maurizio-maraglino

Ciao Maurizio e benvenuto nella community di Startup Vincente.

Oggi parleremo di fisco e startup ma prima di addentrarci nella discussione, Maurizio ti lascio la parola per una tua presentazione.

Un saluto a tutti i lettori di Startup Vincente. Mi chiamo Maurizio Maraglino Misciagna e sono un dottore commercialista esperto in startup d’impresa e finanza.

Seguo dal 2012 il filone dell’innovazione e della digitalizzazione in Italia, dall’ingresso nel nostro ordinamento giuridico delle startup innovative, con il DL 179/2012 (Decreto Crescita 2.0).

Da allora mi sono specializzato in consulenze per imprese innovative all’interno dello studio Maraglino sito in Massafra (Ta).

Ricopro l’incarico di Coordinatore delle Commissione Studi Nazionale UNGDCEC Giovani Commercialisti Startup e Crowdfunding. Sono il Coordinatore scientifico del corso di alta formazione in Innovazione e Management per Startup Innovative (CIMS) presso l’Università LUM Jean Monnet di Bari. Sono il General Director di MuumLab piattaforma innovativa di equity crowdfunding.

Abbiamo fondato un associazione per la diffusione della cultura d’impresa e per accelerare i business innovativi che si chiama Puglia Startup, di cui copro la carica di presidente.

Come inizio direi che non non è niente male 🙂
Maurizio, partiamo subito con le novita’ del 2016. Qui su Startup Vincente, abbiamo tanti aspiranti imprenditori che sono prossimi all’apertura di una partita IVA, quali sono le ultime novità in merito a quest’argomento.

Il 2016 rappresenta un anno ricco di novità per il popolo delle parite iva ! Entra infatti ufficialmente in vigore il regime forfettario introdotto dalla legge 190/14.

La legge di Stabilità 2016 (n. 208/2015) ha inoltre introdotto ulteriori modifiche nella disciplina fiscale di questi soggetti.

Ritengo sia particolarmente importante chiarire anche quale sia la posizione dei contribuenti che hanno aderito al regime di vantaggio nel 2015, o in anni precedenti.

Il primo punto da tenere bene a mente sono le modalità di accesso a tale regime.

I contribuenti che adottano tale regime agevolato devono rispettare dei parametri prestabiliti sulle soglie di ricavi o compensi incassati, stabiliti in modo differenziato per le singole categorie economiche.

La caratteristica più rilevante di questo regime riguarda la determinazione forfettaria del reddito in base a specifici coefficienti di redditività, anche essi differenziati per categorie.

L’imposta sostitutiva definita, che sostituisce Irpef ed Irap, ha un’aliquota fissata per il 2015, al 15%.

La vera novità del 2016 introdotta dalla legge 208 riguarda l’abbattimento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva al 5 %.

Tale percentuale potrà essere applicata per 5 anni per chi inizia una nuova attività dal 2016 (non conta l’età anagrafica) mentre per chi ha iniziato l’attività nel 2015, a partire dal 2016 si potrà applicare la nuova aliquota del 5% per i 4 anni residui.

Ulteriore significativa novità per i forfettari è l’innalzamento della soglia di ricavi e compensi incassati al fine di rispettare il requisito di applicazione del regime agevolato.

Rispetto agli importi dello scorso anno vi è un incremento di 10mila euro per tutte le categorie, fatta eccezione per i professionisti, per i quali l’incremento è di 15mila euro .

maurizio-marigliano

Ok queste sono le recenti novità, invece quanto può costare l’apertura della partita iva per chi rientra nel regime forfettario oltre che la gestione della stessa per il primo anno?

Questa è una domanda a cui avrei difficoltà a risponderti.

Perché purtroppo, nonostante il dottore commercialista dovrebbe fissare il costo dei servizi e delle consulenze nel rispetto dei principi delle tariffe professionali dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, i costi variano in base al territorio o alla tipologia di business.

Mediamente i costi variano da un minimo di 600 ad un max di 900 euro all’anno onnicomprensivo

E quindi per concludere l’argomento apertura partita iva, quali sono gli step da seguire?

Rivolgersi ad un dottore commercialista iscritto all’albo professionale cui vi seguirà nella migliore scelta del codice attività e nella valutazione e analisi delle aliquote da rispettare.

Munirsi di un documento di identità e codice fiscale.

Possedere qualifiche specifiche in caso di attività regolamentate e disciplinate, che ad esempio richiedono iscrizioni ad albi specifici o qualifiche o diplomi settoriali.

Invece per chi ha aperto negli anni scorsi la partita iva ed era nel regime dei minimi cosa succede alla luce delle recenti novità?

Il vecchio regime dei minimi è stato soppresso.

Dal 01 gennaio 2016 è possibile aderire esclusivamente al regime forfettario. In riferimento ai contribuenti attualmente in regime dei minimi, la loro scadenza sarà naturale come previsto dalla normativa: al compimento dei 35 anni di età, al 5 anno di adesione al regime dei minimi, in caso di superamento della soglia dei ricavi di 30 mila euro oppure in caso di beni strumentali di valore superiore a 15 mila euro in tre anni.

Oltre al regime forfettario quali altri regimi fiscali esistono?

Il Governo ha voluto, con la legge di stabilità 2016, semplificare molto in termini di regimi fiscali.

