Pensare di portare a compimento il progetto di una startup in solitudine è un’utopia: la maggior parte delle volte sarà necessario non solo dotarsi di un team scelto con attenzione, ma anche scegliere un socio che sia in grado di supportare l’attività e di assumersi in parte il rischio di impresa, che è sempre molto alto per una startup.
Molti startupper trascurano questo importante aspetto, concentrandosi sull’idea di business da sviluppare: ma la presenza di un socio è uno step necessario per concretizzare lo sviluppo e la crescita di una startup.
E spesso, quando uno startupper si accorge di questa necessità, è impreparato e non ha gli strumenti giusti per scegliere il socio più adeguato: e le conseguenze di una scelta sbagliata in questa fase possono ripercuotersi sul futuro della startup stessa, portando a gravi rallentamenti e anche al fallimento del progetto stesso.
Cerchiamo allora di capire come possiamo prepararci alla scelta di un socio per la nostra startup, in modo da poterla effettuare con una buona sicurezza di non commettere un errore che potrebbe compromettere il nostro futuro professionale
# La premessa: che tipo di socio stiamo cercando?
Prima di partire a spron battuto alla ricerca del socio ideale dobbiamo avere perfettamente chiaro quello che stiamo cercando per la nostra startup: abbiamo bisogno di un socio finanziatore o di un socio operativo?
Si tratta di una distinzione della massima importanza, perché queste due figure di socio sono molto diverse tra loro e quindi i criteri di ricerca sono differenti.
Se la nostra startup ha soprattutto bisogno di capitali per poter iniziare o espandere la sua attività, ma non sentiamo la necessità di un socio operativo (che cioè si occupi in prima persona della gestione della società), stiamo cercando un socio finanziatore: un soggetto che investa parte del suo capitale nella nostra startup.
Ovviamente la ricerca di un socio finanziatore è strettamente determinata dalla somma che stiamo cercando di reperire: dobbiamo considerare infatti che un singolo potrebbe non avere a disposizione (oppure non volere investire) un capitale di grande portata in un’impresa ad alto indice di rischio come una startup.
Possiamo pensare che, tranne casi particolari, un socio finanziatore potrebbe coprire degli investimenti fino a 50.000 euro, ma è difficile che possa andare oltre.
Se la nostra startup ha bisogno di somme più alte, abbiamo davanti due diverse soluzioni: possiamo trovare diversi soci finanziatori, che sommando i loro conferimenti di capitale potranno arrivare alla somma necessaria, oppure potremmo fare riferimento a finanziatori non istituzionali, come i business angel e i venture capital.
Si tratta di una soluzione interessante, ma dobbiamo ricordare che business angel e venture capital non possono essere considerati dei semplici soci finanziatori: in primo luogo perché mettono a disposizione delle società finanziate tutta una serie di benefits (come conoscenze tecniche, commerciali e di mercato) molto importanti, ma soprattutto perché la loro partnership prevede anche un’ingerenza nella gestione della startup stessa.
Ovviamente dovremmo offrire qualcosa ai nostri soci finanziatori: e quel qualcosa sarà una quota della nostra startup.
È importante determinare in modo chiaro il valore della startup e il valore della quota assegnata al socio finanziatore: facendo sempre attenzione a che questo socio non acquisisca la maggioranza della startup stessa, che altrimenti non sarà più sotto il nostro controllo.
Se invece quello che cerchiamo nel nostro socio è che rivesta un ruolo attivo nella creazione e gestione della startup, siamo alla ricerca di un socio operativo.
Non è semplice scegliere questa tipologia di socio: si tratta di una persona con cui dovremmo lavorare fianco a fianco per almeno alcuni anni, per cui dovremmo essere in grado di valutare non solo le competenze tecniche, ma anche l’aspetto caratteriale.
Per quel che riguarda le competenze tecniche, dovremmo scegliere un socio che sia in grado di ricoprire un ruolo complementare a quello che ricopriamo noi.
In concreto: se lo startupper si occupa dello sviluppo tecnico, potrebbe essere utile un socio che sia competente nel marketing e nel commerciale, in modo da ricoprire un altro “ruolo chiave” nella gestione della società. Da evitare invece i “doppioni”: un altro tecnico nel caso visto prima potrebbe essere inutile.
Ovviamente, se il socio scelto opera in un campo diverso da quello in cui operiamo noi, potrebbe essere molto difficile valutare la sua effettiva competenza: in questo caso diventa importante conoscere il più possibile della persona che stiamo valutando, e se possibile dovremmo osservarlo quando è all’opera nel suo ambito.
Vederlo confrontarsi con collaboratori ed eventuali superiori nell’ambito di competenza può aiutare farci un idea del suo valore a livello tecnico.
In questa fase della valutazione dovremmo esaminare anche il carattere del nostro futuro socio: per utilizzare una metafora che può apparire un po’ estrema, potremmo pensare alla società come a un matrimonio.
E visto che con i nostri socio operativi dovremmo lavorare (anche se non sposarci) diventa necessario evitare scontri a livello caratteriale.
Si tratta di una valutazione molto difficile, perché non è possibile basarla su criteri oggettivi: in questo caso dovremmo fare affidamento più che altro sull’istinto, per capire se la persona che avremmo di fronte potrà lavorare con noi in sintonia e in comunità di intenti.
# Il socio ideale: vicino o lontano
A questo punto potremmo chiederci se è necessario scegliere un socio che sia fisicamente vicino a noi, magari che abiti anche nella nostra città: il fattore determinante non è tanto la distanza fisica, quanto la capacità di conoscere questo socio, nel suo ambiente di lavoro e a livello caratteriale, in modo sufficiente da farci decidere di fidarsi di lui per condividere la creazione e la gestione della nostra startup.
