Come si crea una startup?
O meglio, come si crea una startup vincente?
Ovviamente non è possibile avere un vademecum che assicuri il successo dell’impresa che si va a creare, ma quello che si può fare è conoscere gli step che devono necessariamente essere attraversati durante la creazione di una startup.
Si tratta di passaggi concatenati l’uno all’altro e tutti ugualmente importanti: questo vuol dire che non è possibile saltarne nemmeno uno oppure mettere minore impegno in uno piuttosto che in un altro, perché la conseguenza immediata potrebbe essere l’inceppamento del processo di creazione della startup.
E perdere tempo prezioso per uno startupper può rivelarsi uno degli errori più gravi e fatali per il successo della propria idea di business.
Vediamo allora quali sono gli step principali da seguire durante la creazione di una startup.
Step 1: avere e scegliere un’idea di business vincente
Un’idea vincente per creare una startup può nascere come un’illuminazione, magari quando ci troviamo per l’ennesima volta davanti a un problema che non riusciamo a risolvere e ci chiediamo “Perché nessuno ha ancora inventato…”.
Ma se questo non accade non dobbiamo scoraggiarci: un’idea vincente può essere cercata, osservando con attenzione i diversi e molteplici settori in cui si articola il mercato del lavoro.
In questo caso è utile procedere partendo da un singolo settore, esaminando le possibilità che offre e valutando se esiste lo spazio per nuove iniziative.
In questa ricerca e nella scelta fra le varie possibilità offerte dal mercato potrai sfruttare diversi tool gratuiti presenti in rete (come Evernote e WunderList), che ti saranno utili per organizzare al meglio le idee e iniziare a preparare un piano operativo per lo sviluppo della tua startup.
Step 2: creare il team per la tua startup
Dopo aver scelto l’idea di business il passo successivo è quello di individuare i componenti del team della tua startup: si tratta di un passaggio delicato e non semplice, che potrà assorbire molto impegno.
Il punto di partenza è quello di definire le necessità della tua startup: quali sono le competenze che non possono assolutamente mancare nel tuo team per raggiungere il successo. In seguito potrai procedere alla selezione vera e propria.
Esistono diversi canali tramite cui è possibile individuare i collaboratori adatti alla tua startup: a partire dalle conoscenze personali fino ad arrivare alla rete, con i diversi portali nati con l’obiettivo di individuare i professionisti più competenti e di maggiore esperienza
Ma quali sono i criteri per scegliere le persone più adatte a fare parte del team della tua startup?
Abbiamo già visto l’importanza delle competenze e dell’esperienza, ma non possiamo basarci solo su questi parametri.
Infatti è importante scegliere delle persone che siano fortemente motivate a crescere e acquisire nuove professionalità e che allo stesso tempo condividano la nostra stessa visione della startup.
Solo in questo modo potremo creare un team organico, che sia in grado di lavorare al meglio al progetto della nostra startup.
Step 3: Fundraising prima parte
Dopo aver scelto un’idea di business si pone il problema di finanziare la creazione della tua startup: in questa prima fase di vita della società i fondi necessari possono essere limitati e servono normalmente a creare una prima versione del prodotto o servizio offerto, in modo da poterlo offrire al mercato e registrare le reazioni del pubblico.
E proprio per questo motivo è possibile trovare il capitale necessario senza ricorrere a investitori “istituzionali” (come le banche o le società finanziarie): puoi fare questo ricorrendo al bootstrapping oppure alle “3f”.
Bootstrapping
si tratta di una forma di autofinanziamento che prevede l’utilizzo del capitale dello startupper per finanziare la società. Questo sistema di finanziamento può essere utile nella fase di creazione della startup e presenta il pregio di poter mantenere il pieno controllo sulla startup che si va a creare, senza dover cedere parte delle quote della stessa oppure una percentuale di guadagno maggiore in caso di successo.
3 f
la sigla è inglese e sta a significare family, friends and founder (oppure fool, inteso nel senso di persone disposte ad accollarsi l’elevato rischio di finanziare una startup).
Questo tipo di finanziamento prevede di ottenere i capitali necessari alla propria startup richiedendoli alle persone più vicine allo startupper stesso.
Questo tipo di finanziamento non permette di solito di raccogliere somme elevate, ma i finanziatori sono disposti a investire basandosi sulla fiducia personale, senza la necessità di esaminare business plan, proiezioni o bilanci.
Nel caso il progetto di startup sia più ambizioso e richieda quindi una maggiore quantità di fondi, una strada alternativa può essere quella di rivolgersi a un Business Angel (normalmente ex imprenditori o manager): questi soggetti finanziano le startup nelle loro diverse fasi di vita e forniscono tutta una serie di benefits, che derivano dalla loro esperienza nel mondo del lavoro.
Questo vuol dire che oltre a ottenere i finanziamenti necessari per creare la tua startup, collaborando con i Business Angel potrai sfruttare la loro esperienza, evitando errori che sono comuni fra i non esperti del mercato e utilizzando le loro conoscenze nel mercato.
Esiste ovviamente anche un lato “negativo” della collaborazione con un Business Angel: in cambio dei fondi per la tua startup, questi soggetti avranno una quota della tua società (la cui crescita rappresenta il guadagno che si aspettano), per cui perderai in parte il controllo sulla stessa e dovrai cedere una parte degli utili.
Da non dimenticare la possibilità di ricorrere al crowdfunding: infatti dobbiamo ricordare che si tratta di uno strumento molto flessibile e particolarmente efficace se utilizzato nel modo giusto.
