Perché una startup dovrebbe finanziarsi tramite l'equity crowdfunding?
Principalmente una startup dovrebbe finanziarsi attraverso l’equity crowdfunding perché questo strumento permette di superare le difficoltà di ottenere finanziamenti per lo sviluppo del business abbattere le difficoltà di accesso al credito a cui le imprese innovative vanno incontro.
Prima di tutto, i fondi raccolti tramite l'equity crowdfunding non sono un prestito nel senso classico del termine, quindi la startup non dovrà restituirli a una data scadenza.
Inoltre devi considerare che, a differenza di altre forme di finanziamento, le condizioni dei finanziamenti raccolti tramite l’equity crowdfunding possono essere negoziate in modo da essere per quanto possibili favorevoli, sotto diversi aspetti, alla startup che cede in cambio quote del suo capitale sociale.
Il fatto poi che l’investimento in equity avvenga in modalità completamente online permette di avere un bacino di investitori che in linea teorica può essere anche illimitato.
Chi può raccogliere capitali tramite un portale di equity crowdfunding?
Lo strumento dell’equity crowdfunding non è aperto a tutte le startup e a tutte le società in generale.
Per poter lanciare una campagna di equity crowdfunding è necessario che la tua startup abbia delle particolari caratteristiche, che vengono indicate in modo puntuale dal decreto legge 179/2012.
Secondo il dettato della norma, l’accesso all’equity crowdfunding è riservato alle sole startup innovative.
Questa tipologia di startup, per cui è prevista l’iscrizione a un registro dedicato, presenta delle caratteristiche relative a età, fatturato, sede, tipologia e settore di attività, assunzione di personale con alto livello di formazione, che la distingue dalle altre società e che le permette anche di accedere ad alcuni benefici fiscali.
Che tipo di finanziamento si può raccogliere tramite equity crowdfunding?
Pur essendo presente nell’ordinamento italiano una normativa che regola in modo preciso la raccolta di fondi tramite l’equity crowdfunding, è anche vero che è possibile organizzare una raccolta in diversi modi.
Esistono infatti diversi modelli di campagna di equity crowdfunding, che si differenziano sia per la modalità di raccolta (per esempio, in alcuni casi se l’obiettivo di raccolta non viene raggiunto la campagna viene chiusa con la restituzione delle somme agli investitori, il modello “all or nothing”) oppure per il fatto di essere riservate soltanto ad alcuni investitori (come nel modello club).
Un diverso modello prevede la costituzione di un “veicolo”, una holding strumentale in cui confluiscono diversi investitori, cioè una società che ha il solo scopo di effettuare l’investimento in equity crowdfunding.
Quali sono i benefici per una startup di ricorrere all'equity crowdfunding?
I benefici per una startup che ricorre all’equity crowdfunding sono diversi e possono rivelarsi molto importanti.
In primo luogo ci sono quelli che sono legati alla raccolta di capitale, che può essere effettuata in modo più rapido e a condizioni migliori rispetto a quelle che si possono ottenere con altri strumenti di finanziamento.
Ci sono poi dei benefici, altrettanto importanti, legati al brand e al marketing della startup.
Infatti una campagna di equity crowdfunding di successo permette di ampliare la base di pubblico a cui una startup si rivolge. Inoltre, i finanziatori si trasformano spesso in sostenitori, diventando in questo modo una sorta di “strumento” utile per migliorare il brand di una società.
Da una campagna di equity crowdfunding può nascere una community che può rivelarsi molto importante per seguire e sostenere anche i successivi passi nel processo di crescita della tua startup, a patto di saper utilizzare nel modo migliore i diversi strumenti di comunicazione.
Ecco in dettaglio i benefici e le possibilità offerte da una campagna di equity crowdfunding
Quali sono i rischi di utilizzare l'equity crowdfunding?
Ovviamente l’equity crowdfunding non è uno strumento che non presenti dei rischi per le startup che decidono di servirsene.
Ma conoscerli è la prima condizione per riuscire a evitarli e a evitare l’insuccesso di una campagna. In primo luogo ci sono dei limiti legati alla natura dello strumento.
Tipico è quello della scarsa alfabetizzazione digitale, situazione diffusa in Italia, che può allontanare molti possibili investitori.
Altri limiti sono quelli legati al costo di una campagna e alla scarsa esperienza nel gestire i diversi aspetti legati a una campagna di equity crowdfunding.
Per quel che riguarda i rischi, quelli più gravi per una startup riguardano la possibilità di fallire e il conseguente danno di immagine che ne può derivare e le difficoltà che possono derivare dall’ingresso di nuovi soci nella compagine societaria e dalla necessità di gestire i rapporti con gli stessi.
Quali sono le migliori piattaforme di equity crowdfunding?
I portali di equity crowdfunding che operano in Italia sono diversi e presentano caratteristiche ben distinte.
Per quanto siano tutti rispondenti alla normativa in materia (in caso contrario non potrebbero operare), i portali si distinguono in particolare per la tipologia di progetti che normalmente seguono e per le modalità di raccolta che mettono a disposizione delle startup che approntano una campagna, oltreché per i costi delle stesse.
Per questo diventa importante conoscere le caratteristiche dei diversi portali, in modo da individuare in modo rapido e sicuro quelli che possono essere più adatti per ospitare l’equity crowdfunding della tua startup.
