da-zero-a-uno

Da Zero a Uno di Peter Thiel è un libro che racconta come si costruisce il futuro.

Theil è un imprenditore e uno startupper visionario e spesso controcorrente e in questo volume punta la sua attenzione su quello che è l’atto di creazione di una nuova impresa.

L’obiettivo di uno startupper, secondo la filosofia di Da Zero a Uno è quello di puntare a un cambiamento verticale, in grado di trasformare la realtà.

Quel cambiamento radicale che porta appunto da 0 a 1 e che significa creare qualcosa di nuovo.

Qualcosa di nuovo che ogni startup dovrebbe ambire a creare in ogni step del suo processo di crescita, a partire dalla concretizzazione dell’idea di business fino alla creazione di una campagna di crowdfunding.

Perché solo le imprese dotate di queste caratteristiche sono quelle destinate a crescere e avere successo

Da Zero a Uno: la rivouzione nella creazione di una startup

# Perché il cambiamento deve essere verticale

Secondo Da Zero a Uno è solo il cambiamento verticale, quello che porta a creare qualcosa di nuovo, è in grado di costruire il futuro.

Ma da dove nasce questo cambiamento? Secondo Thiel la scintilla alla base è sempre quella dell’intuizione umana, che va in netto contrasto con quella che è una verità data per certa.

Da quell’intuizione una startup di successo è in grado di creare un servizio o un prodotto che risponde a una necessità del pubblico.

E questa intuizione si basa sul creare qualcosa che prima non c’era: di qui la difficoltà a prevedere il progresso verticale, perché non ci sono fattori su cui basarsi per un’eventuale previsione.

Questa intuizione è il progresso tecnologico che, come ogni tipo di progresso, trova la sua base nell’innovazione e nella creazione di qualcosa di nuovo.

E se invece di creare qualcosa di nuovo un’azienda si limita a modificare, anche migliorandolo, qualcosa che esiste già?

In questo caso si tratta di progresso orizzontale, che è importante, ma non rivoluzionario: infatti questo progresso può essere identificato con la globalizzazione, ma non con l’innovazione.

Grazie a questo progresso l’offerta di un servizio o prodotto diventa più ampia e più soggetti vanno a competere nello stesso settore di mercato.

Per farti un esempio sai il crowdfunding cos’è e come funziona: l'intuizione che ha portato alla creazione di questo strumento di finanziamento è stata un progresso verticale.

Perché ha portato a qualcosa di completamente nuovo nel panorama dei sistemi di finanziamento per le imprese.

# Il prodotto deve essere al centro dell'attenzione

Da Zero a Uno sottolinea come prima la crescita fuori misura delle aziende tech, la “dotcom bubble” nei primi anni novanta, seguita dopo circa un decennio dall’esplosione di questa bolla, con fallimenti e perdite finanziarie importanti, siano state molto importanti.

Solo poche aziende sono riuscite a sopravvivere a questa “tragedia” a livello finanziario.

Ma nel mondo dell’impresa, come nella creazione di una campagna crowdfunding di successo, il fallimento è fonte di insegnamento.

Quindi le aziende che sono sopravvissute allo scoppio della bolla dotcom sono state in grado di individuare delle linee guida importanti per ogni azienda tech:

obiettivi alla propria portata: per raggiungere il successo può essere utile non puntare subito al top ma costruire il business passo passo;
flessibilità e adattabilità sono indispensabili per reagire a repentini cambiamenti del mercato;
migliorare quello che già esiste: in modo da sfruttare un mercato già ben definito;
concentrarsi sul prodotto: le vendite hanno importanza minore, perché derivano solamente da un buon prodotto.

Tutto molto giusto e logico, ma per Da Zero a Uno se quello a cui si punta è un cambiamento verticale è necessario andare controcorrente e quindi:

puntare in alto e assumersi di conseguenza rischi anche elevati;
avere sempre un piano: anche se non è perfetto, è sempre meglio di muoversi allo sbaraglio;
i mercati già definiti sono caratterizzati da una forte concorrenza e questo porta ad azzerare i profitti;
le vendite hanno la stessa importanza del prodotto: perché senza le vendite un servizio o un prodotto non sono in grado di cambiare il mondo.

# Le rivoluzioni si muovono sempre in controtendenza

Per creare un prodotto rivoluzionario bisogna andare contro il pensiero più diffuso nella massa.

Basta pensare all’iPhone: la massa sembrava cercare telefoni dotati di tastiera e Apple ne ha creato uno senza, andando controflusso.

Creare un prodotto rivoluzionario è anche il modo migliore per superare la concorrenza: se davvero stai pensando fuori dagli schemi, gli altri non ti capiranno e quindi non si metteranno in competizione.

Questo significa avere una nicchia di mercato in cui è più facile essere leader.

Attenzione: sviluppare un’idea che va controcorrente non è matematicamente garanzia di successo, perché bisogna tenere conto del fattore tempo.

Il mercato deve essere pronto per la nostra idea: in caso non lo sia, anche un’ottima idea non ha possibilità di successo.

