Oggi ho il piacere di intervistare Vittorio Di Cunzolo, founder di Breakfast Point.

Breakfast Point è un’app per smartphone interamente dedicata alla scelta della colazione preferita. Adesso con Vittorio cercheremo di saperne di più

Ciao Vittorio, benvenuto su Startup Vincente

Grazie a voi per lo spazio dedicato alla nostra iniziativa.

Vittorio, ci spiegheresti cos’è Breakfast Point?

Breakfast Point è l’app per smartphone che sponsorizza, tramite la geo-localizzazione e le informazioni strutturate della piattaforma, referenze e bevande per la prima colazione, incrociando la domanda dei consumatori con l’offerta di bar, caffetterie e Pasticcerie.

Vittorio, com’è nata l’idea di Breakfast Point?

L’idea è una perfetta sintesi del nostro lavoro. Eravamo ex commerciali per aziende di croissanterie surgelata e prodotti d’impulso per il Bar.

Io ho collaborato con aziende come Tre Marie, Nestlè e Perugina. Mentre il mio socio con brands come Algida, Bistefani, Motta, Alemagna e Sammontana.

Nel processo di creazione di Breakfast Point, quali sono gli step che avete seguito o che state seguendo?

Nel 2018 nasce l’idea e parte subito lo sviluppo. A gennaio 2019 abbiamo pubblicato l’app sugli store.

Adesso stiamo cercando di implementare la comunicazione e il marketing e per farlo abbiamo bisogno di un incremento di capitali. Per tale ragione abbiamo lanciato il 17 aprile 2019, la nostra campagna di equity crowdfunding. 

Con il senno di poi, cosa non rifaresti, nel percorso di creazione della tua startup?

Non mi affiderei a consulenti che dicono di aiutare la startup ma che, poi, alla fine sono unicamente orientati alla vendita di prodotti o consulenze fine a se stesse.

La consulenza, o l’incubazione, come si usa definirla parte dal presupposto che un’idea vada aiutata a crescere nella misura in cui sia scalabile e innovativa senza dover, per forza di cose, cercare di applicare le stesse categorie consulenziali per tutte le start up di qualsiasi settore. 

Quali sono i ruoli attualmente coperti dal team di Breakfast Point?

Io sono l’amministratore della società e mi occupo della parte comunicativa e di marketing.

Mentre il mio socio è la parte dedicata allo sviluppo commerciale ed amministrativo.

Oltre a te ed al tuo socio, ci sono altre persone che lavorano in Breakfast Point?

Attualmente oltre a me e al mio socio c’è il Team di sviluppo composto dal Project Manager e la responsabile web Development che fanno parte della nostra società

Avete attualmente dei programmi di crescita del vostro team?

Il programma di crescita è dettato dalla validazione del mercato.

Non abbiamo ricette pre-confezionate bensì stiamo tenendo d’occhio come Breakfast Point viene recepita dagli utenti e dagli esercenti, cercando di monitorare le metriche a nostra disposizione e osservando altre start up analoghe alla nostra.

Inoltre crediamo molto nelle sinergie con app trasversali a cui poter offrire il nostro servizio e con istituzioni legate allo sviluppo della trasformazione digitale.

Parliamo appunto di metriche, quali sono quelle che seguite maggiormente?

Download, affiliazioni esercenti e quali sono le scelte delle colazioni maggiormente ricercate. 

Avete anche creato una vostra USP che ti piacerebbe condividere con noi?

La nostra USP è “colazione preferita vicino a te”.

Un posizionamento competitivo specifico è intrinseco al nostro progetto. Al momento siamo l’unica app del food che ha una connotazione specifica.

Inoltre la nostra proposta al mercato è caratterizzata da un messaggio nuovo, ossia: rivalutare la colazione in tutti i sensi e rendere l’esperienza del consumo della stessa fuori casa, accessibile e piacevole attraverso una comoda scelta. 

Qual è il business model su cui si regge Breakfast Point?

Per il 2019 l’iscrizione riservata agli esercenti è gratuita. Tale strategia è data dalla volontà di popolare l’app e cominciare a validarne l’utilizzo.

