Continuiamo il nostro discorso sul crowdfunding.
Dopo averti illustrato le varie piattaforme e strategie che si possono utilizzare ed aver intervistato Mattia Ventura che è riuscito a raccogliere i fondi per la propria startup tramite Kickstarter, oggi ho il piacere di intervistare un esperto della materia da cui cercheremo di capire come si sta sviluppando questo fenomeno nel nostro Paese e quali sono i suggerimenti per chiunque voglia cimentarsi in una raccolta fondi tramite il crowdfunding.
Ciao Alessio e grazie per aver accettato il mio invito a partecipare a quest’intervista.
Oggi con te parleremo di Crowdfunding e di come i piccoli imprenditori italiani possono sfruttare questo nuovo canale per finanziarsi.
Alessio Barollo, architetto, mi occupo di sviluppare processi di crowdsourcing e crowdfunding, in modo particolare rivolti allo sviluppo dell’ambiente urbano, lo faccio attraverso Interritori, l’agenzia di cui faccio parte.
Sono membro del direttivo di ICN (Italian Crowdfunding Network) e con lei mi occupo della diffusione del crowdfunding nel suolo italiano.
Partiamo cercando di fare una fotografia del crowdfunding nel nostro Paese.
Qual è attualmente la situazione del crowdfunding in Italia, rispetto a paesi come gli Usa o comunque quelli anglosassoni che sono storicamente più evoluti del Nostro.
Storicamente i paesi anglosassosi hanno sviluppato una cultura più incline alla collaborazione e alla partecipazione. Essendo queste due parole chiave del crowdfunding risulta evidente il successo che questo strumento ha in quei territori.
In Italia le cose stanno comunque andando verso quella direzione, anche perchè penso che sia la strada che va percorsa, soprattutto per quanto riguarda sviluppo di processi partecipativi, condivisi e che coinvolgono una rete varia e molteplice di stakeholders e hanno un ritorno sostenibile per tutti quelli che ne fanno parte.
Il crowdfunding è un canale per reperire risorse finanziarie utilizzabile solo da chi opera online oppure può essere utilizzato anche per quelle aziende che operano in quello che viene definito il mondo offline?
Citando l’amica Chiara Spinelli, c’è crowdfunding solo quando:
- la raccolta fondi avviene on-line
- sono esplicitati la cifra da raccogliere e il numero dei sostenitori e quanto hanno donato
- la raccolta ha una scadenza chiara sul sito
Le piattaforme on line hanno il vantaggio di rendere esplicita la trasparenza della campagna, dalla trasparenza deriva la fiducia che il donatore da al progetto e quindi il processo può compiersi in maniera ottimale.
Detto questo c’è da evidenziare il basso livello di alfabetizzazione digitale del nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda utilizzo attivo di internet e pagamenti online, e di conseguenza la necessità di adottare tecniche di coinvolgimento varie e molteplici per raggiungere e informare il più alto numero di persone.
Se uno dei nostri amici dovesse decidesse oggi di raccogliere fondi attraverso il crowdfunding, quali sono gli step che dovrebbe seguire ?
I soldi non piovono dal cielo e quindi è necessario prima di tutto informarsi per conoscere a pieno il metodo e lo strumento. Bisogna essere motivati e aver analizzato e preparato accuratamente ogni parte del progetto da proporre.
Essere pronti a dedicarci una forte dose di tempo, impiegato nella comunicazione e nel marketing.
PS se vostra nonna vi lascia una montagna di soldi in eredità non fate crowdfunding 😉
Ci sono dei requisiti che bisogna possedere oppure qualunque azienda può far lanciare una campagna di crowdfunding?
Uno dei maggiori vantaggi del crowdfunding è la facilità d’ingresso, per questo motivo ogni azienda può proporre o elaborare un progetto da attivare su una piattaforma, poi però dovrà dimostrare di poter portarlo alla fine..
Vivendo in un economia globale, consigli di utilizzare le piattaforme italiane oppure no?
Non esiste una regola unica, dipende dal progetto, dalla sua portata, dalla sua scalabilità o anche semplicemente se si è in grado di avere un conto corrente in una banca USA o UK (elemento necessario per proporre una camapgna di kickstarter).
Le piattaforme possono aiutare ad avvicinare community specifiche al progetto, ma sicuramente da sole non portano il progetto a raggiungere il target, per questo serve l’impegno del progettista.
Per chiarisi le idee sulle piattaforme italiane consiglio di dare occhiata a quest’analisi della ICN
In termini economici, quanto può costare ad un’azienda il lancio di una campagna di crowdfunding? Facciamo l’ipotesi di una piccola società che sta realizzando un’app?
L’andamento dei progetti crowdfunding non è rettilineo, quindi dipende molto dal singolo progetto, ricordiamo che in Italia la media dei target si aggira sulle migliaia di euro.
La società dovrà costruire in modo dettagliato il progetto per sapere esattamente cosa fare e e in che momento.
Fondamentale la creazione di una community di riferimento prima di lanciare il progetto oltre che costruire una comunicazione online (blog, social, ecc) e offline (eventi, stampa, ecc) che rasenti il più possibile la perfezione..
Ok. Supponiamo che la nostra piccola società voglia lanciare una campagna di crowdfunding, praticamente cosa deve fare ?
E’ possibile pianficare tutto in economia oppure è necessario rivolgersi a societa’ specializzate ?
Studiando un po’ non sono necessarie società specializzate, in generale, ma poi dipende da ogni singolo progetto.
Molto spesso probabilmente basta la consulenza della piattaforma a cui mi rivologo per caricare e costruire la compagna.
Quali sono gli errori che commettono maggiormente gli imprenditori italiani quando si cimentano con il crowdfunding?
Secondo me si tende a sopravvalutare lo strumento, pensando che basta compilare i campi obbligatori della piattaforma per raggiungere l’obiettivo. Mentre una campagna è fatta di comunicazione, collaborazione, tempo, immagini, chiarezza espositiva, coinvolgimento e creatività. .
Esistono delle risorse online ed offline per saperne di più sul crowdfunding ?
I materiale messi a disposizione dalla ICN e le conferenze dei membri della ICN sono sicuramente una buona guida.
Grazie Alessio per i tuoi preziosi suggerimenti che hai deciso di condividere con la comunità di startupvincente. Ti saluto e spero di risentirti presto, magari con qualche interessante novità sul mondo del crowdfunding.
Grazie a te Dante e a Startup Vincente.
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