Scrivere un business plan efficace: per uno startupper questa frase rappresenta un mantra che lo accompagna nelle prime fasi (e non solo) della creazione della sua startup.

La redazione di un business plan è uno snodo focale nella creazione di una startup: se un business plan redatto nel modo corretto (e quindi efficace), diventa difficile (se non impossibile) riuscire a sviluppare in modo concreto un’idea di business, trovare soci e soprattutto finanziatori che sostengano la nostra startup.

Quindi, il business plan è un passaggio di vitale importanza per arrivare al successo.

Trovarsi di fronte a un “foglio bianco” può però spegnere anche i più grandi entusiasmi: facile dire “bisogna scrivere un business plan”, difficile farlo in concreto.

La prima operazione che possiamo fare e che può facilitarci il compito è quella di scrivere una “scaletta”, una serie di step da seguire passo passo, che ci permettano di redarre un business plan completo e soprattutto efficace, in grado di convincere soci, investitori e tutte le persone che vogliamo coinvolgere nel nostro progetto di startup.

Business plan: le cose da sapere per non perdere tempo

Il business plan in 7 step

Step 1: Ricerca

Prima di partire a spron battuto della redazione del nostro business plan, è importante procedere a un’attività di ricerca preparatoria: questo vuol dire che dovremmo avere disponibili tutte le informazioni che ci servono per scrivere il nostro plan.

Possiamo sempre integrare in seguito, in corso d’opera le informazioni che ci servono (e probabilmente questa operazione si rivelerà necessaria), ma è importante partire con il piede giusto, in modo da rendere più facile e scorrevole il lavoro.

Ovviamente questo significa avere ben chiaro quelle che sono le informazioni che andranno inserite nel business plan: informazioni finanziarie, informazioni legate alla produzione (costi, fornitori, eventuali attrezzature necessarie), ricerche di mercato, studio della concorrenza, strategie di comunicazione e marketing, solo per citarne alcune.

Partendo con una solida base è possibile iniziare la stesura di un business plan che sia completo e quindi efficace.

Step 2: Per chi lo stai scrivendo?

Nel momento in cui ci apprestiamo a scrivere il nostro business plan dobbiamo avere ben presente i soggetti cui questo documento è diretto: ci sono infatti tutta una serie di soggetti terzi rispetto alla nostra startup per cui il business plan può rappresentare il “biglietto da visita” della nostra impresa.

Quindi, soprattutto alcune sezioni di questo documento, andranno compilate tenendo conto di quelli che sono gli interessi di questi soggetti. In particolare, possiamo individuare e dividere questi soggetti in quattro categorie principali: soci, finanziatori, fornitori e clienti (non tutte le categorie sono necessariamente presenti, questo dipende dalla natura dell’attività).

Nel caso la nostra startup sia alla ricerca di soci e finanziatori, il nostro business plan dovrà mostrare quelle che sono le possibilità di sviluppo e di guadagno che possono derivare dall’investimento nella nostra impresa: per questo andranno curate con attenzioni tutte quelle parti che riguardano le informazioni finanziarie e le previsioni di sviluppo, oltre che mostrare quello che è il “core” del nostro business, la caratteristiche (o le caratteristiche) che lo rendono vincente rispetto alla concorrenza.

Nel caso in cui prevediamo di vendere un prodotto o servizio non direttamente a una clientela finale, ma ad altre imprese, sarà importante mettere in luce i vantaggi, economici e tecnici, che possono derivare dall’utilizzo della nostra soluzione di business.

Inoltre, in ogni caso dovremmo stringere dei rapporti con i fornitori, che sono necessari alla vita e allo sviluppo della nostra startup e che quindi, per fornirci i loro servizi e prodotti (magari con condizioni di pagamento a noi favorevoli) avranno la necessità di comprendere sia la fattibilità concreta della nostra idea di business, sia la redditività e i tempi della stessa.

E non dimentichiamo un altro soggetto per cui è importantissimo il business plan: lo startupper.

