Fra le diverse tipologie di crowdfunding ce n’è una in particolare che sta conoscendo, sia in Italia che nel mondo, un’importante diffusione negli ultimi anni: si tratta del reward crowdfunding.
Probabilmente ne avrai sentito parlare, anche se spesso si ha la tendenza ad accostare questo tipo di crowdfunding a iniziative (come quelle artistiche) che poco sembrano avere a che fare con l’attività di una startup, il cui obiettivo finale è sempre quello di generare profitto.
In effetti il crowdfunding reward nasce con l’intento di promuovere l’opera di artisti (musicisti, scrittori, registi) che non riuscivano in altro modo a finanziare i loro progetti. In cambio per i donatori è possibile ottenere anteprime delle opere.
Ma è importante sapere che il sistema del crowdfunding reward può funzionare altrettanto bene per il finanziamento di una startup.
# Quando e perché
Considera quella che è la natura dei crowdfunding reward: si tratta di una tipologia di crowdfunding in cui si riceve una ricompensa in ragione all’investimento fatto nella campagna.
Questa ricompensa può consistere anche in un oggetto oppure in un servizio.
Si tratta di un crowdfunding che mostra diverse caratteristiche interessanti, soprattutto per una startup che si trova nelle fasi iniziali della sua attività, quando il suo prodotto o servizio deve essere o è stato appena lanciato sul mercato. In particolare dovresti considerare questo tipo di crowdfunding perché:
La diffusione di questa tipologia di crowdfunding ha fatto sì che si siano sviluppati diversi sottomodelli di campagna, con diverse caratteristiche e utilizzi.
# Peculiarità del Crowdfunding Reward
Il reward crowdfunding riguarda tutte quelle campagne dove, in cambio del finanziamento, viene prevista una ricompensa che può essere sia materiale che immateriale (come menzioni o riconoscimenti), ma che in ogni caso ha un valore simbolico rispetto alla donazione effettuata.
Per quel che riguarda la disciplina normativa di questa tipologia di crowdfunding, bisogna fare riferimento all’articolo 793 del Codice Civile, che si occupa della fattispecie della Donazione Modale.
Per le sue caratteristiche si tratta di una tipologia di crowdfunding che difficilmente potrai utilizzare per la tua startup.
# Pre-selling crowdfunding
Per capire meglio come funziona questa tipologia di reward crowdfunding può essere utile un esempio pratico: la tua startup è in fase di realizzazione di un prodotto o di un servizio, che non è ancora pronto per essere lanciato sul mercato.
Per completare le ultime fasi del tuo progetto hai bisogno di un finanziamento.
Inoltre, può esserti utile che un certo numero di utenti testi il prodotto o il servizio prima del lancio definitivo sul mercato: prima di tutto per capire se esiste un reale interesse per la soluzione che offri, e poi per individuare eventuali problematiche che ti possono essere sfuggite.
In questo caso il pre-selling crowdfunding è uno degli strumenti più adatti da utilizzare. Infatti ti permette di raggiungere tutti gli obiettivi visti prima.
Anche in caso di esito negativo della campagna, per esempio perché manca un mercato di soggetti interessati alla tua offerta, dovresti considerare il lato positivo di poter interrompere il progetto prima di investire ulteriore denaro e fatica.
In questa tipologia di crowdfunding i finanziatori vengono indicati come “backers” e, proprio in forza della loro partecipazione alla campagna, ottengono il diritto di provare in anticipo rispetto alla messa sul mercato il bene o il servizio oggetto del crowdfunding.
Ovviamente il prezzo richiesto per il bene o il servizio, corrispondente al finanziamento, dovrà essere inferiore a quello previsto sul mercato.
Però è anche possibile incrociare il sistema di pre-selling con quello classico di reward crowdfunding.
Per esempio, prevedendo diversi livelli di finanziamento a cui corrispondano diversi livelli di “ricompensa”.
Per gli investimenti minori la ricompensa si avvicinerà maggiormente a quella del sistema reward, e quindi avrà più una valenza simbolica, mentre per quelli più alti si potrà arrivare alla prova del bene o del servizio con una scontistica rispetto al prezzo di mercato.
Il sistema di pre-selling o pre-vendita esiste nel campo della compravendita, anche se nella pre-vendita gli acquirenti non sono normalmente coinvolti nello sviluppo del progetto, come invece può accadere di frequente in una campagna di crowdfunding.
Per quel che riguarda l’inquadramento normativo di questa fattispecie, il Codice Civile lo definisce un’operazione di e-commerce che ha per oggetto una compravendita futura.
Quindi questo tipo di operazione prevede l’applicazione dell’IVA, nell’aliquota prevista per legge, e l’emissione di regolare fattura.
E il “compratore”, o “finanziatore” in questo caso, può godere di tutte le tutele legali previste per questo tipo di operazione.
Scegliendo di utilizzare questa tipologia di crowdfunding dovrai quindi calcolare con molta attenzione i tempi di realizzazione e di eventuale spedizione del bene o del servizio: in caso tu non riesca a rispettare i tempi previsti il rischio è quello che il finanziatore/compratore possa recedere dal contratto esercitando il diritto di recesso.
Infatti le piattaforme che ospitano le campagne di reward crowdfunding non si assumono alcuna responsabilità per quel che riguarda l’adempimento degli obblighi di chi ha organizzato la campagna.
# Royalty-based crowdfunding
Il royalty-based crowdfunding si caratterizza perché offre ai finanziatori una ricompensa completamente diversa rispetto alle tipologie di crowdfunding viste fin’ora.
In questo caso infatti la ricompensa ha una natura monetaria.
