nonsolopatronato

Ciao Salvatore e benvenuto su Startup Vincente

Ciao e grazie mille a voi per avermi dato quest’opportunità di raccontare il mio progetto all’interno del vostro portale!

Di cosa si occupa Non Solo Patronato

Nonsolopatronato.it si occupa di colmare il divario creato dalla burocrazia tra cittadini e servizi di CAF e Patronato

Salvatore Puglisi

Founder

Non Solo Patronato

salvatore-puglisi

Tu che ruoli occupi e qual’era il tuo background prima di creare la tua startup?

Bè parlare di ruoli prestabiliti all’interno di una startup è un pò difficile. 

Diciamo che il mio ruolo “ufficiale” è quello di CEO, quindi mi occupo dell’impianto strategico, di fare in modo che la vision dell’azienda venga pienamente realizzata, della gestione dei nostri dipendenti e di tutto quello che riguarda Finance, rapporti con i partner esterni etc. 

Nella pratica invece mi occupo di quello che ho appena detto e di molto altro ancora, come tutti del resto. 

Il mio background fonda l’esperienza nel settore dei patronati che ho maturato fino ai 25 anni con quello del marketing che ho maturato negli ultimi 5 anni lavorando sia da freelance che presso delle agenzie a Milano. 

Com'è nata l'idea di creare Non Solo Patronato? Cosa ti ha spinto a creare questa startup?

Come ti dicevo dai 20 ai 25 anni ho ricoperto il ruolo di operatore d patronato sotto consiglio di mio padre, che allora era vice direttore di una sede territoriale INPS. 

Già da allora quel sistema mi stava stretto e non riuscivo a digerire le lungaggini senza alcun senso che cittadini dovevano subire solo perché “si è sempre fatto così”. 

Allora, invece di reagire e creare qualcosa di mio, decisi di abbandonare totalmente il settore e dedicarmi ad altro. 

Nel frattempo ho fondato altre due startup - fallite - e ottenuto un master in Digital Strategy al Politecnico di Milano il quale - unitamente al bagaglio di esperienze maturato fino ad allora - mi ha dato la possibilità di sostenere la mia ultima idea in modo più o meno corretto, 

Nonsolopatronato.it. Un giorno, disperato e depresso per il mio lavoro da dipendente, decisi di mettere finalmente in campo quest’idea che avevo da tempo (circa 7 anni) e che non avevo mai messo in pratica perché ho sempre pensato non fosse una buona idea. 

Salvatore, ci puoi fare un esempio di utilizzo di Non Solo Patronato

Ad oggi Nonsolopatronato.it funziona come un e-commerce. 

Accedi alla piattaforma, scegli il servizio, acquisti, ricevi una mail riepilogativa con i documenti necessari da inviare, invii i documenti e noi, mediante un sistema interno e all’ausilio di partner esterni, elaboriamo la tua pratica entro 24 ore.

Nel processo di creazione di Non Solo Patronato, quali sono gli step che hai seguito o che stai seguendo tutt’oggi?

Per prima cosa il fallimento. 

Ho fallito per ben 3 volte nel campo delle startup e, credimi, ogni fallimento è stata una grande lezione che mi ha dato la possibilità di affrontare questo nuovo progetto con più sicurezza e knowledge.

Sono sempre stato un appassionato di lettura, leggo ogni giorno, ma ciò che leggi nei libri è sempre diverso rispetto a quello che affronti nella realtà. 

Ho seguito inizialmente un processo di design thinking, per l’elaborazione dell’idea, per poi andare di intuizione e conoscenze ormai acquisite sulla pelle, come il metodo lean e il customer development di Steve Blank. 

È comunque, anche in questo caso, una scoperta continua, per cui cerco di seguire le best practice il più possibile senza mai dimenticare la mia capacità critica e la mia intuizione. 

Quali sono stati i primi ostacoli in cui ti sei imbattuto in questo percorso di crescita?

