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La liquidità è un problema sempre più pressante per le imprese e in particolare per le startup: molto spesso non è il lavoro in sé stesso a mancare (la tua startup può avere ordini da diversi clienti, in grado di generare anche un buon fatturato), ma il vero problema è incassare dai clienti nei tempi prestabiliti.

In particolari settori del mercato (puoi pensare per esempio alle startup che lavorano per gli enti pubblici) questo fattore rappresenta un fattore quasi incancrenito: i pagamento non vengono mai effettuati nei tempi previsti dai contratti di fornitura e spesso i ritardi si computano non solo in termini di mesi, ma anche di anni.

D’altra parte ci sono le spese che la tua startup deve affrontare: potrai ottenere delle dilazioni di pagamento da parte dei tuoi fornitori (che sono comunque imprese, per cui potrebbero trovarsi nella stessa situazione), ma alcuni costi fissi (pensiamo al costo del personale, compenso del commercialista, utenze, etc etc) che sono da ritenersi degli strumenti necessari per l’attività di impresa difficilmente potranno essere dilazionati nel tempo.

Un altro discorso è poi quello dei contributi previdenziali obbligatori e delle imposte e tasse: in questo caso, ai mancati pagamenti può corrispondere un aumento dell’iva da pagare o delle tasse in genere che rischia di creare dei grossi problemi alla tua startup. Per questo diventa necessario fare fronte a queste spese nei tempi previsti.

La situazione che si crea presenta un forte squilibrio: da una parte la tua startup può vantare diversi crediti scaduti che non sono però ancora monetizzati, dall’altre ha la necessità di trovare i soldi per far fronte alle spese vive e alle imposte. Da questo nasce il problema della liquidità: le casse della tua startup sono vuote.

Cerchiamo di capire quali sono le conseguenze di questa problematica e quali sono le soluzioni possibili che puoi mettere in atto.

Il problema della liquidità di cassa: cosa accade in una startup?

Nel momento in cui hai creato la tua startup e hai iniziato la tua attività di impresa avrai stilato e seguito un business plan: e una delle parti più importanti del business plan è rappresentato dalla destinazione delle risorse finanziarie.

Questo vuol dire che nel business plan (e nei budget che vengono elaborati durante l’attività di impresa di una startup, in previsione per esempio di un’espansione dell’attività) avrai destinato determinate somme (che sarebbero dovute essere presenti come liquidità nel bilancio della tua startup) a determinati utilizzi.

Per fare un esempio pratico: dopo 2 anni di apertura della tua startup che produce applicazioni per i dispositivi mobili, hai deciso di espandere la tua attività, producendo tutta una serie di dispositivi (per esempio dei tablet) che si interfacciano con le applicazioni in modo ottimale.

Avrai perciò preparato un business plan che preveda l’ampliamento dell’attività della tua startup, destinando una determinata somma all’acquisto di beni strumentali e dei necessari know-how tecnologici.

Ma se la tua startup ha delle lacune di cassa e non ha a disposizione la liquidità prevista, non sarà possibile procedere a questo piano di espansione: mancheranno in concreto i soldi per mettere in atto il progetto imprenditoriale (salvo il ricorso a un finanziamento, che potrebbe però acuire maggiormente il problema della liquidità).

Ma il problema della mancanza di liquidità può presentarsi anche nella gestione ordinaria della tua startup: per poter effettuare il pagamento di fornitori, imposte e rate di finanziamenti o leasing già contratti, potresti trovarti nella situazione di dover chiedere un ulteriore finanziamento.

Tutta questa situazione, se si protrae per un periodo di tempo superiore a diversi mesi, rischia di portarti a perdere il controllo sui “numeri” della tua startup: le somme che entreranno in cassa non saranno in grado di coprire le uscite e il rischio diventerà quello di entrare in un circolo vizioso, che porta all’aumentare dell’indebitamento e alla mancanza effettiva di guadagni.

E l’esito finale può essere quello del fallimento della tua impresa.

# Risolvere i problemi di liquidità della tua startup: è possibile?

I problemi di liquidità sono una realtà di fatto che però deve essere affrontata e non subita: nel caso ti limiti a subire il fatto che le casse della tua startup siano sempre vuote, il finale (fallimento) è inevitabile. Lamentarsi e prendersela con i clienti che non pagano o con la crisi economica non è una soluzione.

Anche in questo caso la soluzione sta nella conoscenza: se non comprendi al meglio le dinamiche che regolano il flusso di cassa e che possono portare a problemi nella liquidità per la tua azienda, diventerà impossibile risolverli (o meglio ancora prevenirli).

Quello che dovrai tenere sempre ben presente è il budget del flusso di cassa perché questo è lo strumento che hai a tua disposizione per tenere sotto controllo la liquidità della tua startup.