Viene infatti prevista una condivisione dei profitti e dei ricavi che sono ottenuti grazie all’investimento fatto, ma questo non porta ad alcun titolo di proprietà sul progetto. né a un rimborso di capitale per i finanziatori.
Normalmente questa tipologia di progetti prevede che al finanziatore venga data un parte dei ricavi o degli utili, sempre che si verifichino determinate condizioni e per un periodo ben determinato di tempo.
A livello normativo, questa tipologia di crowdfunding viene considerata come un’associazione in partecipazione, secondo la definizione degli articoli 2549 e seguenti del Codice Civile, per cui “chi finanzia partecipa in quota agli utili generati”.
Diventando un finanziatore di questo particolare tipologia di crowdfunding si vengono a percepire delle royalties, che vengono calcolate sulla base della cifra investita.
Queste royalties possono avere vari oggetti e riguardare, per esempio:
Ovviamente si tratta di profitti che sono sottoposti a un particolare e ben definito regime di tassazione e l’applicazione dell’IVA.
Bisogna sempre ricordare che l'associato in partecipazione non ha i diritti del socio, ma ha poteri di controllo che devono essere definiti contrattualmente e che in genere si limitano all'analisi del rendiconto.
# Pre-purchase crowdfunding
Solo negli ultimi anni è nato un modello ibrido di crowdfunding, che unisce alcune caratteristiche del reward crowdfunding con altre tipiche dell’equity crowdfunding.
Questo tipo di soluzione permette di erogare al finanziatore, oltre all’utilizzo del servizio o del bene prodotto dalla società (tipico del reward crowdfunding), anche di attribuire al finanziatore un diritto di opzione all'acquisto di quote o azioni in un momento successivo.
In pratica, il finanziatore fruisce subito del bene o del servizio che sono previsti come ricompensa per il finanziamento e in futuro potrà godere del diritto di opzione nel momento in cui saranno emessi dei titoli di capitale delle società che ha finanziato.
Si tratta di una tipologia di crowdfunding particolare, che per le sue caratteristiche risulta più accessibile alle persone giuridiche (società) rispetto che alle persone fisiche.
Per quel che riguarda la normativa che si può applicare a questa tipologia di crowdfunding, è necessario tenere conto della sua natura ibrida.
Quindi va considerata sia la normativa che si applica al reward crowdfunding, sia quella che si applica all’equity crowdfunding.
# Come preparare una campagna di crowdfunding reward
Devi sempre ricordare che il modo con cui presenti il tuo progetto sulla piattaforma è una delle chiavi della campagna di crowdfunding.
Questo vuol dire non limitarsi a una presentazione scarna, ma aggiungere immagini, video (che hanno un forte impatto emozionale) e anche un pitch di presentazione del progetto.
Tutto questo materiale deve essere in grado di “raccontare” il tuo progetto e la tua startup, in un tempo per quanto possibile breve e con uno stile coinvolgente.
Puntare sulla capacità di suscitare emozioni e senso di vicinanza al progetto da parte del pubblico è molto importante: devi sempre ricordare che ogni campagna ha una scadenza prefissata (normalmente 30 o 60 giorni) e in questo limite di tempo devi essere in grado di raggiungere un pubblico quanto più ampio possibile e convincerlo a credere nel tuo progetto.
Sempre avendo presente questo obiettivo, puoi capire quanto un’accurata preparazione della campagna di crowdfunding e un’attenta strategia di digital marketing sono importanti per raggiungere il successo.
Devi considerare anche il modello che le diverse piattaforme utilizzano per la gestione delle campagne di reward crowdfunding.
Due sono gli schemi principali che possono essere seguiti: quello “keep-it-all” (cioè tieni tutto) e quello “all-or-nothing” (cioè tutto o niente).
Nel caso la piattaforma scelga lo schema “all-or-nothing” potrai avere i fondi che sarai riuscito a raccogliere con la campagna di crowdfunding solo nel caso la campagna stessa abbia raggiunto l’obiettivo prefissato entro la scadenza.
Solo in questo caso ti saranno trasferiti i fondi raccolti e la piattaforma tratterà il suo fee per aver ospitato la campagna.
Quindi se la tua campagna non raggiunge il goal prefissato, non riceverai nulla per il tuo progetto.
Diverso è il caso in cui si applica lo schema “keep-it-all”: anche se la tua campagna di crowdfunding non raggiunge l’obiettivo prefissato, la piattaforma ti trasferirà comunque i fondi che sono stati raccolti alla scadenza del progetto.
Di contro dei tenere presente che le piattaforme che applicano questo schema richiedono un fee più elevato (e quindi riceverai i tuoi fondi decurtati in modo maggiore).
# Conclusioni
In Italia operano diverse piattaforme dedicate al reward crowdfunding.
Per questo è molto importante conoscere le diverse piattaforme, prima di scegliere quella più adatta al tuo crowdfunding: il rischio, nel caso di errore, è di fare riferimento a una piattaforma seguita da un pubblico che non mostra alcun interesse per il tuo progetto.
In questo caso il fallimento è una conseguenza inevitabile.
Negli ultimi anni il reward crowdfunding (proprio come le altre tipologie di crowdfunding, equity in testa) ha conosciuto una crescita di volumi molto importante, crescita continuata anche nel 2020 (che ha registrato un incremento pari al 38% rispetto all’anno precedente come dal rapporto annuale di Startseed sul crowdfunding).
Un corretto utilizzo di questo strumento può rivelarsi importante per la tua startup, aiutandoti a raccogliere i fondi necessari allo sviluppo del tuo progetto.
Ora voglio sentire cosa ne pensi: hai già utilizzato lo strumento del reward crowdfunding? E con quali risultati? Ti va di raccontare la tua esperienza?