INDICE
- Introduzione
- Cos'è il fabbisogno finanziario
- Come cambia il fabbisogno finanziario per una startup
- Il calcolo del fabbisogno finanziario
- Calcolare il fabbisogno finanziario di una startup
- Perchè è importante determinare il fabbisogno finanziario?
- Risorse per approfondire
- Fonti
Una startup di successo non è solo basata su un’intuizione vincente ma anche e soprattutto sulla capacità di realizzarla: e in questo diventa determinante la capacità di raccogliere i fondi necessari all’attività, il cosiddetto fundraising.
Il problema con cui molti startupper si scontrano è quello di determinare qual è la somma, o le somme di denaro, di cui la startup ha effettivamente bisogno: e questo comprende il “quanto” necessario per la creazione della startup, per lo sviluppo del suo progetto e la continuazione dell’attività ordinaria.
Uno step determinante per il successo di una startup è quindi la corretta determinazione del suo fabbisogno finanziario: solo in questo modo infatti è possibile sapere quanti sono i finanziamenti che sono necessari e quindi a quali soggetti è meglio chiederli.
# Cos'è il fabbisogno finanziario
Una definizione di fabbisogno finanziario è necessaria per comprendere meglio come questo fattore giochi un ruolo di estrema importanza all’interno di un progetto di sviluppo di una startup: con questo termine si intende il complesso delle risorse finanziarie che sono necessarie per l’acquisizione di fattori produttivi.
Una startup si trova a dover sostenere dei costi che sono necessari ad acquistare tutti quei fattori produttivi che servono per raggiungere gli obiettivi d’impresa: per fare qualche esempio, si può pensare all’acquisto o all’affitto di una sede per la società, l’acquisto di macchinari e materie prime che sono necessarie alla produzione, l’assunzione di personale e il pagamento di eventuali consulenti, le spese per il marketing e la comunicazione, oltre alla logistica e alla commercializzazione.
Questi costi sono dei veri e propri investimenti, ma prima che questi investimenti riescano a produrre un guadagno deve passare del tempo: quello necessario alla startup a lanciare con successo un prodotto sul mercato e a conquistare una fetta dello stesso, in un processo continuo di crescita e di espansione.
Quindi, per un periodo che può essere più o meno lungo, le uscite saranno superiori, anche di molto, alle entrate per la startup e in questa differenza si può identificare il fabbisogno finanziario della società.
Da non dimenticare poi che il fabbisogno finanziario può essere distinto in, a seconda delle spese che va a coprire, fabbisogno finanziario strutturale e fabbisogno finanziario corrente.
Il fabbisogno finanziario strutturale copre gli investimenti fatti nelle cosiddette immobilizzazioni, come l’acquisto di immobili oppure di macchinari, mentre il fabbisogno finanziario corrente va a coprire quelle che si possono definire le “spese vive”, cioè quei costi che la startup si trova ad affrontare durante l’attività quotidiana.
Quindi, il fabbisogno finanziario di una startup va calcolato sia tenendo conto di queste due tipologie di fabbisogno, sia considerando che molto probabilmente sarà necessario affrontare un periodo di flusso di cassa negativo, in cui le uscite saranno maggiori delle entrate, anche per l’ordinaria attività della società.
Da qui la necessità di calcolare nel fabbisogno finanziario anche quelle somme necessarie per proseguire con l’attività della startup finché non si inverte il flusso di cassa e quindi le entrate cominciano a essere superiori alle uscite: errori nel calcolo del fabbisogno finanziario possono mandare in crisi anche progetti molto interessanti e promettenti.
# Come cambia il fabbisogno finanziario per una startup
Prima di proseguire e capire come può essere calcolato il fabbisogno finanziario di una startup è necessario anche segnalare un’altra caratteristica che caratterizza questa previsione economica: il fatto di mutare nel tempo, cambiando a seconda della fase di evoluzione in cui si trova una startup.
Questo perché cambiano le condizioni in cui la startup opera e soprattutto perché, se il processo di sviluppo, si muove nella direzione corretta, il rapporto entrate - uscite si trasforma, a favore delle prime.
Se quindi, nella fase di creazione della startup, caratterizzata da un rischio molto elevato, si avrà un fabbisogno finanziario contenuto, perché il team è limitato e non si è iniziata una produzione su ampia scala, la situazione tende a invertirsi nella fase successiva, cioè quando il prodotto validato viene lanciato sul mercato: il fabbisogno finanziario cresce a un ritmo rapido, mentre ancora non si può contare su entrate che siano in grado di coprire le uscite.
Nelle fasi successive, quelle maggiormente espansive, il fabbisogno finanziario tende a diventare proporzionale alla crescita del fatturato e ai piani espansivi della società.
