Oggi ho il piacere di intervistare Fausto Panizzolo di Moveo, una startup che vuole supportare le persone che hanno problemi nel camminare.
Ciao Fausto, benvenuto su Startup Vincente
Grazie dell’invito e dell’interesse nei nostri confronti
Fausto, di cosa si occupa precisamente Moveo?
Moveo è la realtà che ho fondato per realizzare ExoBand, un dispositivo indossabile che possa permettere alle persone di camminare meglio e di migliorare la loro indipendenza
Tu che ruoli occupi e qual era il tuo background prima di creare la tua startup?
Sono l’amministratore unico del gruppo e responsabile di tecnico.
Prima di creare Moveo lavoravo ad Harvard come ricercatore nell’ambito della biomeccanica e degli esoscheletri.
Sono un ingegnere biomedico specializzato in analisi del movimento e funzione muscolare. In particolare mi occupo di come i nostri muscoli utilizzano l’energia necessaria al cammino.
Fausto Panizzolo
Amministratore Unico
Aiutare le persone a camminare meglio
Com'è nata l'idea di creare Moveo? Cosa ti ha spinto a creare questa startup?
Dopo molti anni di attività di ricerca in laboratori universitari volevo mettere le mie competenze tecniche per migliorare la vita delle persone e per portare la tecnologia fuori dal laboratorio e vicina alle persone, credo questo debba essere il fine ultimo dell’ingegneria.
Fausto, ci puoi fare un esempio di utilizzo concreto del prodotto che hai creato?
ExoBand permette alle persone con problemi legati motori di camminare di più e meglio, facendo meno fatica. Aiutiamo a camminare meglio persone con problemi neurodegenerativi come sclerosi multipla, Parkinson, ictus o problemi di natura traumatica.
Nel processo di creazione di Moveo, quali sono gli step che hai seguito o che stai seguendo tutt’oggi?
Abbiamo lavorato per un paio di anni alla ricerca e sviluppo, realizzando prototipi, testandoli sul campo e realizzando delle pubblicazioni scientifiche.
Siamo poi entrati sul mercato, prima diretti agli utilizzatori finali (B2C) e poi alle ortopedie ed ai centri riabilitativi (B2B).
Quali sono stati i primi ostacoli in cui ti sei scontrato?
Gli ostacoli sono sempre molti, di sicuro i pochi fondi ricevuti e quindi la necessità di lavorare con un budget molto ridotto.
D’altra parte, purtroppo, alcuni ostacoli sono anche mentali come la poca apertura di fronte alle novità o la chiusura di alcuni sistemi.
Siamo però fiduciosi di aver intrapreso la strada giusta e vediamo come ogni giorno la rete dei nostri utilizzatori e delle strutture con cui collaboriamo si allarghi.
Con il senno di poi, cosa faresti diversamente?
Sicuramente lavorerei solo con persone che si dedicano a tempo pieno al progetto e che credono totalmente all’idea. D’altra parte gli errori sono fisiologici e normali per chi va ad iniziare un’attività nel modo in cui l’abbiamo fatto noi.
Quali sono i ruoli coperti dalle altre persone che compongono il team?
Abbiamo due persone che lavorano in produzione, una persona che segue la parte marketing e comunicazione ed una persona che si occupa della parte logistica ed amministrativa.
Qual è il business model su cui si regge Moveo?
Abbiamo un dispositivo medico che può essere fornito alle persone tramite il sistema sanitario nazionale. Operiamo quindi tramite vendite ad ortopedie, sanitarie, centri riabilitativi e case di riposo ma anche direttamente agli utenti finali.
Tu sei il CEO di Moveo, esistono delle metriche o kpi che monitori maggiormente?
Il nostro obiettivo è di aiutare le persone a camminare meglio, quindi la prima metrica sono il numero di persone soddisfatte. Valutiamo poi anche il numero di richieste ricevute ed il tasso di conversione, ovvero il numero di prodotti acquistati.
Invece parlando di soldi, come siete riusciti a finanziarla fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?
Abbiamo ricevuto una piccola somma da parte di family & friends e di persone che credevano nel progetto per iniziare.
Ad oggi la nostra realtà è sostenibile visto che riusciamo a portare avanti le nostre attività con i ricavi ottenuti. Stiamo discutendo investimenti per l’espansione verso altri paesi.
Secondo te, quali sono le principali difficoltà per chi vuole avviare oggi una startup in Italia? Qual è il consiglio di possiamo dare?
Di sicuro la parte burocratica e normativa. E’ difficile e non consente processi agili.
Un consiglio è quello di affidarsi alle persone giuste ma competenze reali sono veramente difficili da trovare.
Consiglio anche di vedere chi mette veramente del suo per collaborare all’attività, in termini di risorse di ogni tipo e non solo economiche.
Nel tuo percorso di crescita hai avuto un mentore che ti ha guidato?
Ho avuto la possibilità di incontrare persone molto valide con cui abbiamo creato relazioni positive e collaborazioni ma non ho avuto un singolo mentore.
Cosa suggerisci ai founder alle prime armi che invece stanno incontrando le prime difficoltà?
Di lavorare sulle pause e su loro stessi per non farsi inghiottire dal vortice. E’ anche fondamentale capire quando spingere e quando allentare un po’ la presa.
Esistono delle competenze/skills che un founder deve possedere a prescindere dal settore in cui opera la sua startup?
Penso sia molto importante conoscere il proprio progetto a 360 gradi ed essere in grado di coinvolgere ad appassionare le persone, ad ogni livello.
Se potessi dire una sola cosa a chi sta pensando di creare una startup, cosa diresti?
Pensate bene a qual è il vostro perchè. Cosa vi fa alzare dal letto alla mattina?
Parlando di persone, esistono dei profili all’interno del team che non possono mancare in una startup?
E’ importante che ci sia una buona varietà di profili e personalità. Tutti però devono essere in grado di lavorare in gruppo in modo aperto e collaborativo.
Se tu domani mattina avessi una nuova idea su cui costruirci su una startup, quali sono le 3 cose che faresti subito?
Io vedo questi tre passi, in questa sequenza, come fondamentali.
1. Trovare persone appassionate che sposino l’idea al 100% dedicandosi totalmente
2. Creare un piano operativo insieme alle persone che sono salite a bordo
3. Raccogliere dei fondi per realizzarlo
Ok Fausto, grazie per le tue risposte. Per adesso ti saluto e spero di risentirti più avanti con un aggiornamento su come procede il tuo viaggio
Grazie a te, è stato un piacere partecipare e spero le mie risposte siano state utili ai tuoi lettori.
Se volete saperne di più su di noi potete venirci a trovare su www.moveowalks.com
Approfondimenti
- Moveo (Sito Web)
- Fausto Panizzolo (Linkedin)
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