Di questo fatto puoi renderti conto anche lanciando un crowdfunding: se il pubblico non è pronto a recepire la validità del progetto, il rischio è quello di fallire.

# Il rapporto fra capitalismo e concorrenza

È opinione diffusa che il capitalismo, il libero mercato e la globalizzazione sono la soluzione migliore per aziende a consumatori,a differenza del monopolio.

Questo non è del tutto vero: le aziende che operano nel libero mercato si trovano a competere per pochi profitti e tendono a essere intercambiabili.

Se i margini di profitto salgono molte nuove aziende attaccano il mercato e il profitto si riduce di conseguenza.

In caso di monopolio, un’azienda può generare profitti sufficienti da permettere gli investimenti in nuovi progetti con una buona sicurezza finanziaria..

Un esempio può essere Google, che detiene un monopolio di fatto nell’ambito dei motori di ricerca.

Questo permette di trarre profitti e di investire in nuovi progetti, come quelli relativi alla guida assistita, che possono portare vantaggi per i consumatori.

# La fortuna? Non conta

Davanti a un quadro come questo, un aspirante imprenditore è portato a pensare come il successo sia legato a un necessario colpo di fortuna.

Per questo le imprese dovrebbero essere flessibili e sempre pronte al cambiamento e a cogliere le buone occasioni.

Ma non è possibile affidarsi alla fortuna: la scelta deve essere quella di identificare, sia come azienda e che a livello personale, un percorso da seguire ed entro questo trovare gli strumenti e le capacità per eccellere, senza aspettare l’aiuto della sorte.

L’organizzazione e la pianificazione sono infatti indispensabili in ogni momento di vita di una startup: dai primi passi, alla ricerca di finanziamenti tramite crowdfunding, fino al momento dell’exit.

# Come costruire un monopolio

Ma se il monopolio è quello che ti serve per avere successo, come costruirlo?

Impossibile dare una risposta univoca, ma si può osservare come le aziende tech di successo abbiano dei punti in comune nel loro percorso.

In particolare:

l’individuazione di un mercato di nicchia: per evitare una concorrenza troppo diffusa e comunicare meglio con il pubblico;
la risposta a un bisogno specifico di questo mercato: con la creazione del prodotto “da zero a uno” e la conseguente posizione di leader sul mercato;
un prodotto completamente nuovo: non un semplice miglioramento di qualcosa che esiste, ma una vera rivoluzione, un miglioramento esponenziale.

Amazon è un esempio di questo percorso: partendo da un settore di nicchia, la vendita di libri online, ha offerto un servizio assolutamente nuovo per disponibilità di titoli e rapidità di consegna.

E da questo settore di nicchia è cresciuto fino a diventare un colosso mondiale nel settore dei marketplace.

# Proteggere il monopolio: come procedere

Se si è stati così bravi da creare un monopolio, bisogna essere altrettanto da proteggerlo dagli assalti della concorrenza.

Infatti, operando nel libero mercato, una società non vede protetto il suo monopolio da leggi statali, ma può mettere in atto delle strategie dedicate:

effetto di rete: puntare sulla diffusione del prodotto o del servizio, in modo che sempre più utenti traggano vantaggio dal suo utilizzo, come accade con i Social Network;
tecnologia proprietaria: tutelare delle tecnologie proprietarie e protette mette in grande difficoltà la concorrenza e permette di mantenere una posizione dominante;
puntare ai grandi volumi per abbassare i costi: proprio come fa Amazon, che tiene bassi i costi di spedizione proprio grazie al grande volume di affari;
branding: costruire un brand forte e riconoscibile è indispensabile per farsi conoscere dal pubblico e diminuire, con l’affermazione del brand, le spese di marketing necessarie a farsi conoscere.

# Conclusioni

Da Zero a Uno” ti da una visione decisamente fuori dagli schemi della creazione di una startup.

Gli spunti che puoi trarre da questo libro sono utili anche in altre fasi della vita della tua startup, per esempio quando cerchi di capire come aprire un crowdfunding di successo.

L’idea di fondo è quella di fare qualcosa di davvero rivoluzionario: un prodotto che permetta di staccarsi dalla concorrenza e di creare un nuovo mercato, dove detenere una posizione dominante.

E per raggiungere questo risultato secondo “Da Zero a Uno” è necessario andare controcorrente, violando quelle che sono le “regole” definite per la creazione di una startup.

Cosa pensi della teoria “rivoluzionaria” di “Da Zero a Uno”? È davvero la strada per avere successo creando una startup? Rispondi in un commento!

# Risorse per approfondire

VUOI SAPERE
COME FINANZIARE UNA STARTUP?

Leggi l'ebook ed imparerai a cosa serve:

Il fondo di garanzia
Gli investitori privati: Business Angel e Venture Capital
Il crowdfunding: equity, reward, lending e donation
Incubatori ed acceleratori
Competizioni
E molti altri strumenti di finanziamento
finanziare

Se ti piace l'articolo, lascia un commento e condividilo  


Leave a Reply

Your email address will not be published.