Tuttavia il business model cardine è dato dall’affiliazione, appunto, degli esercenti che utilizzeranno i servizi e dalla possibilità di poter creare delle partnership commerciali che diano evidenza ai fornitori che vogliano pubblicizzare i propri prodotti ai bar, caffetterie e pasticcerie inserite nel nostro network.

Ovviamente, essendo in fase di start, siamo pronti a modificare le nostre strategie di business in base all’andamento del mercato. Inoltre approfitto per far sapere ai titolari di attività commerciali di categoria che, in occasione dell’equity crowdfunding, è previsto un reward di gratuità permanente a chi decide di diventare socio investendo 500,00 euro.

Come siete riusciti a validare la vostra idea, se l’avete validata?

Ancora non l’abbiamo validata ma possediamo dei feedback positivi interessanti.

Come fate ad entrare in contatto sia con i bar che con i clienti finali?

Al momento unicamente indirizzando la comunicazione attraverso i social media. E’ verosimile, però, che se l’equity vada a buon fine la comunicazione sarà strutturata su più livelli.

Abbiamo, per tale ragione, concentrato la nostra attenzione momentanea su una città in particolare: Milano, proprio per concentrare le risorse disponibili e strutturare una rete di account manager che affianchino gli esercenti.

Come siete riusciti a finanziare Breakfast Point fino ad ora e come pensate di finanziare i vostri progetti di crescita?

Breakfast Point è un’esperienza imprenditoriale. In tal senso è stata finanziata con risorse personali.

Abbiamo, tuttavia, cercato di accedere a percorsi di finanziamento dedicati, ma oltre all’equity, non siamo stati accompagnati in nessun altra tipologia di percorso finanziario. Il sud Italia è molto carente in questo.

Quali sono i costi più rilevanti che avete oggi?

Lo sviluppo dell’app e una parte della comunicazione che abbiamo strutturato.

Finanziariamente, come sta crescendo la vostra startup? In che percentuale sta crescendo il vostro fatturato?

Siamo ancora in una fase di accreditamento del prodotto. Non stiamo fatturando ma ci prodighiamo perché ciò accada quanto prima. Questo percorso lo stiamo costruendo attraverso l’equity crowdfunding e le giuste partnership commerciali.

Secondo te qual è il segreto di una startup di successo? Cosa fa veramente la differenza?

La perseveranza. A ciò associo una mia visione delle cose che non definirei pessimistica ma motivante. Credo in me stesso e in ciò che dipende dal mio lavoro quotidiano.

Quali sono le principali difficoltà per chi vuole avviare oggi una startup in Italia ? Qual è il consiglio di possiamo dare?

La prima: guardarsi dai consulenti.
La seconda difficoltà è quella di trovare le persone giuste che comprendano la tua vision e la condividano.
La terza è la burocrazia. Troppi adempimenti e tanti impedimenti.

Non ho un consiglio ma più di uno: tirare dritti per la propria strada, diffidare dalle persone che sanno tutto su tutto e, evitare consulenti che vogliono adottare il sistema di vittoria a senso unico: si vince sempre in due.   

Esistono delle risorse sia online che offline o delle competenze che sono necessarie per creare una startup?

Si certo. Con l’era di internet ormai è tutto disponibile. Tuttavia non sempre ciò che è disponibile è accessibile e per tale ragione bisogna settorializzarsi.

Suggerisco di appassionarsi ad una specificità e ricercare le risorse per conoscere a fondo quella cosa.

Ok Vittorio grazie per le tue risposte. Per adesso ti saluto e spero di risentirti più avanti con un aggiornamento su come procede il vostro viaggio

Grazie. Seguiteci sui nostri canali social e seguite anche la nostra campagna di equity crowdfunding.

……………………………………………………………………………………………………………

Se ti piace l’intervista, lascia un commento e condividila


    2 replies to "Breakfast Point – l’app per scegliere la colazione preferita vicino a te"

    • Ronnie Laureana

      Un progetto semplice e unico nel suo settore con una forte scalabilità specialmente nei paesi anglosassoni dove i bar sono uno accanto all’altro e ognuno ha la sua differente offerta per una differente clientela

      • Paolo

        Ciao Ronnie, credo che ormai anche in Italia possiamo ormai trovare la stessa offerta come in Gran Bretagna o negli USa. Inoltre penso che il progetto presenta almeno pparentemente basse barriere all’entrata.

Leave a Reply

Your email address will not be published.