Il fatto di voler rivoluzionare un settore come questo, da tempo in mano a sindacati e politica, non è stato semplice, non lo è ancora oggi e non lo sarà sicuramente in futuro. Sicuramente tante critiche da parte degli operatori del settore hanno inciso nell’umore del team per un breve periodo. Un’altro ostacolo è stato quello di trovare collaboratori capaci e disposti a sacrificarsi per una visione. 

Con il senno di poi, cosa faresti diversamente?

Ad oggi, onestamente, rifarei tutto sin dal principio.

Ti andrebbe di spiegarci come avete validato la tua idea di business?

Ecco questo è una delle lezioni che ho imparato dai miei precedenti fallimenti e che, questa volta, ho messo in pratica. 

Mai essere perfezionisti nel lanciare una startup. 

Hai un’idea?
Ok prima testa il mercato, cerca di capire se c’è domanda e solo dopo puoi spendere i soldi o andare a caccia di finanziatori. 

Con Narciso, la mia prima startup, abbiamo speso circa € 40.000 solo di codice e attività varie ancora prima di testare il mercato, per poi lanciare il prodotto e accorgersi che solo alcune cose funzionavano. 

Con Nonsolopatronato.it dopo neanche due giorni dall’esplosione dell’idea nel dettaglio, era già online una sponsorizzata su facebook che raccoglieva lead per capire se le persone sarebbero state disposte ad acquistare i nostri servizi. 

Quali sono i ruoli coperti dal team di Non Solo Patronato?

Siamo ancora una startup in fase di early stage.

Abbiamo già suddiviso i ruoli ma spesso ognuno di noi si ritrova ad uscire dal ruolo precostituito per ricoprirne un altro. 

Io sono il CEO, poi c’è il mio socio fondatore Domenico che è il CFO, poi Gaetano Romeo che è il CMO, e poi i vari consulenti esterni e interni e infine le ragazze del customer care.

Qual è il business model su cui si regge Non Solo Patronato?

Ad oggi pagamento del servizio, ma stiamo sviluppando la nuova piattaforma che avrà una forma ibrida tra SAAS e vendita di servizi.

Nel tuo lavoro quotidiano ci sono delle metriche o kpi che segui maggiormente?

Certo e consiglio vivamente a tutti i neo Startupper di farlo. 

Partiamo da quelle finanziarie che sono CAC (costo acquisizione cliente) Money in Money out (quanti soldi entrano in azienda e quant soldi escono) Burn Rate (quanti soldi consumiamo in un determinato periodo) Growth Rate (il tasso d crescita).

Il churn rate (che in questo caso sono le richieste di rimborsi) e tante altre. 

Poi vi sono le KPI di Marketing come ad esempio il ROAS (return on advertising spend) CTR (click through rate) CPC (cost per click).

Poi le varie survey fatte sui clienti etc. 

Avere bene in mente quali sono le KPI del tuo business ti rende un imprenditore sicuro di se soprattutto di fronte alla negoziazione con i vari investitori.

Invece parlando di soldi, come siete riusciti a finanziarla fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?

Abbiamo finanziato il progetto con i nostri fondi personali, miei e di Domenico. 

Ad oggi siamo già in contatto con Business Angel e stiamo applicando per i vari bandi di finanza agevolata

Quali sono le principali difficoltà per chi vuole avviare oggi una startup in Italia? Qual è il consiglio di possiamo dare?

Sinceramente non vedo tante difficoltà per chi vuole fondare una startup in Italia. 

Certo, se poniamo a paragone l’Italia con i grandi Hub finanziari Europei, perderemo sempre, però sono convinto che nel nostro piccolo, sognando in grande, possiamo veramente portare innovazione sia al nostro paese che al mondo. 

Il problema è: vuoi veramente fare impresa perché altrimenti non potresti fare altro nella tua vita o vuoi fare impresa perché fondare una startup è cool? 

