startupper

Vivere da startupper: un sogno o un incubo? Probabilmente entrambe: quello che sicuramente caratterizza la vita di uno startupper è il continuo movimento (e mutamento).

Il primo step è capire che uno startupper è una sorta di essere mitologico: se leggi le interviste a chi è già passato attraverso questo percorso oppure lo sta attraversando, potrai capire come la vita di uno startupper è sempre dinamica e ricca di stimoli, in un ciclo continuo di sperimentazione.

Uno startupper è tutto meno che “statico”: in tutte le fasi di sviluppo di un progetto di business si muove, quasi in modo frenetico per chi lo vede da fuori, alla ricerca di fondi, di tecnologie, di possibilità, di sistemi di organizzazione, di persone per il suo team.

Ti ricordi “Alice nel paese delle meraviglie” e il Bianconiglio che corre, perennemente affannato e in ritardo? In un certo uno startupper vive in questa condizione, sempre in movimento, sempre di corsa.

Fa quasi paura a pensarci? 

Soprattutto se ti trovi in una situazione, professionale e familiare, in cui ormai sei abituato al solito tran tran: tranquillo, è normale che il cambiamento possa spaventare, ma bisogna considerare che ci sono aspetti positivi molto importanti in questo tipo di vita.

# Perchè essere uno startupper?

Impossibile negare che la vita da startupper sia complicata e difficile, ma devi sempre considerare gli aspetti positivi di questa scelta: essere uno startupper vuol dire avere la possibilità di crescere professionalmente e personalmente, poter mettere alla prova le tue capacità a livello di organizzazione e acquisire tutte quelle competenze che servono per essere un leader.

Nel concreto, essere startupper significa avere la possibilità di crescere e di cambiare mindset: essere uno startupper è diverso dall’essere un imprenditore oppure un dirigente, ma rappresenta la possibilità di migliorarsi e di cambiare, sfruttando il bagaglio di esperienze acquisite per crescere a tutti i livelli.

E soprattutto, essere uno startupper comporta una cambio di mentalità: è necessario diventare aperti al cambiamento, essere capaci di guardare molto avanti, non fermandosi alle prime difficoltà ed essere pronti ad accettare il fallimento non come una tragedia, ma come un errore da cui è possibile trarre degli insegnamenti e migliorarsi.

# Le caratteristiche di uno startupper

Perché uno startupper deve essere sicuramente visionario: questo non significa seguire un’intuizione oppure avere un’idea vincente (sempre che lo sia), ma saper capire come funziona il mercato, quali sono i bisogni dei clienti e quali le soluzioni che si possono proporre.

Inoltre uno startupper deve necessariamente essere resiliente, sapersi adattare ai cambiamenti in modo rapido ed efficace: quello delle startup è un mondo caratterizzato dall’incertezza e dal mutamento e i problemi che si pongono possono avere natura molto diversa.

L’abilità dello startupper è quella di saperli affrontare (e risolvere) traendo da essi esperienze utili per far crescere ulteriormente il suo progetto: se vuoi essere uno startupper devi diventare “flessibile”, in modo da non farti spezzare dalle difficoltà, ma da riuscire ad affrontarle scegliendo la strategia migliore.

E, in ultimo ma non in ordine di importanza, uno startupper deve essere un leader: non un semplice capo o un coordinatore, ma un leader in grado di motivare il suo team e di trasmettere la sua visione del progetto di business a tutti i soggetti con cui viene in contatto.

Da startupper, sei tu a essere il primo a credere e avere fiducia nella tua startup: e devi essere in grado di far percepire agli altri questa tua fiducia, per spingerli ad appoggiarti.

# Con chi condividere questa esperienza

Questa è una delle poche domande a cui si può dare una risposta abbastanza precisa: come startupper il tuo obiettivo è quello di creare una startup di successo, quindi hai bisogno di condividere questa esperienza con persone che siano in grado di credere come te nel progetto e che possano collaborare alla realizzazione dello stesso.

È normale pensare di condividere l’avventura della creazione di una startup con le persone che ci sono più vicine, come gli amici: anzi è probabile che avrai parlato del tuo progetto agli amici più cari e che loro si siano dimostrati entusiasti.

In realtà, quello di cui hai bisogno è una sana dose di realismo: non stai progettando una vacanza, ma stai lavorando a un progetto di business che ti impegnerà al massimo nei prossimi anni, quindi devi avere accanto delle persone che siano sì entusiaste, ma che possano anche essere utili alla startup.

Quindi scegli con attenzione soprattutto i tuoi co-founder: devono condividere la tua visione della startup e del business e devono poter collaborare, con la loro professionalità, l’esperienza, il lavoro oppure il capitale, alla realizzazione del progetto.

Creare una startup è un lavoro duro, un impegno stressante che rischia di incrinare anche le amicizie più salde: non dimenticare che nelle primissime fasi di questo progetto, potresti essere completamente solo e dover contare solo sulle tue forze per andare avanti.

# Quando è il momento giusto per creare una startup?

Difficile dire se esiste un momento migliore di altri per creare una startup: un sondaggio lanciato da Linkedin ha indicato come periodo migliore quello di “metà carriera”, cioè quella situazione in cui si ha già una buona esperienza a livello professionale e non si è ancora “troppo vecchi” per gettarsi in una nuova avventura.

