INDICE
- Introduzione
- I founder di Glass to Power
- Il processo di sviluppo del prodotto
- Il lancio sul mercato
- Come si è finanziata Glass to Power
- Il crowdfunding e i risultati ottenuti
- Il modello di business
- Successi raggiunti e piani futuri
- Cosa si può imparare dal successo di Glass to Power?
- Risorse per approfondire
Glass to Power è una startup innovativa nata come spin-off dell’Università Bicocca di Milano nel 2016, che opera nel settore fotovoltaico, con una profonda vocazione tecnologica.
L’idea originale di Glass to Power è stata quella di trovare lo strumento per superare uno dei limiti maggiori all’installazione dei pannelli fotovoltaici nei centri abitati, cioè la grande quantità di spazio richiesto.
Senza dimenticare un altro limite importante alla costruzione di impianti fotovoltaici: quello dei vincoli architettonici, difficilmente superabili con i classici pannelli fotovoltaici neri.
La soluzione di Glass to Power è assolutamente innovativa: quella di integrare l’elemento dei pannelli fotovoltaici direttamente nelle finestre e nelle vetrate.
Un obiettivo raggiunto sfruttando dei nano materiali dalle particolari caratteristiche tecniche, brevettati proprio dal Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano Bicocca.
L’idea vincente è quella di seguire il trend che sempre di più spinge per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, intervenendo sull’aspetto dei pannelli in modo da aumentare le possibilità di installazione.
Glass to Power: il successo di una startup nata da uno spin off universitario
# I founder di Glass to Power
Nascendo come spin-off universitario, Glass to Power annovera tra i suoi founder i docenti dell’Università Bicocca che hanno seguito il progetto che ha portato alla creazione dei nuovi nano materiali utilizzati nelle vetrate fotovoltaiche.
Il professor Sergio Brovelli, ordinario di fisica all’Università Bicocca, è founder e membro del comitato scientifico di Glass to Power.
È un esperto nella ricerca sulle nanoparticelle e i materiali che le utilizzano, nonché nelle applicazioni dei nanomateriali in campo fotovoltaico.
Francesco Meinardi è professore associato in Fisica della Materia presso l’Università Bicocca di Milano.
È founder e attualmente CEO di Glass to Power.
La sua attività di ricerca è dedicata principalmente allo sviluppo di nanostrutture e di materiali ibridi, con potenziali applicazioni nel campo del fotovoltaico.
# Il processo di sviluppo del prodotto
Glass to Power nasce dalla ricerca in ambito scientifico, in particolare dallo sviluppo di nano cristalli che possono essere inseriti in film sottili o in lastre di plexiglass.
La tecnologia grazie alla quale è possibile raggiungere questo risultato è denominata denominata LSC, Luminescent Solar Concentrator.
Grazie a questa tecnologia i nanocristalli convertono la luce solare in raggi infrarossi che vengono riflessi all’interno del pannello fino ad arrivare al bordo del pannello stesso.
Sul bordo si trova una sottile striscia di celle fotovoltaiche al silicio converte i fotoni infrarossi in corrente elettrica: il tutto garantendo un livello di efficienza elevato.
Il prodotto che Glass to Power sviluppa e commercializza ha la forma di una lastra di materiale plastico trasparente.
Questo materiale contiene dei cromofori che, dopo aver assorbito la luce solare, emettono dei fotoni a lunghezza d'onda maggiore.
Le lastre di plexiglass che si ottengono sono perfettamente trasparenti e incolori e possono quindi essere integrate in elementi architettonici diversi, come finestre e vetrate.
# Il lancio sul mercato
Considerando la complessità delle ricerche e delle innovazione tecnologiche che si trovano alla base dei prodotti di Glass to Power, il lancio del prodotto è stato anticipato dall’acquisizione dei brevetti relativi alla tecnologia stessa.
Solo in seguito è iniziata l’attività di ricerca industriale necessaria a creare rapidamente un prodotto: le vetrate fotovoltaiche.
La scelta di procedere prima con l’acquisto dei brevetti, che ha richiesto un investimento importante, non è stata casuale.
Infatti le attuali tecnologie industriali permettono di realizzare una linea di produzione industriale di finestre con buone prestazioni a costi relativamente contenuti.
Quindi l’obiettivo principale era quello di procurarsi l’esclusiva sulla tecnologia che sarebbe stata alla base di questa produzione.
Il periodo complessivo richiesto per la ricerca e lo sviluppo del prodotto da commercializzare non è stato breve.
Infatti le vetrate fotovoltaiche trasparenti hanno superato i test previsti per l’apposizione del marchio CE nel 2021 e dal quel momento sono state commercializzate sul mercato.
Però negli anni intercorsi fra il lancio della startup e il lancio del prodotto sul mercato sono stati molto importanti per Glass to Power.
Sono stati anni necessari a far crescere e rendere solida la startup, con una importante raccolta di capitali.
Capitali che hanno permesso lo sviluppo concreto del progetto stesso e il lancio sul mercato.
Gli investitori hanno dimostrato infatti da subito di credere in un progetto così innovativo.
E il lancio del prodotto sul mercato è stato immediatamente caratterizzato da un successo importante.
Infatti ha coinciso con un periodo di grande crescita dell’attività nel settore dell’efficientamento energetico degli edifici.
Efficientemente energetico in cui i prodotti di Glass to Power eccellono.
E la startup ha mostrato le caratteristiche adatte per assumere rapidamente una posizione importante sul mercato.
# Come si è finanziata Glass to Power
Glass to Power è partita nel 2016 con un capitale sociale di 300.000 euro: una cifra davvero molto importante per uno spin-off universitario.
Al momento del lancio della startup il 20% della società suddiviso in parti uguali tra i due inventori, Bicocca e Management Innovation.
