Buongiorno e benvenuto su Startup Vincente a Luca Leandro
Ciao Dante, ciao a tutti e grazie per l’ospitalità.
Luca, prima di tutto ci diresti di cosa si occupa precisamente il tuo blog lucaleandro.com ?
Lucaleandro.com è un blog di crescita personale in cui puoi trovare tecniche e riflessioni per migliorare la tua vita, dal punto di vista emotivo, relazionale e professionale.
La qualità della nostra vita dipende dalle modalità con cui gestiamo gli eventi.
Conoscere in profondità noi stessi, imparare a gestire le emozioni, mettere a fuoco obiettivi e desideri e superare i limiti che ci imponiamo da soli sono il punto di partenza per superare frustrazione ed insicurezza, per vivere una vita felice e realizzata.
Quando emozioni, focus ed energia funzionano come dovrebbero, la nostra vita cambia.
Diventiamo proattivi, motivati…Intraprendenti.
Che ruolo occupi tu in questa realtà?
Io sono il fondatore del Blog, l’autore degli articoli e, di fatto, il “frontman” del progetto, inteso come la persona che ci mette la faccia, quello in cui i follower ripongono la propria fiducia.
Quante persone lavorano dietro lucaleandro.com ?
Come in ogni startup che si rispetti, le prime fasi sono quelle delle “mani in pasta”, in cui si fanno esperimenti, si “calibra il tiro”, e si sviluppa il cuore del progetto.
Inoltre il budget iniziale, come spesso avviene, è limitato al minimo possibile.
Per questo ad oggi sono l’unico a lavorarci costantemente.
Ho però il supporto su commessa di due specialisti che si occupano di ottimizzazioni principalmente sul lato tecnico.
Perché hai deciso di creare questo blog e che obiettivo ti sei prefissato di raggiungere?
Ho fondato il blog per tre motivi.
Il primo, molto personale, è quello di costringere me stesso ad una costanza nel mio percorso di crescita personale.
Aver promesso un articolo a settimana è un modo per forzare me stesso ad essere costante nel mio percorso di trasformazione personale. Non puoi essere efficace nel raccontare la crescita personale se non la vivi in prima persona.
Il secondo è quello di essere d’aiuto a tante, tantissime persone che vedo perse nella nebbia dell’insoddisfazione. Insoddisfazione che proviene da una vita vissuta reagendo agli eventi invece che costruendo obiettivi.
Il terzo, più veniale, è quello di crearmi un reddito alternativo al mio lavoro di manager d’azienda.
Credo che lucaleandro.com abbia il potenziale per diventare entro qualche anno il secondo blog italiano nella crescita personale per numero di visite mensili.
Di fatto, escludendo i portali incentrati sulla pura vendita di prodotti, i veri e propri blog attivi e seguiti con costanza nel settore non sono molti. Arrivare sul podio per numero di visite non credo sia impossibile.
In Italia ci sono tanti siti che si occupano di crescita personale, cosa differenzia il tuo rispetto agli altri?
Per prima cosa l’utente target.
Io mi rivolgo a persone che cercano nella propria vita una profondità non comune. La mia è una crescita personale con tratti marcatamente “esistenziali”.
Il desiderio più profondo (spesso inespresso) del mio follower è di riuscire a “diventare tutto ciò che può essere per realizzare la propria vocazione”.
Gli altri siti di crescita personale sono o molto vaghi e superficiali, oppure dedicati ai cosiddetti “achiever”, quelli che con la loro iniziativa desiderano dominare il proprio destino.
Per il mio follower è importante essere alla guida della propria vita, ma con un’occhio importante alla propria missione, alla realizzazione dei propri talenti e all’amore per la vita.
In coerenza con questo aspetto, la seconda caratteristica è il contenuto che propongo: non un semplice elenco di consigli o di teorie da mettere in pratica, ma un’analisi più profonda di sé (cercando sempre di mantenere una vivacità stemperante) che ha come effetto quello di instillare il desiderio di un cambiamento personale.
Il mio primo obiettivo è far desiderare una evoluzione personale.
