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Un business angel può rappresentare il punto di svolta per una startup, permettendole di ingranare la marcia che la porti dritta al massimo sviluppo e al successo: perché quando una startup entra in rapporto con un Business Angel, non si tratta semplicemente di ottenere dei capitali che permettano la creazione o lo sviluppo dell’idea di business, ma vi è la concreta possibilità di ottenere tutta una serie di vantaggi che un finanziamento ordinario non è assolutamente in grado di fornire.

Ricordiamo prima di tutto un fattore determinante: il business angel non effettua un finanziamento alla startup, bensì un apporto di capitale.

Questo vuol dire che il business angel da semplice investitore si trasforma in finanziatore, assumendosi, per la parte di capitale conferita alla startup, il rischio di impresa.

E come finanziatore ha tutto l’interesse che il progetto di business abbia successo, in modo che la sua quota di società salga in modo rapido di valore e il suo investimento possa essere monetizzato, tramite la vendita della quota stessa.

Inoltre questo tipo di finanziatore è un soggetto che ha svolto la sua attività nel campo in cui operano le stesse startup che vengono finanziate e possiede quindi conoscenze tecniche, commerciali e personali che possono rivelarsi molto importanti.

Questa situazione fa sì che il business angel non impegni solo il suo capitale nella startup, ma metta a disposizione tutta una serie di “benefits” che possono rivelarsi molto utili per una società che si deve sviluppare: basta pensare a tutta la serie di contatti commerciali che un business angel ha a sua disposizione, come alle conoscenze tecniche e manageriali che sono necessarie per un’attività di impresa che abbia successo.

E per una startup questo bagaglio di conoscenze può essere utile tanto quanto l’apporto di capitale: il business angel rappresenta una grande possibilità di crescita per una startup, quindi è importante capire come trovarlo e come fare sì che ritenga la nostra idea di business tanto interessante da meritare il suo investimento.

Vediamo i 5 step fondamentali per trovare un business angel

L’idea di business non è la sola variabile considerata dal business angel per investire il suo capitale: lo stesso peso (in alcuni casi anche maggiore) ha l’execution dell’idea stessa, cioè la realizzazione concreta del progetto, che è il compito più importante per uno startupper.

Una buona execution permette di stabilire una road map precisa per lo sviluppo del progetto, di gestire e dirigere nel modo migliore il team di collaboratori e di impegnarsi a fondo in tutte le fasi del progetto stesso, mantenendone sempre il controllo e la direzione complessiva.

Una buona execution è un elemento indispensabile al successo di una startup e il banco di prova più impegnativo per uno startupper: si tratta di misurarsi con la realtà imprenditoriale, passando dal mondo delle idee a quello concreto della realizzazione di un’impresa partendo da zero.

Una buona execution del progetto startup è probabilmente il primo elemento valutato da un business angel: infatti se, oltre ad avere una buona idea di business, lo startupper dimostra di saperla concretizzare in modo efficace, questo rappresenta un indice prognostico che la startup potrà avere successo svilupparsi e di conseguenza il business angel potrà vedere remunerato il suo investimento nel capitale della società.

  • # Secondo Step: mai trascurare il business plan

Un buon business plan è essenziale per la creazione di una startup, ma anche per riuscire ad attirare l’attenzione e l’interesse di un business angel: questo complesso documento infatti è in grado di descrivere quello che è il progetto di impresa, il modo di metterlo in atto, le prospettive di crescita e le necessità di finanziamento del progetto stesso. Utilizzando una metafora, potremmo definire il business plan la carta d’identità di un progetto di business.

E sull’analisi di questi dati, confrontati ovviamente con le esperienze imprenditoriali che fanno parte del bagaglio di un business angel, questo investitore può basare la sua decisione di investire in una startup in fase di creazione: in particolare il business plan dovrebbe riuscire a mettere in risalto quella che è la posizione del progetto di impresa rispetto ai concorrenti e quale vantaggi presenti rispetto ai prodotti o servizi offerti dal mercato.

Si tratta di uno dei fattori più interessanti agli occhi di un business angel, che può in questo modo valutare quale sarà la reale possibilità di crescita di una startup e quindi quanto potrà valere un investimento effettuato nel capitale di tale società.

# Terzo Step: senza la squadra giusta non si può vincere

Fra le valutazione compiute da un business angel un peso importante ha quella sul team che dovrebbe realizzare il progetto di business: è probabilmente la valutazione maggiormente “soggettiva”, poiché non si basa su dati economici ma sulle impressioni e sulla sensazione che le diverse persone possono suscitare in un potenziale investitore.

Ma non per questo bisogna affidarsi al caso nella scelta di un team: la squadra deve essere equilibrata e completa per risultare vincente e riuscire a concretizzare un’idea di business.

In particolare un Business Angel sarà attento a valutare:

  • la completezza del team: cioè se tutte le competenze necessarie alla realizzazione del progetto sono presenti nei membri del team;
  • l’esperienza del team: i business angel (e gli investitori in genere) normalmente non vedono di buon occhio l’improvvisazione. È importante l’entusiasmo e la voglia di crescere professionalmente, ma per un business angel è molto importante che i membri del team abbiano avuto esperienze di lavoro in gruppo, in modo da avere sviluppato tutta una serie di competenze necessarie a realizzare in modo efficace il progetto su cui lavorano;
  • la visione e la motivazione del team: un team deve essere coeso per lavorare al meglio, e deve portare avanti un progetto con la stessa visione di fondo, altrimenti il rischio di eventuali scontri fra i diversi soggetti porta a un rallentamento e a un rischio di insuccesso del progetto stesso. E allo stesso tempo il team deve essere motivato e concentrato a tempo pieno sulla realizzazione del progetto di business: solo il lavoro e la dedizione garantiscono un buon risultato.