Il restante 80% era suddiviso tra alcune società e soci individuali.
Negli anni che sono seguiti la startup ha continuato a raccogliere finanziamenti sul mercato, sfruttando in particolare il sistema dell’equity crowdfunding.
Infatti Glass to Power ha lanciato diverse campagne di successo, che hanno coinvolto un gran numero di investitori e permesso di raccogliere i capitali necessari allo sviluppo del processo.
Nell’ultima fase di crescita Glass to Power è passata a uno strumento nuovo, quello del crowd listing.
Strumento che permette raccolte di capitali ancora maggiori, in modo da sostenere lo sviluppo a livello internazionale della società.
# Il crowdfunding e i risultati ottenuti
Glass to Power ha ampiamente dimostrato di aver capito il crowdfunding cos’è e come funziona.
Infatti la startup ha basato la sua raccolta di capitali proprio su questo strumento, riuscendo a completare più di una campagna crowdfunding di successo.
La prima raccolta in crowdfunding è stata quella del 2017 e si è chiusa con successo, arrivando a raccogliere 183.750 euro.
La piattaforma scelta è stata CrowdFundMe e l’obiettivo è stato raggiunto in pochi giorni.
I capitali raccolti sono stati utilizzati sia per lo sviluppo e la ricerca in campo tecnico, con l’assunzione di nuovo personale, sia per mettere in campo una strategia di marketing adatta a far conoscere la startup.
Nel 2018 Glass to Power ha lanciato una seconda campagna di equity crowdfunding, sempre su CrowdFundMe, questa volta con un obiettivo molto ambizioso.
Infatti la somma minima di raccolta fissata è stata di 500.000 euro: il risultato dell’equity crowdfunding è stato sorprendente, con una raccolta finale di 2 milioni e 250.000 euro.
Fondi che sono stati utilizzati per l’acquisizione di una famiglia di brevetti su nanotecnologie, per la realizzazione di una linea di produzione e per attività di marketing.
2021: il passaggio al crowd listing
Il 2021 è stato l’anno del salto decisivo a livello finanziario per Glass To Power.
Infatti, proprio all’inizio dell’anno la startup ha lanciato una campagna di crowd listing su OpStart, con un obiettivo minimo di 1 milione di euro.
La particolarità di questa campagna è stata quella legata allo strumento scelto: infatti questo tipo di crowdfunding è preludio della quotazione in borsa della società.
Di questo devono infatti tenere conto gli investitori, che possono considerare l’ipotesi che il loro investimento sia liquidato in tempi effettivamente molto brevi.
La somma raccolta in totale è stata di 2,3 milioni di euro: di molto superiore all’obiettivo raggiunto, ha contribuito al lancio in borsa della società.
Nel febbraio del 2022, il processo di crowd listing è arrivato alla conclusione con successo.
E i titoli di Glass to Power sono stati inseriti sul listino del mercato azionario intereuropeo di Euronext Parigi.
Il valore complessivo delle azioni è arrivato a toccare 25,38 milioni di euro, un valore di 15 volte superiore a quello che l’azienda aveva solo 5 anni prima.
Con questo passaggio la startup si è trasformata in una scale-up, a completamento di uno sviluppo di grande successo.
# Il modello di business
Il modello di business di Glass to Power è quello classico, quindi basato sulla vendita dei prodotti, cioè le vetrate fotovoltaiche.
Attualmente una buona fetta della clientela è costituita da proprietari di edifici residenziali e commerciali e delle pubbliche amministrazioni.
La necessità di raggiungere gli obiettivi di consumo energetico pari a zero in pochi anni apre delle interessanti prospettive di crescita per la società.
Che offre un prodotto tecnologicamente avanzato e in grado di rispondere a precise esigenze a livello architettonico.
# Successi raggiunti e piani futuri
l successo di Glass to Power è incontestabile: da spin off universitario a scale up nel giro di poco più di 6 anni con una crescita finanziaria davvero impressionante.
Basta pensare che chi ha deciso di investire anche solo 1000 euro nella prima campagna crowdfunding di Glass ti Power si è ritrovato con un valore di più di 7000 euro.
La quotazione in borsa, avvenuta non tramite la classica IPO ma grazie allo strumento del crowd listing è un altro traguardo importante.
Questa scelta continua a dimostrare l’attenzione della società agli strumenti di finanza alternativa, che sono stati preferiti a forme di finanziamento tradizionali.
Per quel che riguarda gli obiettivi futuri, nel mirino c’è un crescita importante.
Infatti il traguardo da raggiungere per il 2024 per Glass to Power è quello di incrementare la capacità produttiva con un target di 3-4 milioni di fatturato, già a partire dal 2023.
Il piano industriale prevede di arrivare a 7 reattori in parallelo per avere una capacità produttiva significativa.
Questo permetterà alla società di muoversi con sicurezza anche oltre i confini del mercato nazionale.
# Cosa si può imparare dal successo di Glass to Power?
Il processo di crescita di Glass to Power è molto interessante per un aspirante startupper.
Infatti si può capire come concretizzare e rendere un prodotto utile per le necessità di mercato il risultato di un ricerca scientifica.
E ancora più interessante è capire come è possibile sfruttare i sistemi alternativi di finanziamento per una startup, anche per raccogliere capitali importanti.
Glass to Power ha ampiamente dimostrato come aprire un crowdfunding di successo e come raccogliere capitali anche nell’ordine dei milioni di euro rivolgendosi ai piccoli investitori.
Una decisione che ha portato la società a fare un salto di qualità, trasformandosi in una scaleup quotata in borsa.
Ora tocca a te: quali sono gli aspetti più interessanti della parabola vincente di Glass to Power? Rispondi con un commento.