Caso Studio: Le Cicogne – prima parte

L’idea che sta alla base di questa startup è venuta a Monica Archibugi, mentre faceva la babysitter.
Una volta, oltre al compito di fare da babysitter ad una bambina, le venne chiesto anche di accompagnarla ad un’attività sportiva per tre volte alla settimana.
Questo servizio risultò, da un lato, molto profittevole sia per Monica che anche per il genitore che aveva risolto così una propria esigenza.
Inoltre grazie al passaparola, in poco tempo, Monica fu ”sommersa” dalle richieste di altri genitori.
Da questa sua esperienza, Monica riuscì ad intravedere la potenzialità che questo business.
Per sviluppare al meglio la sua idea di business, la founder decise di partecipare al corso InnovactionLab del 2012, durante il quale riuscì a raggiungere il terzo posto della Gran Finale di InnovactionLab del 2012 ed iniziare a raccogliere i primi feedback sia positivi che negativi, che permisero di continuare a sviluppare la sua idea.
Il team della startup in quei giorni, era composto da: Monica Archibugi, CEO della startup, Giulia Gazzelloni, che si occupa del reparto Marketing e del rapporto con gli investitori.
Successivamente il team delle fondatrici della startup si arrichì di altre persone.
L’età media delle co-founder era molto basso e la loro preparazione accademica si arrichì anche da alcune esperienze internazionali tra cui una in Israele.
Dopo il successo di InnovactionLab, si rese necessario andare alla ricerca di un primo round di finanziamento, per permettere così a Le Cicogne di cominciare effettivamente l’attività.
Per questo il team decise di partecipare alla selezione nel progetto di accelerazione di LUISS ENLABS e, nel 2013 furono selezionate nel processo di incubazione, acquisendo un investimento pari a 50 mila euro da parte del fondo di VC, LVenture Group, ossia il gestore dell’incubatore in questione.
Successivamente a questa fase di acquisizione di capitale e durante il periodo di incubazione, fu attivato il sito web ed un elevato numero di utenti cominciarono ad utilizzare il servizio.
Per perseguire lo sviluppo della startup, ampliando il numero dei servizi offerti, il team decise di partecipare anche al bando della Filas, “Spin off”, riuscendo ad ottenere un ulteriore finanziamento per un valore pari a circa 88 mila euro.
Di seguito, per rendere il servizio ancora più semplice da utilizzare per una parte degli utenti, fu sviluppata un’app per smartphone e questa fu realizzata grazie ad un’attività di crowdfunding su Eppela.com, per un valore di soli 3 mila euro.
Tuttavia, l’evoluzione della startup è stata segnata anche da alcuni feedback negativi, come quello ricevuto durante l’evento internazionale rivolto alle startup, Bloom Italy.
A causa di alcune negatività riscontrate sul modello di business, Le Cicogne non riuscì ad ottenere la vittoria.
Tutto ciò portò il team ad una profonda riflessione che ebbe come conseguenza una riformulazione del loro business model.
Successivamente Le Cicogne chiusero un secondo round di finanziamento di 85 mila euro, al fine di aumentare il numero di clienti nelle città già servite e sviluppare maggiormente il sito web oltre che l’app.
Oggi Le Cicogne sono una realtà consolidata, hanno allargato ancora di più il team ed operano in tutta la Pensisola.
Ecco quindi come un’idea è stata implementata ed è diventata realtà.
L’elemento centrale che ha portato al successo è stata sicuramente la voglia e la determinazione di farcela ma anche i finanziamenti che Le Cicogne sono riuscite a portare a casa.
E tu nome cosa ne pensi?
Che idea ti sei fatto di questa iniziativa?
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi
Domani continuerò a parlarti di questa storia e di come Le Cicogne è riuscita a a fare il vero salto di qualità per cui occhio all’email.