Questo vuol dire che anche se la tua startup è in fase di sviluppo, la via del crowdfunding può essere praticabile per trovare finanziamenti “importanti”.
In questo caso sarà molto importante l’attività di marketing per promuovere la campagna di crowdfunding e la “ricompensa” per i finanziatori, che potrebbe riguardare direttamente il prodotto della tua startup (per esempio con la possibilità di ottenere uno sconto sull’acquisto dello stesso)
Step 4: Mockup ed execution
Un mockup è uno degli strumenti necessari per lo sviluppo di un’idea di business: un mockup precede il prototipo, ed è necessario per svilupparlo al meglio.
Per capire in cosa consiste un mockup, la migliore soluzione è quella di un esempio pratico: pensiamo all’ipotesi per cui la nostra startup progetti una applicazione innovativa per smartphone e tablet.
In questo caso il mockup sarà rappresentato da una serie di schermate che mostrano come questa applicazione si presenterà agli utilizzatori.
Bisogna ricordare che l’impatto visivo che può avere un buon mockup è molto importante soprattutto ai fini della presentazione a possibili soci e investitori del progetto di startup, perché permette di mostrare qualcosa di concreto, aumentando la fiducia del pubblico.
Durante lo sviluppo di una startup non è mai possibile prescindere da una execution efficace: se avere una buona idea di business è importante, ancora più importante è essere in grado di concretizzarla, seguendo tutti quei passaggi necessari per lo sviluppo del progetto.
La cura e il controllo sull’execution sono uno dei compiti primari dello startupper: si tratta di avere sempre la supervisione delle varie attività che portano allo sviluppo del progetto, in modo che il procedimento si svolga nei tempi e nei modi previsti, coordinando i diversi membri del team impegnati nelle diverse attività che richiede la creazione e sviluppo di una startup.
Step 5: creazione e correzione
Ora il prodotto o servizio della tua startup è pronto e deve affrontare la sua prima sfida: la reazione del mercato.
Possiamo considerare questa fase una sorta di test, di prova generale: è molto probabile che il prodotto offerto dalla tua startup non sia ancora quello che il pubblico vuol, che presenti qualche difetto su cui è necessario intervenire.
E questa fase serve proprio a questo scopo: è necessario raccogliere le opinioni dei clienti che hanno già provato il prodotto, per capire quali sono i difetti e i margini di miglioramento.
Il sistema più semplice per ottenere questo tipo di feedback è quello di sottoporre ai clienti un questionario.
In rete esistono diversi strumenti utili, anche gratuiti, che possono aiutarti a creare una questionario e a effettuare un’analisi di mercato che permetta di capire dove è necessario intervenire per realizzare un prodotto che sia davvero in grado di soddisfare il pubblico: dopo aver corretto gli errori, viene il momento di rilanciare il tuo prodotto sul mercato.
Ricorda che è impossibile non commettere errori, ma è importante riuscire a individuarli e correggerli per arrivare al successo.
Step 6: Fundraising 2.0
Ora che il prodotto della tua startup ha raggiunto la sua forma definitiva, sono necessari altri capitali, a volte anche ingenti, per lo sviluppo dell’attività: senza i fondi necessari il rischio è quello che la startup rimanga un’attività molto limitata, non in grado di crescere, espandersi e quindi di produrre il guadagno desiderato.
In questa fase è molto difficile che dal capitale della startup si possano ottenere i fondi sufficienti all’espansione e allo stesso modo non si può più fare ricorso all’autofinanziamento personale o alle “3 f”: è necessario trovare altri canali.
Questo è il momento di ricorrere a soggetti che sono in grado di fornire anche finanziamenti molto elevati: una delle fonti più comuni di finanziamento sono le banche e le società finanziarie, mentre Business Angel e Venture Capital rappresentano una forma diversa di finanziamento all’impresa.
Infatti, queste due tipologie di soggetti chiedono, in cambio dei capitali, una partecipazione alle quote societarie della startup: questo perché “scommettono” sul successo della startup stessa, a cui seguirà una crescita del valore della società e quindi delle quote in loro possesso, in un tempo relativamente breve.
Dalla vendita delle quote deriva il loro guadagno.
Ovviamente, il fatto che possiedano delle quote vuol dire che possono esercitare un controllo sulle politiche societarie: questo può essere considerato uno degli aspetti negativi di questa forma di finanziamento, che va valutato con attenzione in questa fase della vita della startup.
Ma esiste anche una diversa via per finanziare la tua startup e farla crescere: la finanza agevolata.
Con questo termine si intendono tutte quelle iniziative, promosse da enti pubblici, che permettono di ottenere fondi a condizioni migliori rispetto a quelle del mercato (tassi di interesse più basso o anche a fondo perduto), sempre che la tua startup possegga le caratteristiche previste dal bando.
È molto importante tenere sempre sotto controllo questo tipo di iniziative, che possono rivelarsi una miniera di occasioni preziose per la tua startup.
Step 7: lancio in orbita
Il percorso per lanciare con successo una startup è arrivato alla fine: è arrivato il momento di lanciarsi sul mercato, mettersi a confronto con i concorrenti e con il pubblico.
Ma questo non vuole dire che il tuo lavoro come startupper è finito e puoi limitarti a dormire sugli allori: il mondo delle startup prevede una continua crescita ed evoluzione, per riuscire a realizzare tutte le possibilità che una buona idea di business presenta ed essere ripagati con i giusti guadagni per tutto il lavoro e la fatica impegnati.
E tu a che step sei arrivato nella creazione della tua startup?
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