Caso Studio: Le Cicogne – terza parte

Comunque il business model de Le Cicogne, oltre l’importante experience sul campo delle founder, riesce a dare a loro un vantaggio competitivo che unitamente al previsto sviluppo futuro della società in tutta Italia e anche a livello internazionale riuscirà ad incrementarsi.
Durante la sua evoluzione, la startup ha utilizzato diverse modalità di comunicazione nei confronti dei potenziali investitori.
Riepilogano, Le Cicogne ha chiuso più deal di finanziamento, in due round totali, rispettivamente con: un fondo di VC che gestisce l’incubatore LUISS ENLABS, una finanziaria regionale che nasce per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile attraverso fondi europei, un’attività di crowdfunding ed infine attraverso una piattaforma dedicata all’agevolazione del rapporto tra startup innovative e investitori.
Ognuno di questi casi si è usato un approccio differente che ha comportato selezioni che richiedevano informazioni di natura diversa e di conseguenza presentazioni attraverso pitch radicalmente modificati.
Ad esempio per chiudere il primo deal con LVenture Group e il relativo periodo di incubazione in LUISS ENLABS fu necessario un processo lungo e articolato con i Venture Capitalist; in cui la startup in più fasi cercò di illustrare come avesse strutturato il business, come avrebbe affrontato determinate difficoltà e l’esistenza di caratteristiche necessarie per essere scalabile o meno.
Gli immediati incassi del servizio, l’elevato numero di utenti già conquistati, il passaparola che era stato attivato, insieme al team che fondava la startup, furono fattori determinati per poter essere incubate e ricevere un iniziale microseed investment di 50 mila euro.
Successivamente nella vittoria del bando Filas (Finanziaria Laziale per lo Sviluppo) “Spin off”, fu invece necessario svolgere una serie di altre attività.
Infatti per essere conseguito tale finanziamento, ha richiesto la redazione di un’ampia documentazione contenente differenti elementi della startup, tra cui: la composizione del team, l’idea innovativa di business, i possibili ostacoli che si sarebbero affrontati, le caratteristiche del mercato di riferimento, un business plan di tre anni, le spese materiali ed immateriali a cui erano destinati i fondi acquisiti.
Tale serie di documenti non venivano presentati tramite un pitch ma attraverso una serie di documenti scritti.
Anche la modalità del crowdfunding è stata approcciata da parte della startup con modalità comunicative più dirette, attraverso Eppela.com, piattaforma online per il “finanziamento dal basso”.
Il finanziamento acquisito di 3 mila euro è stato sviluppato per lo sviluppo dell’applicazione utilizzata dalle proprie cicogne.
Tale modalità ha permesso non di approcciare medi o grandi investitori, ma di attrarre micro-investitori, che spesso sono anche gli stessi utenti della startup stessa.
Infine attraverso un’altra piattaforma che mette in contatto startup innovative con investitori istituzionali e non, ossia siamosoci.com, Le Cicogne sta richiedendo un secondo round di finanziamento pari a 125 mila euro, attraverso il supporto di una serie di BA e di due fondi di VC (tra cui uno di essi LVenture Group, che ha confermato così l’investimento).
Tale piattaforma permette di mettere in contatto investitori o anche solo curiosi con le necessità finanziarie della startup, che in un determinato periodo di tempo deve ottenere quanto richiesto.
Attraverso questa piattaforma vengono pubblicate alcune informazioni iniziali della startup, come quelle che generalmente si trovano in un pitch: i servizi svolti, il business model, il mercato di riferimento, la composizione del team. Inoltre si trovano anche supporti video e documenti dell’impresa che servono a far capire l’attività svolta dall’impresa.
Numerose inoltre grazie al periodo di incubazione in LUISS ENLABS sono stati i concorsi a cui Le Cicogne hanno partecipato, come l’ultimissimo Start Tel Aviv,
Tutto questo per mostrarti come un caso di successo molto spesso, anzi quasi sempre, nasce dal risolvere un problema reale delle persone.
Inoltre, al di là, dell’idea, se non ci fossero stati questi finanziamenti Le Cicogne sarebbe ancora ai nastri di partenza e questo ti fa capire l’importanza di fare fundraising e di non mollare neanche quando qualche round dovesse andare male.
A questo punto, però, vorrei sapere tu cosa ne pensi e che insegnamenti eventualmente hai ricevuto da questa storia di startup italiana.