# Il calcolo del fabbisogno finanziario
Ci sono diversi metodi che possono essere utilizzati per calcolare il fabbisogno finanziario: la scelta dell’uno rispetto a un altro deve essere determinata dalla fase di sviluppo dell’attività della startup.
Uno fra i metodi più diffusi è quello analitico, che prevede di calcolare il fabbisogno finanziario come la differenza fra le uscite in fase di liquidazione e le entrate in fase di riscossione: un principio che si basa sul flusso di cassa, valutando semplicemente gli elementi rappresentati dalle entrate e dalle uscite.
# Calcolare il fabbisogno finanziario di una startup
Un esempio dei criteri che si possono utilizzare può essere fatto tenendo conto del fabbisogno finanziario di una startup che è stata creata da poco, ma ha già validato con successo il suo prodotto ed è quindi pronta al lancio sul mercato: di quanti soldi ha bisogno nel breve - medio termine per sostenere la sua attività?
Durante questa fase bisogna tenere conto di 4 elementi diversi per la determinazione del fabbisogno finanziario.
Investimenti necessari per mettere a punto il progetto: questa tipologia di attività consiste nella ricerca e sviluppo del prodotto o servizio, nell’eventuale ricorso al brevetto o ad altre forme di protezione della proprietà intellettuale, negli studi preliminari e nelle ricerche di mercato e nelle spese necessarie per la creazione del team della startup.
Investimenti strutturali: in questa sezione rientrano tutti gli investimenti che sono necessari perché la startup sia in grado di produrre il prodotto e portare avanti l’ordinaria attività della società; quindi vanno considerati gli investimenti in immobili e macchinari, che sono i tipici investimenti “materiali”, ma anche quelli “immateriali” come le spese necessarie al marketing e alla comunicazione.
Investimenti in capitale circolante: si tratta degli investimenti che sono necessari per favorire l’avvio dell’attività e l’ingresso sul mercato della startup; va considerato il capitale circolante netto, cioè quello che deriva dalla somma del magazzino e dei crediti vantati verso i clienti, a cui vanno sottratti i debiti contratti nei confronti dei fornitori.
Investimenti necessari per lo sviluppo successivo: questo tipo di investimenti è l’unico presente nel fabbisogno finanziario in tutte le fasi di sviluppo di una startup; infatti, nel determinare il fabbisogno finanziario non è possibile limitarsi al breve periodo, ma è sempre necessario “guardare avanti”, minimizzando o eliminando del tutto il rischio di trovarsi senza fondi per sostenere lo sviluppo e la crescita della società.
Se nella fase iniziale di vita di una startup la maggior parte del fabbisogno finanziario sarà determinato dalla prima tipologia di investimenti, con il proseguire dell’attività la situazione si modificherà: una startup che è pronta a lanciare sul mercato il suo prodotto vedrà crescere gli investimenti strutturali e quelli in capitale circolante.
Inoltre ci sono altri fattori che influenzano il fabbisogno finanziario: fra questi l’andamento delle vendite, l’andamento del cash flow e la capacità di realizzare dei profitti.
# Perchè è importante determinare il fabbisogno finanziario?
Determinare nel modo corretto il fabbisogno finanziario della startup è determinante per individuare in maniera altrettanto corrette le fonti di finanziamento della società, che possono essere fonti interne, in caso di autofinanziamento tramite capitali della società, oppure fonti esterne, cioè capitali provenienti da soggetti terzi rispetto alla società, che è il metodo di copertura maggiormente utilizzato dalle startup.
Il fabbisogno finanziario è una delle parti più importanti del business plan, perché rappresenta un elemento di informazione dei potenziali finanziatori e partner: per questo deve essere anche indicate le forme di finanziamento, compreso l’investimento da parte dei founder e dei soci, in modo che l’investitore possa avere un quadro chiaro di quelle che sono le necessità finanziarie che la startup ha per sviluppare il suo progetto.
In conclusione, uno startupper deve essere in grado di fare delle previsioni quanto più possibile corrette relativamente all’andamento del fabbisogno finanziario della sua startup: questo va fatto sia tenendo conto di quello che può essere considerato il percorso di sviluppo classico di una startup, sia delle peculiari caratteristiche che ogni progetto possiede.
Una valutazione corretta del fabbisogno finanziario permette infatti di avere un equilibrio finanziario lungo il periodo di sviluppo della startup e di presentare nei diversi business plan delle richieste di finanziamento mirate agli investitori più adatti a seconda delle somme richieste e della fase di sviluppo della società.
Ritieni ci siano altri elementi di cui tenere conto nella determinazione del fabbisogno finanziario di una startup? Scrivili in un commento!