Questo può essere vero, ma non sei di fronte a una verità assoluta: infatti molte startup sono state create da giovani o giovanissimi e altre hanno come founder professionisti vicini all’età della pensione.

Quello che puoi pensare è che il momento di “metà carriera” sia quello che ti da l’esperienza sufficiente per affrontare questa impresa non come un salto nel buio e, allo stesso tempo, una sicurezza economica che ti permette di affrontare con relativa tranquillità sia l’impegno richiesto allo sviluppo del progetto, sia il rischio di un eventuale fallimento.

Inoltre hai ancora tutta l’energia che ti serve per un progetto impegnativo, ma che ti permette in ogni caso di crescere a livello professionale e di metterti alla prova: l’importante è che ci sia sempre la voglia di migliorare e di andare avanti, senza fermarsi alle prime difficoltà.

# È possibile creare una startup anche avendo una famiglia?

Il tuo progetto di business sembra avere tutte le carte in regola per arrivare al successo, ma c’è qualcosa che ti frena: nella “mitologia” delle startup lo startupper è sempre giovane e privo di legami familiari, disposto a rischiare tutto per riuscire nella sua impresa di business.

Invece tu hai una famiglia e quindi delle responsabilità che non sono solo verso te stesso: ma questo non è un limite insuperabile se hai deciso di diventare uno startupper.

Quello che dovrai fare è riuscire a organizzare al meglio i 3 fattori principali che diventeranno gli unici importanti durante la realizzazione del tuo progetto: la famiglia, la startup, il lavoro (cioè quello che hai già e che fornisce i mezzi per sostenere la tua famiglia).

Nessuno dei tre andrà trascurato: dovrai continuare a fare bene il tuo lavoro, visto che rappresenta la tua ancora di salvezza nel caso la tua avventura dovesse andare male, dovrai occuparti della creazione della tua startup e dovrai impegnarti a non trascurare i rapporti familiari.

Non è facile, ma nemmeno impossibile: la chiave di tutto è rappresentata dall’organizzazione del tempo e dalla capacità di dare il massimo in qualsiasi attività.

Questo vuol dire passare del tempo di qualità con il tuo partner e i tuoi figli e dare il massimo quando ti dedichi al tuo progetto di startup: sicuramente un sistema stancante, ma probabilmente l’unico che ti permette di conciliare tutte le istanze importanti della tua vita.

La parte che ne soffrirà di più sarà quella dedicata a te stesso e al tempo libero: devi mettere in conto, almeno per un po’, di rinunciare a buona parte della vita sociale e ai tuoi hobbies, ma d’altra parte stai lavorando a un progetto che potrebbe davvero cambiare la tua vita.

# Le difficoltà da affrontare

Sfortunatamente le difficoltà non si limitano all’ambito familiare: nella tua attività di startupper dovrai sempre considerare di vivere in un clima di incertezza, che di conseguenza genera un alto livello di stress.

Inoltre è importante sempre considerare la realtà dei fatti: per quanto un’idea possa sembrare buona, solo 1 startup su 10 riesce ad arrivare al successo, mentre negli altri casi è necessario modificare il progetto iniziale (fare pivot) o, nel peggiore dei casi, abbandonarlo.

Per questo motivo uno startupper deve essere resiliente: la capacità di adattarsi allo stress e ai cambiamenti, volgendo a proprio favore gli errori e traendo da essi l’esperienza necessaria a migliorare è una caratteristica che accomuna tutti gli startupper di successo.

# Le opportunità di essere uno startupper

Il quadro che hai davanti agli occhi sicuramente potrebbe scoraggiarti nella tua ambizione di diventare uno startupper: ma devi considerare che ci sono molte opportunità importanti che questa scelta porta con sé e che sarebbe un peccato non riuscire a cogliere.

Diventare uno startupper significa infatti mettersi costantemente alla prova e controllare le proprie competenze, in modo da essere sempre al passo con la concorrenza: una caratteristica che distingue gli startupper è infatti quella di imparare a crescere in maniera molto rapida e di adattarsi in modo continuo a trovare nuove soluzioni efficaci ai problemi che si presentano.

Inoltre gettarti in questa avventura ti permette di migliorare le competenze professionali e di entrare in contatto con persone che possono essere molto importanti per il tuo futuro lavorativo: si tratta di un cambio di mentalità che permette di aprirsi verso le idee nuove il cambiamento, cercando sempre di migliorare.

Essere uno startupper vuol dire lavorare in autonomia ed essere il capo di te stesso: anzi, un vero startupper è anche un leader, in grado di guidare il suo team al successo.

Per quel che riguarda il guadagno, per quanto i primi periodi potrebbero essere non semplici, continuando a impegnarsi e con l’avanzamento e la crescita della startup crescono le possibilità di monetizzare il proprio impegno, di pari passo con le potenzialità di guadagno.

# Vale la pena diventare uno startupper?

Il ruolo di startupper è caratterizzato da luci e ombre: non è facile dire se valga davvero la pena di gettarsi in questa avventura, anche se si conoscono possibili vantaggi e difficoltà.

Quello che sicuramente puoi fare è mantenere un saldo realismo, non rischiando dei voli pindarici che potrebbero mettere a rischio la tua sicurezza economica e familiare: segui il tuo sogno, perché potrebbe davvero cambiarti la vita, ma rimani sempre legato alla realtà, per capire quando arriva il momento di fermarsi.

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