Brum Brum è la prima startup italiana ad aver creato una piattaforma per l’acquisto online di automobili usate certificate sia a chilometri zero che per il noleggio a lungo termine di autoveicoli.
Attraverso la piattaforma è possibile scegliere un’automobile online e questa viene consegnata direttamente in un centro convenzionato, senza la necessità di recarsi presso la sede centrale di Brum Brum.
Lo stesso accade per il noleggio a lungo termine.
# La nascita di Brum Brum: i fondatori
Brum Brum nasce nel 2016 come startup innovativa da Alberto Genovese (già fondatore di Facile.it e di Prima Assicurazioni) e Francesco Banfi (con una lunga esperienza in McKinsey & Company) che nè è attualmente il CEO.
Attualmente la società conta più di 120 dipendenti che operano attraverso la piattaforma dedicata e nella Factory con sede a Reggio Emilia, in cui le auto usate vengono controllate e riqualificate prima di essere immesse nel circuito del sito.
# Come funziona Brum Brum
Il servizio principale per cui nasce Brum Brum è quello della vendita online di automobili usate e a chilometri zero.
Il funzionamento è semplice e intuitivo, tanto che Brum Brum si è meritato il soprannome di “Amazon dell’automobile”.
Utilizzando la piattaforma il cliente può cercare il veicolo che risponde alla sue necessità e visionarlo nelle sue caratteristiche che sono indicate tramite diverse schede.
Nel caso decida di completare l’acquisto la procedura viene completata online, pagamento della somma e trasferimento di proprietà compreso.
Le vetture sono verificate in ogni loro parte e dotate di garanzia.
La consegna del veicolo
Pur non potendo “spedire” l’automobile venduta direttamente a casa dell’acquirente, Brum Brum ha previsto un sistema di consegna diffuso.
L’automobile viene infatti trasferita presso uno dei centri convenzionati che si trovano in diverse città italiane.
L’acquirente deve recarsi presso il centro convenzionato più vicino a lui con una polizza assicurativa per l’autoveicolo e può ritirarlo direttamente.
È sempre anche possibile ritirare l’automobile presso la sede centrale di Reggio Emilia.
Il noleggio a lungo termine per privati
Brum Brum offre ai suoi clienti anche la possibilità di scegliere il noleggio a lungo termine.
In questo modo diventa possibile guidare un’automobile senza avere la necessità di occuparsi delle problematiche relative alla burocrazia legata all’acquisto e al possesso e alla necessità di una regolare manutenzione.
Il cliente deve solo scegliere l’automobile e la durata del noleggio (che è compresa fra 36, 48 o 60 mesi) e scegliere fra due diverse tipologie di offerta (una prima è più economica ma con un limite di percorrenza di chilometri annui, una seconda che offre la possibilità di percorrere un chilometraggio maggiore e una maggiore disponibilità di modelli fra cui scegliere) per poi stipulare il contratto di noleggio.
L’automobile può essere consegnata presso uno dei centri convenzionati oppure ritirata presso la Factory di Reggio Emilia e il cliente deve solo preoccuparsi di pagare il canone mensile previsto dal contratto, perché assicurazione, manutenzione e assistenza stradale sono compresi nel servizio.
I servizi “plus” offerti da Brum Brum
Brum Brum offre ai suoi clienti tutta una serie di servizi accessori che completano il servizio di vendita o noleggio di autoveicoli:
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Il processo di fundraising
Brum Brum ha seguito u n processo di fundraising che può essere particolarmente “lineare” nello sviluppo di una startup.
Nell’anno di fondazione, il 2016, c’è stato un primo round di seed che ha visto come finanziatore principale Ithaca Investments, investitore molto attivo nel sostenere le startup innovative in fase di early stage, e che ha permesso di lanciare sul mercato la piattaforma.
A questo primo step è seguito, nel 2018, un round di investimento di serie A, che ha permesso alla startup di raccogliere 10 milioni di euro.
In questa situazione è entrato in gioco, come investitore principale per l’operazione, United Venture SGR, gestore italiano indipendente di Venture Capital.
La società è specializzata in investimenti in società innovative nei settori del software e delle tecnologie digitali.
Il capitale raccolto ha permesso di migliorare la funzionalità del sistema e inoltre di inserire il noleggio a lungo termine come nuova offerta di servizio ai clienti privati.
Un balzo in avanti molto importanti è stato quello dell’anno successivo, il 2019, con un Round di Finanziamento di serie B, concluso con una raccolta pari a 20 milioni di euro.
A questa operazione hanno partecipato diversi importanti fondi internazionali di Venture Capital, con Accel come capofila. United Venture, che già aveva partecipato al round di finanziamento precedente, ha confermato la sua fiducia nel progetto della startup, con un ulteriore investimento.
È importante notare come questo sia stato il primo grande investimento effettuato da Accel in Italia.
L’aumento di capitale legato al finanziamento è stato utile per consolidare la crescita di Brum Brum sul mercato italiano e, allo stesso tempo, cominciare la preparazione necessaria per esportare la piattaforma anche a livello europeo.
Dopo i Round A e B Brum Brum ha deciso di puntare ancora più in alto nella ricerca di finanziamenti, sfruttando uno strumento di finanziamento innovatico ma che sembra essersi rivelato efficace
Infatti nel 2021 la società ha ottenuto un finanziamento per 65 milioni di euro con una complessa operazione che ha visto la creazione di un veicolo di cartolarizzazione.
