Ci stai pensando da tempo, hai organizzato tutto nei minimi dettagli, ma c’è ancora qualcosa che ti frena: ci sono delle paure che ti bloccano e ti impediscono di fare il grande salto, lasciare il tuo “posto sicuro” come dipendente e lanciare sul mercato la tua startup.
Per prima cosa sfatiamo un falso mito: uno startupper, e un imprenditore in generale, non è un pazzo scatenato che si getta in un’avventura imprenditoriale senza avere alcun timore.
In realtà la paura, nelle sue varie declinazioni, è una sensazione sempre presente e a volte molto potente nel mondo delle startup: in alcuni casi si rivela positiva, perché impedisce di commettere errori anche gravi, come quello di imbarcarsi in un progetto che già dall’inizio appare irrealizzabile.
In altri casi le paure possono essere fin troppo limitative e impedirti di prendere decisioni importanti per il tuo futuro come startupper e per la tua vita in senso più ampio.
Quindi è importante individuare e definire quelle che sono le paure più diffuse fra gli aspiranti startupper, in modo da capire se sono realmente fondate oppure se sono originate da visioni sbagliate della realtà del mondo dell’impresa: inoltre ti può essere utile capire quello che puoi fare nella pratica per affrontare e superare queste paure.
# La paura di perdere un posto di lavoro sicuro
Questa è probabilmente la paura maggiormente diffusa fra gli aspiranti startupper che hanno già una posizione lavorativa stabile, che gli permette di mantenere la famiglia e di avere anche qualche soddisfazione professionale: dover lasciare questa situazione di “sicurezza” in effetti ingenera più di una paura, anche giustificata.
In effetti, se l’avventura della startup non dovesse andare nel modo previsto, la paura è quella di ritrovarsi a dover cercare un lavoro, magari senza essere più giovanissimi e in una situazione complessiva del mercato dell’occupazione complessa: una situazione di incertezza in cui nessuno ha piacere di trovarsi.
È importante considerare questa paura da un diverso punto di vista: per quanto possa richiedere un impegno molto importante, almeno nelle prime fasi della vita di una startup non è impossibile riuscire a “fare il doppio lavoro”.
Questo significa mantenere il proprio posto di lavoro, che permette di avere una sicurezza economica, e allo stesso tempo lavorare al progetto di business della startup: il fatto che sia possibile non significa ovviamente che sia semplice, ma tutto dipende dalla capacità che hai di organizzare il tuo tempo, di riuscire a rendere al massimo nell’ambito di entrambi i campi lavorativi e di creare un team di collaboratori, anche ristretto, che ti può supportare nel modo migliore.
Ovviamente è possibile fare questo soltanto fino a che la startup non cresce e si sviluppa: una società più attiva e più grande richiede un impegno maggiore, che non può più essere part-time.
Questo significa che in un determinato momento dovrai superare completamente la tua paura e fare il grande salto: è importante arrivare a questo punto con già un’attività avviata, che ti possa dare sicurezza economica almeno pari a quella che avevi con il tuo lavoro dipendente.
Sicuramente può trattarsi di una paura difficile da superare, ma farlo permette di sentirti davvero il padrone della tua vita: probabilmente, rimanere a rimuginare su cosa sarebbe potuto accadere se avessi deciso di seguire il tuo sogno potrebbe essere molto più deludente.
# La paura che ti venga rubata l’idea
Sei sicuro di aver avuto un’idea assolutamente unica e innovativa, che ti permetterà di creare un business vincente: ed ecco che sorge un’altra paura in conseguenza di questa scoperta, la paura che l’idea ti venga rubata.
Questa paura accomuna più o meno tutti gli aspiranti startupper: in effetti, se sei così sicuro della bontà della tua idea, il fatto di diffonderla ai quattro venti fra finanziatori, partner, collaboratori, soci, incubatori, Business Angel e molti altri soggetti che possono essere coinvolti nel processo di crescita di una startup è perfino comprensibile.
Anche in questo caso è però importante riuscire a cambiare punto di vista: infatti, quello che maggiormente conta per il successo di una startup non è l’idea di business in sé, che comunque è molto importante, ma soprattutto come viene messa in atto.
Una buona execution è quello che caratterizza una startup vincente rispetto a una startup destinata al fallimento: il vantaggio, per uno startupper, non nasce dall’idea, ma dalla capacità di eseguirla.
Lo scegliere di “non parlare” della propria idea è una mossa che rischia di portare al fallimento: infatti è proprio dal confrontarsi con altre persone, magari più esperte, che un progetto con buone basi può ricavare maggiori possibilità di realizzarsi, mentre un progetto “campato in aria” può rapidamente essere archiviato.
Quindi è importante divulgare il proprio progetto, se si vuole ottenere tutti gli strumenti e i mezzi necessari per realizzarlo: ma questo non vuol dire non essere attenti.
Per vincere questa paura è importante selezionare con attenzione le persone a cui “raccontare” la tua idea di business, comprendendo fra queste solo quelle che possono davvero essere utili alla realizzazione della stessa, e fare attenzione al modo in cui il progetto stesso viene raccontato: non focalizzarti particolarmente sulle caratteristiche tecnologiche del prodotto, quanto sul vantaggio che è in grado di offrire rispetto a quello della concorrenza.
