia troppo costosa oppure con un bacino potenziale di utenti troppo limitato per portare a un guadagno effettivo.

In questo caso, la mancanza di concorrenza è il chiaro segnale che la base del nostro progetto a essere “sbagliata” e che quindi è meglio abbandonare questa idea, piuttosto che impegnarsi in un’operazione destinata al fallimento.

7. Non tutte le idee diventano startup

Un’idea può apparirci davvero buona e forse, in linea teorica, potrebbe rappresentare davvero una buona base per realizzare una startup.

Ma se questa idea non è concretamente realizzabile (perché richiede investimenti ingenti, oppure un tempo di realizzazione troppo lungo) oppure non risulta commerciabile con un ampio margine di profitto (perché i costi sarebbero troppo elevati oppure raggiungerebbe solo una nicchia ristretta di pubblico), la soluzione migliore è quella di lasciare perdere.

Non tutte le idee possono essere concretizzate in una startup, e se a una disamina approfondita ci rendiamo conto che alla nostra idea mancano le possibilità di essere realizzata concretamente, è inutile perdere tempo e denaro nella speranza di un miracolo: lasciarla morire e dedicarsi a un diverso progetto è la scelta migliore.

Non innamoriamoci mai delle nostre idee, perché solo poche potranno avere successo.

————————————————————————————–

Se ti piace questo articolo, lascia un commento e condividilo


Leave a Reply

Your email address will not be published.