Da qui, il tratto anche motivazionale che cerco sempre di infondere nel mio lettore. Ovviamente senza dimenticare applicazioni pratiche e concrete, senza le quali tutto resterebbe aria fritta.
Infine la cura per la forma espressiva e per l’estetica del sito vuole essere una forma di auto-selezione di chi cerca ed ama la bellezza.
Non sono la persona più concreta e disciplinata nel settore.
Ma il valore che per natura posso offrire è per chi sente la necessità di una “spintarella” emotiva, di un riferimento non come “maestro da seguire”, ma come “fratello maggiore” e compagno di viaggio.
A mio giudizio queste persone si lasciano coinvolgere dalla bellezza estetica e dal piacere di leggere, al contrario di chi cerca esclusivamente soluzioni concrete a problemi o questioni specifiche.
Questo blog genera un flusso di ricavi?
Ad oggi pochi euro al mese, ma ritengo sia normale. Sono online da un anno, il blog ha bisogno di tempi ben più lunghi prima che l’effetto “palla di neve” lo possa rendere redditizio.
In ogni caso non tarderanno i primi infoprodotti, con cui spero di iniziare a capitalizzare almeno in parte gli sforzi sostenuti fino ad ora.
Prima di creare questo blog, di cosa ti sei occupato?
Parallelamente al mio percorso di crescita manageriale in azienda, tra tanti sogni e varie ipotesi, sono due i veri e propri progetti di startup che ho seguito fino ad oggi.
Il primo è un social network in cui gli utenti non seguono persone ma tematiche.
All’interno di un canale tematico chiunque ha la sua libertà di espressione, limitata o agevolata dal feedback dato dagli altri utenti ad ogni suo post.
Il secondo invece è un progetto nell’ambito delle lingue, che mira a cambiare le abitudini con cui approcciamo ad una nuova lingua, rendendo molto più rapido ed efficace il suo apprendimento
Che risultati e insegnamenti hai tratto da queste esperienze?
Il primo progetto si è concluso con un nulla di fatto.
Il nostro errore è stato tanto semplice quanto grave: non avevamo un target specifico, non abbiamo tarato il servizio su un buyer persona.
L’intero progetto è proseguito sull’onda del “sarebbe bello aggiungere anche questa funzione”, ma di fatto ne è risultato un groviglio di tante cose belle e innovative ma non indirizzate ad un cliente specifico.
Siamo di fatto usciti con un prodotto bellissimo, ma che nessuno riteneva utile.
Errore eclatante!
Il secondo progetto invece è in standby: è necessario un cospicuo investimento che per ora tarda ad arrivare, quindi stiamo seminando contatti e relazioni nella speranza che possa ripartire quanto prima.
Adesso invece hai qualche progetto di startup che stai portando avanti?
Oltre ad lucaleandro.com, sono uscito un anno fa con un libro scritto a quattro mani con mia moglie, logopedista esperta nella riabilitazione delle patologie derivanti da abuso di ciuccio, biberon e i cosiddetti “vizi orali dell’infanzia”.
Il libro è unico nel suo genere, e sta avendo un riscontro davvero impressionante.
In questo primo anno abbiamo cercato, più che le vendite, il consenso degli specialisti del settore. Logopedisti, pedodonzisti, odontoiatri, pediatri e blogger di settore sono stati il nostro target, per ricevere da loro la “giusta spinta” verso il cliente finale, che sono le mamme di bambini fino a 5 anni.
Ora che abbiamo il supporto degli specialisti e che i primi innovators ed early adopters hanno conosciuto ed apprezzato il prodotto, faremo lo “switch” commerciale verso la fetta maggiore della clientela.
Il metodo di marketing cambierà completamente: imposteremo un funnel di vendita, cambieremo la landing page per renderla meno tecnica e più adatta al pubblico di mamme, lavoreremo molto di informazione verso madri che non conoscono il problema, cosa che ad oggi non è stata necessaria dato che il target era già a conoscenza dei risvolti medici dell’abuso dei vizi orali.
Bene Luca, grazie per la tua disponibilità e per il tempo che ci hai dedicato.
Ci risentiamo presto. Ciao
Grazie a voi, è stato un piacere.
A presto!
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