Oggi esistono il regime forfettario, cui abbiamo esposto i requisiti precedentemente, ed il regime ordinario, nella quale rientrano tutti i contribuenti che non possiedono i requisiti del “forfettario”

Quindi una bella pulizia. Immagino che tu incontri tanti aspiranti startupper, qual è la domanda che ti pongono più spesso?

Solitamente, la domanda a cui vengo frequentemente mi viene chiesto di rispondere è se ci sono misure o finanziamenti per avviare una startup.

La mia risposta è sempre la stessa: prima di sapere se ci sono finanziamenti, hai le idee chiare su cosa vuoi realizzare ?

Maurizio, ho chiesto agli amici di Startup Vincente se avevano delle domande da porti e tra quelle pervenute ne ho selezionate 3.

La prima arriva da Barbara.
Per quanto riguarda l’avvio di una startup qual e’ la forma societaria migliore.
Qual e’ la più conveniente in termini di costi avviamento e spese mantenimento ma altresì vantaggiosa per benefici, sgravi?

Sicuramente la forma più vantaggiosa potrebbe essere quella di una SRLS società a responsabilità limitata semplificata.

In questo modo si riducono i costi legati alle spese notarili e alla sottoscrizione del capitale sociale, cui non avrebbe più l’obbligo di essere minimo 10 mila euro.

Inoltre consiglio gli startupper di affidarsi ad un consulente che vi possa verificare la possibilità di scrivere la vostra società nella sezione speciale del registro dell’ imprese con la qualifica di startup innovativa.

In questo modo potranno beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali previste dal DL 179/2012.

Invece Alessandro ti chiede: come si deve comportare con il fisco chi lavora già come dipendente pubblico e magari ha una idea di successo da trasformare in startup?
Deve per forza intestarla ad un’altra persona (moglie, compagna, ecc.) oppure può inizialmente partire con il progetto a suo nome e vedere come si sviluppa?

Io credo che le startup non devono essere considerate un passatempo o un secondo lavoro.

Le startup sono aziende. Fisco a parte, bisogna avere oggi la determinazione di scalare il mercato riconoscendo business di successo e seguendo con sacrificio e parsimonia il mercato di riferimento

Giacomo ha inviato la seguente domanda: in quali casi e’ obbligatorio l’apertura immediata della partita iva e quando e’ possibile rimandare la decisione operando tramite la prestazione occasionale?

L’obbligo di apertura della partita IVA dipende dal carattere di abitualità o di occasionalità con cui viene svolta l’attività (art. 5 DPA 633/1972 DPR 633/72).

Nel caso di abitualità occorre aprire la partita IVA, in caso di occasionalità non occorre aprire partita IVA.

Quindi, se l’attività è saltuaria, non vi è alcun obbligo di apertura di partita IVA. L’unico obbligo è quello di dichiarare tutti i redditi nell’apposito modello fiscale.

Federico invece ha inviato un quesito sul tema del finanziamento delle startup e parlando di crowdfunding ti chiede: quali sono i vantaggi fiscali per una startup che ricorre questa nuova forma di raccolta di risorse finanziarie invece che ad un normale finanziamento bancario?

E’ bene in primis specificare che in Italia lo strumento dell’equity crowdfunding, disciplinato dalla CONSOB, può essere utilizzato da società di capitali con la qualifica di start up innovative o pmi innovative.

Le persone fisiche hanno il diritto a detrarre nella loro dichiarazione dei redditi annuale un importo pari al 19% di quanto investito nel capitale sociale di una o più start up innovative.

La percentuale di detrazione è elevata al 25% per gli investimenti in start up innovative a vocazione sociale (come definita dal comma 4 dell’articolo 25 del Dl “crescita bis”) o in quelle che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti innovativi ad alto livello tecnologico in campo energetico.

Mentre le società che investono in start up innovative godono di un regime fiscale di favore (con esclusione delle start up stesse) potendo escludere dal reddito imponibile un importo pari al 20% di quanto investito nel capitale sociale di una o più start up innovative, elevato al 27% nel caso di start up innovative a vocazione sociale e per quelle che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti innovativi ad alto livello tecnologico in campo energetico.

Per concludere il tema del crowdfunding, i vantagggi sono per tutte le startup o solo quelle innovative?

I vantaggi in oggetto riguardano solo le società con la qualifica di start up innovative, cioè iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese.

Grazie Maurizio per averci chiarito le idee su questi aspetti, se qualcuno dei nostri amici volesse contattarti, come può farlo?

Basta semplicemente scrivere su Google Maurizio Maraglino, per avere notizie su di me.

Scherzi a parte, il mio sito web è www.mauriziomaraglino.it o anche www.pugliastartup.it la nostra associazione che promuove ed accelera le imprese innovative.

Confermo che cercandoti su Google sono tanti i tuoi articoli e riferimenti trai risultati:-)
Perfetto Maurizio, grazie per questo prezioso contributo e risposte ai quesiti che ti abbiamo posto, un saluto ed a risentirci presto

Grazie a voi e buon lavoro

…………………………………………………………………………………………………………………………..

Se ti piace l’intervista, lascia un commento e condividila


    3 replies to "Maurizio Maraglino un commercialista in aiuto delle startup"

Leave a Reply

Your email address will not be published.