Ecco l’elenco dei portali di equity crowdfunding operanti in Italia e autorizzati dalla Consob
Come presentare un progetto di finanziamento?
Conoscere in modo approfondito le caratteristiche dell’equity crowdfunding e il sistema secondo cui si svolge una campagna di raccolta fondi è una conditio sine qua non per puntare al successo della campagna stessa.
Questo vuol dire avere chiara quale sia la normativa di riferimento in materia, in particolare per quel che riguarda le caratteristiche delle quote che vengono cedute ai finanziatori. Importante è anche capire come funziona una campagna dal punto di vista pratico, scegliendo il portale più adatto e determinando l’obiettivo e la durata della campagna.
Si tratta di tutta una serie di procedimenti da seguire e non va trascurato nessun passaggio: il rischio è quello di magari riuscire a portare a termine la campagna ma di ritrovarsi con una situazione molto difficile da gestire a livello societario.
Quali sono gli elementi più importanti per creare una campagna di equity crowdfunding di successo?
Per quanto ogni campagna di equity crowdfunding faccia storia a sé, si possono individuare alcuni elementi che permettono di avere maggiori possibilità di successo.
In particolare è importante concentrarsi sulla scelta della tipologia di crowdfunding e di conseguenza sulla piattaforma più adatta al progetto che si vuole promuovere, definire in modo chiaro l’obiettivo da raggiungere, studiare il pubblico a cui la campagna andrà a rivolgersi e scegliere dei collaboratori in grado di operare la meglio in questo tipo di operazione. Mai cedere alla tentazione di lavorare come un “lupo solitario”.
Una strategie di marketing, online e offline, dedicata e accurata è sicuramente una delle chiavi del successo di una campagna di equity crowdfunding: l’obiettivo è quello di creare una comunità di sostenitori che segue la startup non solo durante il crowdfunding, ma anche nel suo sviluppo successivo.
Per questo è anche necessario prevedere una comunicazione che sia puntuale e che prosegua anche oltre la chiusura della campagna di equity crowdfunding: in questo modo diventa possibile ampliare sempre di più il bacino di potenziali investitori che possono sostenere i progetti di sviluppo della startup.
Scopri nei dettagli quali sono le chiavi del successo di una campagna di equity crowdfunding
Quando devi utilizzare l'equity crowdfunding?
Come tutti gli strumenti di finanziamento, l’equity crowdfunding deve essere utilizzato nel modo corretto per essere efficace.
Considerato il fatto che esistono diverse tipologie di equity crowdfunding, ognuna con caratteristiche particolari, è importante sapere che ogni tipologia di crowdfunding può o meno adattarsi alla fase di vita in cui si trova la tua startup.
Ci sono tipologie di crowdfunding, in particolare il reward crowdfunding e il lending crowdfunding, che sono maggiormente adatte alle prime fasi di vita e di sviluppo di una startup.
Questo dipende dalle loro caratteristiche e anche dal fatto che permettono di raccogliere un certo ammontare di capitale, che può essere utile per lo sviluppo iniziale di un progetto di business.
Invece l’equity crowdfunding è riservato a uno startup che si trovi già in una fase più avanzata del suo sviluppo: questo vuol dire una struttura societaria già organizzata e solida e un prodotto o un servizio che è già stato validato e testato dal mercato.
In queste condizioni i bisogni finanziari sono ovviamente maggiori e quindi una campagna di equity crowdfunding può essere la soluzione vincente.
Allo stesso modo l’equity crowdfunding può essere la soluzione nel momento in cui la tua startup punta a espandersi in altri settori del mercato oppure in altri mercati.
Ovviamente sempre tenendo conto delle particolarità di questo strumento e degli effetti che ha sull’organizzazione della società.
In quale fase di vita delle startup utilizzare l’equity crowdfunding?
Quali sono i casi di successo di finanziamento di equity crowdfunding?
Negli ultimi anni sempre più startup sono riuscite a finanziarsi tramite le campagne di equity crowdfunding.
Le ragioni di questo successo sono diverse: ovviamente un progetto con ottime possibilità di crescita ma anche la capacità di presentarlo al pubblico dei possibili investitori.
Grazie a delle ottime strategie di marketing online, che hanno saputo creare il giusto clima di “attesa” nei confronti del lancio della campagna, alcune di queste sono anche andate in overfunding nei primi giorni di attività.
Questo ha portato a rivedere gli obiettivi, puntando alla raccolta di somme ancora più alte.
Fra i casi di successo più importanti si possono ricordare quelli di LIFEData, con una percentuale di raccolta del 415%, quella di OraPesce, per la consegna di pesce fresco a domicilio, che è arrivata a raccogliere il 500% dell’obiettivo iniziale e quella di Soisy, società che fornisce i servizi di pagamenti rateali per gli acquisti su ecommerce, che è arrivata a chiudere con successo il terzo round di finanziamento tramite equity crowdfunding.
2 replies to "Equity Crowdfunding FAQ – Tutte le risposte che devi conoscere"
Davvero interessanti queste faq. Ma trattate solo dell’equity crowdfunding oppure anche delle altre metodologie?
Grazie
Ciao Marcello,
sul blog trovi anche articoli che trattano del reword.
Se hai delle richieste particolari puoi scriverle qui tra i commenti