La cartolarizzazione è un processo tramite con cui una o più attività finanziarie indivise ed illiquide, che però sono in grado di produrre dei flussi di cassa, come possono per esempio essere dei crediti, vengono trasformate.
Tramite questo processo diventano attività divise e vendibili, cioè in titoli obbligazionari che vengono definiti Asset Backed Securities (ABS).
I titoli senior emessi dal veicolo sono stati completamente sottoscritti dai diversi fondi di investimento, fra cui spicca Oaktree Capital Management.
Per quel che riguarda i titoli junior, questi sono stati sottoscritti direttamente da Brum Brum.
Oltreché per la rilevanza del capitale raccolto, si tratta di un’operazione molto importante soprattutto perché è la prima a essere stata effettuata con queste modalità nel panorama italiano.
Un’operazione complessa e ambiziosa, che ha richiesto anche il coinvolgimento di Banca Finint e di Agenzia Italia in diversi ruoli di gestione e garanzia.
Una raccolta di capitale così importante permette a Brum Brum di “pensare in grande” per quel che riguarda i progetti futuri, in particolare per fra crescere l’offerta di noleggio a lungo termine per i privati e aumentare la disponibilità finanziaria necessaria a espandere ulteriormente il parco automobili usate e a chilometri zero che Brum Brum può offrire ai suoi clienti.
# Il modello di business: dall’acquisto all’utilizzo
Il modello di business di Brum Brum ha subito un’evoluzione e un’espansione nel corso dei relativamente pochi anni di vita della società.
Il modello di business originale, quello che ha portato la startup a essere definita “Amazon delle automobili usate” era basato sulla vendita di mezzi usati e a chilometri zero.
Brum Brum si rivolgeva a una categoria di utenti che aveva già dimestichezza con gli acquisti online e che aveva bisogno di un automezzo ma voleva evitare le lungaggini che spesso si accompagnano alla ricerca di un’automobile presso i concessionari.
In una singola piattaforma è possibile trovare l’automobile preferita, con la garanzia di controlli corrispondenti ai migliori standard del mercato.
A questo iniziale modello di business, basato sull’acquisto, si è affiancato, dal 2018 in poi, uno basato invece sull’utilizzo, concretizzato nell’offerta di noleggio a lungo termine per i privati.
In questo caso Brum Brum ha seguito e in un certo senso anticipato quella che è una tendenza del mercato non solo automobilistico, che porta al passare a considerare l’automobile non più come un bene, ma come un servizio.
# Cosa si può imparare dal successo di Brum Brum
Bisogna considerare un fattore molto importante: dal punto di vista dell'e commerce Brum Brum non offre nessuna particolare novità o incredibile innovazione.
Infatti si tratta di una piattaforma di vendita online di beni e di servizi, come se ne possono contare molte, che trattano una serie infinita di beni (in rete è diventato possibile vendere tutto, o quasi).
La rivoluzione di Brum Brum sta nel mercato in cui ha deciso di operare: l’idea vincente è proprio quella di applicare i meccanismi e i vantaggi tipici del commercio online a un settore estremamente tradizionale come quello della vendita di automobili.
La possibilità di risparmiare tempo e denaro, oltre al fatto di poter usufruire di servizi particolarmente “comodi” (come il ritiro presso un punto convenzionato vicino, senza la necessità di macinare chilometri) hanno rappresentato il punto di forza dell’offerta della startup, contribuendo a decretarne il successo.
La scelta poi di integrare il modello di business con un’offerta diversa dall’acquisto, come quella del noleggio a lungo termine, è andata a conquistare un’ulteriore fetta di mercato. In particolare tutti quei soggetti che poco tradizionalisti, che si concentrano sull’utilizzo di un bene e che sono disposti a pagare per un servizio “chiavi in mano”.
L’ingresso di Brum Brum sul mercato ha rappresentato un’importante novità, andando a inseririsi come un terremoto in un settore di mercato che è stato per lunghi anni fossilizzato su pochi precisi schemi.
La scelta è stata di lasciare da parte il mercato di automobili nuove, che risponde a una logica particolare su cui il margine di guadagno è limitato mentre le imposizioni da parte delle case venditrici sono molto cogenti, e che quindi non ha uno sbocco nel sistema di vendita online.
L’intuizione della startup è stata anche quella di andare a coprire un settore di mercato dove la concorrenza era ancora limitata: intuizione che è stata premiata nella ricerca di finanziatori.
Probabilmente grazie anche alla fama dei founder, già soggetti esperti nel mondo delle startup, Brum Brum infatti è riuscita ad attirare l’attenzione di investitori, anche internazionali, anche di grande peso.
Il risultato è stato quello di aver raccolto un ammontare di capitale molto elevato in un numero tutto sommato contenuto di round di finanziamento.
La scelta fatta poi nell’ultimo step, quello di sfruttare un nuovo strumento per il finanziamento delle società, è ulteriore rappresentazione del coraggio e della capacità di rischiare per ottenere dei risultati di alto livello.
Cosa pensi dell’evoluzione di Brum Brum?
Il suo sistema di fundraising secondo te può essere preso come esempio per far crescere una startup?