Se riusciamo a svolgere questo processo nel modo corretto senza bisogno di avere un contatto diretto e continuo può andare benissimo, ma ricordiamoci sempre che non possiamo fidarci semplicemente dell’impressione avuta da un semplice colloquio, magari avvenuto online: nel momento in cui effettuiamo una scelta così delicata, diventa necessaria una conoscenza che sia più approfondita, che richiede tempo e se possibile anche una frequentazione personale.
Solo in questo modo potremmo ricavare un’impressione “complessiva” della persona che abbiamo davanti e capire se effettivamente è quella che fa per noi e per la nostra startup.
# Il socio ideale: come la pensa?
Ogni professionista ha una mentalità diversa per quel che riguarda l’approccio al lavoro e soprattutto a un’impresa come può essere una startup: ci sono professionisti pragmatici, che pensano al “qui e ora” e pianificano con attenzione ogni mossa, ci sono persone che si muovono su un orizzonte temporale breve e persone che puntano a orizzonti temporali molto più lunghi.
Ci sono poi i sognatori, quei soggetti in grado di pensare in grande e convinti che con una buona idea si possa superare qualsiasi ostacolo.
Il primo fattore da valutare riguardo alla mentalità che dovrà avere il nostro futuro socio riguarda noi stessi: prima di tutto dobbiamo capire qual è la nostra mentalità e la nostra visione della startup e poi potremmo valutare quella di un eventuale socio.
Ricordandoci sempre che se è vero che le professionalità diverse si compensano fra loro, lo stesso può non accadere con mentalità diverse: se le visioni di impresa di due soci divergono in modo evidente è molto probabile che questa situazione causi degli “scontri” nella gestione della startup, con gli inevitabili problemi e rallentamenti che ne seguiranno, e il tutto andrà a danno della buona riuscita del progetto.
La mentalità e la visione di impresa sono un valore che i soci di una startup dovrebbero condividere: si tratta di comandare una nave impegnata in un viaggio difficile, e se ci sono due comandanti che divergono sulla rotta diventa impossibile arrivare alla meta.
# Il socio ideale: vecchio o giovane?
Che età dovrebbe avere il socio ideale per una startup?
Non è facile dare una risposta univoca a questa domanda: dovrebbe essere abbastanza giovane per avere voglia di mettersi in gioco, imparare e correre dei rischi, ma non troppo, perché è comunque necessaria un’esperienze professionale per portare una startup al successo.
Probabilmente al risposta più corretta è: dipende.
Un socio può essere più vecchio o più giovane di noi, e anche nostro coetaneo: l’importante è che ci sentiamo affini, che lavoriamo bene in team, che ci fidiamo di lui e condividiamo la stessa visione di impresa, e forse con un coetaneo potrebbe essere più semplice trovare tutte queste caratteristiche.
Ma cerchiamo di non fossilizzarci sulla questione dell’età.
Se il nostro socio fosse più vecchio, può portare con sé un bagaglio di esperienze importanti e utili.
Un socio più giovane può portare delle skills interessanti: pensiamo alla lingua, per cui un socio giovane potrebbe conoscere (o essere pronto a imparare) lingue che un tempo non erano considerate commercialmente interessanti (come il cinese), ma che nel mondo del lavoro attuale possono fare la differenza.
Un futuro socio va esaminato nel complesso delle sue esperienze, conoscenze e aspetti caratteriali: anche l’età è un fattore importante, ma va valutato insieme agli altri.
# Il socio ideale: fa davvero per noi?
Abbiamo detto che non è facile valutare un futuro socio per la nostra startup: per quel che riguarda l’aspetto caratteriale, il giudizio è strettamente personale, ma per l’aspetto professionale, se non siamo in grado di effettuare una valutazione corretta (perché manchiamo dell’esperienza in un determinato campo), potremmo affidarci a professionisti che conosciamo e di cui ci fidiamo per un consiglio.
Oppure potremmo cercare attraverso i diversi eventi e laboratori che vengono organizzati per gli startupper in Italia: si tratta dell’occasione di conoscere (virtualmente oppure di persona) professionisti che condividono con noi la stessa idea di impresa e fra cui è possibile trovare la persona adatta con cui lavorare, condividere esperienze e professionalità che ci possono essere utili per lo sviluppo della nostra startup.
# Cosa fare quando scegliamo un socio?
Non dimentichiamo mai alcuni aspetti della massima importanza nella scelta di un socio:
- patti chiari, amicizia lunga: qualsiasi rapporto societario deve essere definito (per iscritto) in ogni minimo particolare, perché aspetti non definiti in modo chiaro possono dare luogo a problemi nel corso del tempo e della gestione della società;
- non buttarsi alla cieca: la conoscenza personale con un socio è molto importante e richiede tempo, non bisogna “buttarsi” in una società prima di aver conosciuto bene una persona;
- provare non fa male: se si vuol procedere con attenzione, si può provare a effettuare un test, offrendo a un futuro socio una collaborazione nella nostra società. In questo modo sarà possibile “toccare con mano” le sue competenze e il suo metodo di lavoro;
- sfrutta tutti i mezzi: le aziende prima di assumere un candidato osservano il suo comportamento sui social. Sfruttare questo mezzo è semplice e importante, perché aiuta ad avere una visione d’insieme della persona che si ha di fronte.
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