# Quarto step: farsi conoscere? Non è facile

Anche se viviamo nell’era della completa automazione i rapporti personali rivestono ancora una grande importanza, anche nel mercato del lavoro.

Un business angel riceverà decine di proposte giornaliere con richieste di finanziamento: dunque non è facile “farsi notare” e attirare la sua attenzione. La strada più efficace è sicuramente quella di farsi presentare: in questo modo si ha la possibilità di “saltare” un primo step di selezione e di poter portare all’attenzione di un possibile investitore il nostro progetto.

Quindi se abbiamo una conoscenza personale (anche virtuale) che può metterci in contatto con un business angel, è il momento di sfruttarla: un biglietto da visita o una telefonata possono offrirci maggiori possibilità di presentare il nostro progetto e di convincere un eventuale investitore della sua validità.

Ma se non abbiamo le conoscenze giuste, come possiamo muoverci? In questo caso internet si rivela una risorsa molto preziosa: infatti i portali dei business angel, oltre a fornire tutte le informazioni necessarie su queste organizzazioni, offrono anche la possibilità di sottoporre il proprio progetto all’attenzione degli investitori.

Ovviamente ogni sito ha modalità di proposta del progetto diverse, ma bisogna impegnarsi a fondo, in modo che il proprio progetto spicchi sulla moltitudine di quelli presentati e sia in grado di suscitare la curiosità dei business angel, tanto che siano spinti ad approfondire la conoscenza e valutare più a fondo l’idea di business.

Ricordiamoci che la prima impressione è quella che conta e che quindi dobbiamo mettere in campo una presentazione che sia chiara, completa e che risulti davvero originale e interessante.

Fra i portali dei business angel italiani cui è possibile proporre online il nostro progetto di startup possiamo ricordare:

  • IAG (Italians Angels for Growth): che investe e sostiene progetti di startup fino a 800.000 euro;
  • IBAN: un newtork di business angel che coordina le varie attività a livello regionale;
  • Club degli Investitori: un insieme di business angel che ha la sua sede e svolge la sua attività in Piemonte.

Quinto step: come deve essere lo startupper ideale

Dobbiamo tenere sempre a mente un fattore molto importante: il business angel non è un semplice finanziatore, ma un investitore che scommette sulla startup e collabora, grazie alle sue competenze, all’attività di impresa. Questo vuol dire che anche il rapporto personale che si stabilisce fra startupper e business angel ha un’importanza determinante.

Un business angel accompagnerà lo startupper probabilmente fino alla vendita della società, un periodo di tempo che può variare dai 5 ai 10 anni, e quindi il rapporto di collaborazione deve essere da subito impostato nel modo corretto, così da convincere l’investitore che non è soltanto una buona idea di business quella sua cui sta investendo, ma anche un soggetto in grado di realizzarla al meglio.

Fra le caratteristiche che un business angel cerca in uno startupper ci sono certamente la dedizione e l’impegno personale: se lo startupper è il primo a credere e a impegnarsi a fondo in un progetto, magari rischiando del capitale proprio, avrà sicuramente maggiori possibilità di successo.

Anche l’elasticità e la capacità di sapersi adattare ai cambiamenti sono caratteristiche molto importanti: quello delle startup è un mondo in continuo divenire e fossilizzarsi sulle proprie convinzioni può essere la dimostrazione di una caparbietà inutile.

Inoltre un buon startupper dovrebbe essere umile: la sua idea di business può essere assolutamente innovativa, ma di fronte si trova un soggetto esperto, in grado di individuare e segnalare anche eventuali difetti del progetto.

In questo caso non bisogna “offendersi”, bensì approfittare dell’aiuto che viene fornito per correggere la rotta e fare tesoro dell’errore commesso.

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    1 Response to "Come trovare un business angel partendo da zero"

    • David

      Salve, sono un ragazzo di 33 anni e vivo a Rieti. Ho aperto insieme alla mia compagna con la quale abbiamo una figlia, una palestra in provincia di Rieti ed a maggio sono 2 anni che abbiamo aperto. Ad oggi grazie anche alla pubblicità che fa alla mia palestra un mio caro amico che è un campione di fama mondiale di MMA (mixed martial art), la palestra conta 130 inscritti….e considerato che la palestra è situata in una zona di campagna in provincia di Rieti e oltre è difficile e scomodo raggiugerla per via di una strada bianca sterrata che complica il tutto.
      Apparte tutto sta andando bene ed è per questo che vorrei spostare la palestra a Rieti centro in un bel locale sia dal punto di vista logistico che strutturale e un buon prezzo riguardo all’affitto ….secondo me questo spostamento porterebbe tanta gente nuova ad iscriversi e lo dico perche ho fatto un sondaggio su Facebook e noi siamo molto conosciuti sui social proprio perche il mio amico campione pubblicizza sempre la mia palestra sui social
      Per fare questo spostamento avrei bisogno di liquidità.
      Questo per il momento è tutto.
      Grazie

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