Altra soluzione sarebbe quella di arrivare per primi sul mercato, anche se non sempre è possibile: in ogni caso, ricorda sempre di utilizzare i mezzi che la normativa ti offre per proteggere la tua idea di business, come gli accordi di riservatezza oppure la protezione offerta dai brevetti.
# La paura di perdere soldi
Ecco un’altra paura che è particolarmente diffusa tra gli startupper e gli aspiranti tali: quella di dover impegnare il proprio capitale personale per il finanziamento necessario allo sviluppo della startup.
In effetti, la ricerca di capitali è una delle attività più complesse e difficili con cui uno startupper si deve misurare: e non sempre il risultato è garantito, anche se decidi di fare riferimento a strumenti che sembrano studiati appositamente per il finanziamento delle startup, come accade con l’equity crowdfunding.
Quello che puoi fare fa sempre riferimento all’organizzazione: in questo caso si tratta di entrare nell’ottica di preservare quello che è il capitale necessario, che deve essere sempre assolutamente conservato per le necessità personali e familiari, e che non deve essere utilizzato per la startup.
Un altro step importante è quello di individuare le persone giuste a cui richiedere i finanziamenti: non pescare a strascico, perché sarebbe solamente uno spreco di tempo e fatica, ma piuttosto impegnati per trovare i contatti giusti e creare una rete che possa credere nel tuo progetto fino al punto di finanziarlo con i suoi soldi.
Da questo punto di vista, la realtà per le startup sta cambiando rapidamente anche in Italia: infatti sono sempre più numero i gruppi di Business Angel, gli incubatori, gli acceleratori che sono interessati a finanziare le startup e a partecipare alla loro crescita.
Capire come sfruttare queste occasioni, come entrare in contatto con le persone giuste e convincerle della bontà del tuo progetto ti permette di superare la paura di perdere il tuo denaro: perché potrai usufruire, per lo sviluppo della tua startup, di capitali esterni, che ti permetteranno di realizzare il tuo business diminuendo il rischio.
# La paura di non avere le giuste competenze
Se pensi a quello che è il ruolo di uno startupper potresti anche spaventarti: infatti, almeno fino al momento in cui la startup cresce e si organizza in modo più complesso, potresti trovarti a rivestire diversi ruoli.
In ogni caso non farti spaventare dall’impresa, ma non provare nemmeno a pensare di poterti improvvisare: ogni ruolo necessità della sua professionalità, ed è probabile che tu sia particolarmente competente in un determinato campo, per le tue esperienze professionali o per le tue passioni, ma non puoi sicuramente essere omnisciente.
In questo caso, per riuscire a superare questa paura, dovrai capire che è necessario scegliere i collaboratori giusti, in modo da formare un team vincente, e imparare al più presto a delegare e dare fiducia: naturalmente sarai portato a fidarti solo di te stesso, ma in questo modo diventa impossibile andare avanti.
Quello che è particolarmente importante, nel ruolo di startupper prima e di CEO poi, è la capacità di progettare, organizzare e controllare il lavoro svolto dagli altri: non sei tu in prima persona a dover completare processi e raggiungere obiettivi, ma devi mettere il tuo team nelle condizioni di farlo al meglio.
E per fare questo dovrai cominciare con un attento processo di selezione dei tuoi collaboratori e con un continuo procedere per obiettivi e verifiche degli stessi, in modo da adattare quando necessario il sistema di lavoro: il ruolo di coordinatore del team è sicuramente molto delicato e per farlo al meglio è necessario mostrare anche delle qualità di leader.
È importante saper motivare e soprattutto condividere con i collaboratori la vision della tua startup: solo in questo modo potrai essere sicuro del tuo team e superare la paura di non essere abbastanza competente.
# La paura di fallire
Bisogna essere chiari: il fallimento di una startup non è un’eventualità così remota.
In molti casi, prima di arrivare al successo, si passa inevitabilmente attraverso il fallimento: la creazione di una startup è un’operazione che per sua natura è molto rischiosa, molto di più rispetto, per esempio, alla creazione di un’impresa tradizionale.
Anche in questo caso, per superare la paura, bisogna cambiare punto di vista: non vedere il fallimento come una tragedia, come la fine del mondo, ma come un’esperienza importante da cui è importante trarre il più insegnamenti possibile.
Imparare dal fallimento è la cosa migliore che puoi fare, sia a livello professionale che personale: affronta gli errori e fai in modo di non commetterli più nei successivi progetti, ma non farti fermare dalla paura del fallimento.
Avere paura ti potrà creare solo ulteriori incertezze e indecisioni, che rischieranno di bloccarti come delle vere “sabbie mobili”: guarda oltre, perché soltanto chi è in grado di puntare lo sguardo avanti è destinato a essere uno startupper di successo.
# Affrontare le paure
Hai visto quali sono le paure più diffuse fra gli startupper: probabilmente alcune di queste sono anche le tue.
E hai visto anche che l’unico modo di superare queste paure è affrontarle: se non lo fai, il tuo progetto di startup rischia di rimanere un sogno nel cassetto, di non vedere mai la luce e di lasciarti con il rimpianto di chiederti “Come sarebbe andata?”.
Ora tocca a te: pensi ci siano altre paure che caratterizzano lo stato d’animo dello startupper? Scrivilo tra i commenti