Secondo me questo è il principale quesito che un imprenditore in Italia così come all’estero dovrebbe porsi prima di varcare la soglia del “fare impresa”.

Nel tuo percorso di crescita hai avuto un mentore?

No, i miei unici mentori sono stati i libri e l’esperienza sul campo. 

Cosa suggerisci ai founder alle prime armi che invece stanno incontrando le prime difficoltà?

Di non aver paura, di osare sempre e di conoscere prima se stessi. 

Il lavoro dell’imprenditore non è un mestiere facile e a parer mio non tutti possono farlo. Oggi fare impresa va di moda perché il digitale l’ha reso semplice e scalabile. 

Vedi ragazzini diventare milionari solo perché giocano ai videogames, e questo è assolutamente fantastico! 

Il problema però è che questo fenomeno generi tanta depressione attorno a quelle persone che credono veramente che basti un semplice videogame e una fotocamera per essere imprenditori ma, poi, scontrandosi con la dura realtà si rendono conto che non è così semplice. 

Vi è molto di più dietro ad un fenomeno del genere. 

Certo, sicuramente agli inizi poteva bastare una fotocamera e un videogame, ma oggi servono strategia, conoscenza dei tools, duro lavoro e soprattutto fiducia in se stessi. 

Per cui, per prima cosa cercate di conoscere voi stessi, cercate di capire cosa volete veramente dalla vita a prescindere da quello che la società vorrebbe da voi, e solo allora gettatevi a capofitto nella realizzazione del vostro progetto di vita. 

Esistono delle competenze/skills che un founder deve possedere a prescindere dal settore in cui opera la sua startup?

Si, assolutamente. Finance, Marketing, Sales e Strategy. 

Poi, a seconda del settore, ne esistono altre un pò più verticali.

Esistono delle risorse sia online che offline che ti senti di consigliare a chi sta per creare una startup digitale oggi in Italia oppure esistono dei libri o corsi o software che consigli di utilizzare per gli aspiranti startupper?

Più che tools e software mi sento di consigliare delle letture ai meno esperti. 

Partire Leggeri di Eric Ries, Customer Development Method di Steve Blank, Da Zero a Uno di Peter Thiel e infine la Startup Academy di Y Combinator (è in inglese).

Parlando di persone, esistono dei profili all’interno del team che non possono mancare in una startup digitale?

Dipende, ogni startup è un ecosistema a se. 

Nelle startup di prodotto non possono mancare gli Ingegneri, ovviamente, nelle startup di servizio il reparto Marketing. 

Dipende dal mercato e dal prodotto/servizio della startup. 

Se potessi dire una sola cosa a chi sta pensando di creare una startup, cosa diresti?

Fa male, fa veramente male. 

Andrai a dormire tardi e ti sveglierai prestissimo, dovrai fare l’abbonamento con la farmacia per gli analgesici e dovrai veramente sforzarti - se ha una famiglia - nel bilanciare il tempo che spendi al progetto con quello che dedicherai alle persone amate. 

Ma allo stesso tempo, se lavorerai bene, riceverai delle soddisfazioni enormi che solo quelle basteranno a ripagare tutti gli sforzi effettuati.

Se tu domani mattina avessi una nuova idea su cui costruirci su una startup, quali sono le 3 cose che faresti subito?

Landing page e sponsorizzata su facebook, Instagram, Linkedin, Tik Tok (dipende dal target)

Ok Salvatore, grazie per le tue risposte. Per adesso ti saluto e spero di risentirti più avanti con un aggiornamento su come procede il vostro viaggio

Ciao e grazie mille ancora per la fantastica opportunità!

Approfondimenti

- Nonsolopatronato (Sito web)
- Salvatore Puglisi (Linkedin)
- Gaetano Romeo (Linkedin)

Libri consigliati
- Partire Leggeri (Libro)
- Da Zero a Uno (Libro)
- Startup School di Y Combinator (Scuola startup)


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