Il tuo obbiettivo sarà tenere sotto controllo e “proteggere” la liquidità della tua azienda, attraverso il controllo del flusso di cassa: finché nel flusso di cassa gli incassi sono superiori alle uscite, la tua startup può continuare a crescere, ma quando questo rapporto si inverte (e le uscite diventano superiori agli incassi) diventa necessario ricorrere all’indebitamento e la stabilità della startup viene messa a rischio.

# Il budget del flusso di cassa: uno strumento indispensabile

Tramite il budget del flusso di cassa la tua startup dovrà raggiungere 3 obiettivi principali:

  • conoscere il bisogno di liquidità (in un determinato periodo di tempo);
  • anticipare quelle che saranno le esigenze di finanziamento (sempre in un determinato periodo di tempo);
  •  comprendere quale sistema migliore sia quello per risolvere queste esigenze (fra finanziamento esterno, autofinanziamento e diminuzione dei costi).

Con il budget di cassa avrai presente in modo chiaro gli incassi e i pagamenti effettuati dalla tua startup e il momento in cui questi si verificheranno: in questo modo potrai sapere in anticipo di quanta liquidità avrà bisogno la tua startup a una determinata scadenza.

Preparare un budget di cassa dettagliato e preciso (nel primo periodo di attività della tua startup potresti pensare a una frequenza anche mensile) potrà esserti di aiuto a controllare la liquidità effettiva della tua impresa: dovrai inserire tutte le voci di incasso, ma soprattutto tutte le voci di esborso (pagamenti ai fornitori, imposte, restituzione di finanziamenti) facendo attenzione a non trascurarne alcuni, perché solo in questo modo il quadro della liquidità a disposizione della tua startup potrà essere completo.

Qui di seguito ecco alcune risorse utili per poter aiutare a tenere sotto controllo la liquidità della tua startup (alcune sono in lingua inglese)

# Leggere i dati ed essere preparati

Nel momento in cui avrai chiaro la liquidità e il cash flow della tua startup cosa potrai fare in concreto per evitare delle crisi di liquidità?

La prima operazione da fare è stabilire delle priorità: ci sono delle spese che devono essere affrontate e non possono essere rimandate e a queste deve essere data la priorità nella distribuzione della liquidità della startup.

Per esempio è necessario pagare i fornitori e tutte quelle spese che sono necessarie alla continuazione dell’attività produttiva dell’impresa, altrimenti non è possibile produrre fatturato e generare liquidità.

Se la tua startup non è in grado di lavorare e di incassare, non potrà produrre la liquidità che le serve per crescere e sopravvivere.

Allo stesso modo possono essere ritenuti prioritari alcuni investimenti necessari allo sviluppo della startup: una startup che cresce e amplia la sua posizione nel mercato è una società che avrà più clienti e quindi maggiori incassi e maggiore liquidità.

Anche a queste spese va riservata una posizione prioritaria nella distribuzione delle risorse della startup.

In secondo luogo devi imparare a monitorare nel medio-lungo periodo gli obbiettivi di espansione della tua startup: nell’operazione che abbiamo visto prima ti occuperai delle urgenze e delle necessità a breve termine della tua startup, ma nel frattempo non dovrai perdere d’occhio quelle che sono le necessità in un tempo più lungo.

Si può trattare di progetti di espansione a lungo termine, che non necessitano di liquidità immediata, ma per cui è necessario predisporre una sorta di accantonamento delle risorse: nel momento in cui sarà necessario effettuare questo genere di investimenti avrai così a disposizione i fondi necessari (o almeno una parte di essi, nel caso sia necessario ricorrere a una forma di finanziamento).

Ovviamente la preparazione per il raggiungimento di questi obbiettivi dovrà essere monitorata nel tempo: si tratta di stabilire una sorta di planning, dividendo un singolo obbiettivo in diversi punti e impegnandosi per portare a termine questi singoli punti nel termine che ti sei prefissato (senza trascurare ovviamente i possibili imprevisti, a cui la tua startup dovrebbe sempre essere preparata).

E non dimenticare un punto molto importante nella gestione della liquidità di cassa: fai molta attenzione ai costi superflui.

Nel momento in cui monitori la liquidità di cassa e prepari un budget per il cash flow della tua startup, controlla con attenzione se non vi sono dei “rami secchi” che puoi tagliare.

Può trattarsi di un fornitore che ti offre condizioni peggiori rispetto ad altri, oppure servizi su cui è possibile risparmiare (per esempio la fornitura dell’energia elettrica).

Questo tipo di controllo di permetterà di evitare un crisi di liquidità che potrebbe avere ripercussioni anche pesanti sulla tua startup, impedendole di crescere e portandola al fallimento.

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