Infatti, solo un business plan completo ci permette di verificare se ci sono i margini per realizzare concretamente la nostra idea e, inoltre, di individuare quali sono i punti deboli (da correggere) e quali i punti di forza (che vanno invece sottolineati) della nostra idea di business.

Quindi un business plan deve essere completo e offrire una disamina oggettiva del nostro progetto di business: mentire oppure omettere dei dati in questa fase è un rischio troppo grande per la nostra startup.

Step 3 – Chi sei, cosa offri, a chi lo offri e perchè sei diverso dagli altri?

Possiamo definire il business plan come la “carta d’identità” della nostra startup: e se di un documento di identità si tratta, deve essere in grado di fornire tutte le informazioni necessarie a identificare la nostra startup e il nostro progetto di business. Questo vuol dire che il lettore, qualunque sia il suo interesse, deve avere ben chiare tutte le informazioni su:

  • società: quindi organizzazione, team di lavoro, situazione finanziaria
  • prodotto e servizio offerto: si tratta di un nodo focale, e il business plan deve essere in grado di definire in modo completo e chiaro il suo “oggetto”, ovviamente tutelando quelli che possono essere considerati dei “segreti industriali”
  • target di clientela: un prodotto o un servizio deve avere qualcuno interessato ad acquistarlo. Ed è importante avere ben chiaro quale sia la fascia di clientela che può essere realmente interessata (le ricerche di mercato hanno proprio lo scopo di individuare questi soggetti), in modo da instaurare una corretta campagna di comunicazione e marketing
  • valore aggiunto: esistono centinaia di società che offrono prodotti o servizi che vanno a soddisfare magari la stessa necessità o desiderio di un cliente. Per distinguersi dalla massa e quindi avere successo, la nostra startup deve necessariamente offrire “qualcosa in più”. Si tratta del valore aggiunto, quella caratteristica (o insieme di caratteristiche) che distingue e rende migliore il nostro business rispetto a quello della concorrenza. Questo valore aggiunto deve essere indicato in modo chiaro nel business plan, perchè è la molla che può spingere i soggetti terzi (soci, investitori, clienti) a darci fiducia e appoggio

Step 4 – Illustrare gli aspetti finanziari

Gli investitori capiscono perfettamente un solo linguaggio: quello dei numeri.

Quindi possiamo preparare un business plan in cui decantiamo le mirabolanti possibilità e caratteristiche del nostro prodotto, ma è molto probabile che, per arrivare al sodo (e alla concessione di finanziamenti), gli investitori voglaino controllare i dati finanziari per capire se vale la pena di correre il rischio di investire nella nostra startup.

Questo vuol dire che dovremmo porre molta attenzione all’illustrazione degli aspetti finanziari del nostro progetto.

In primo luogo dovremmo individuare e indicare di quale capitale abbiamo bisogno: ovviamente non si tratta di indicare semplicemente una cifra, ma di individuare le somme necessarie, quanta parte di queste viene richiesta ai finanziatori e quanta invece viene fornita dalla società, e l’utilizzo che sarà fatto di queste somme (normalmente dovremmo coprire l’orizzonte temporale previsto dal Business Plan, che varia dai 3 ai 5 anni).

Molto rilevanti sono anche i dati sull’andamento della startup nel periodo precedente: in questo caso la fonte più autorevole sono i bilanci della società stessa, almeno quelli che riguardano i 3 anni precedenti di esercizio.

Dall’elaborazione dell’insieme di questo dati, dovremmo poi ricavare le previsioni sull’andamento finanziario della società: più accurate saranno queste previsioni (anche per quel che riguarda l’intervallo temporale), più è probabile che suscitino una buona impressione nei potenziali investitori.

Ovviamente, le informazioni finanziare che andremo a inserire nel business plan dovranno essere assolutamente corrette, come quanto più oggettive possibilei (quindi non influenzate da facile entusiasmi) dovranno essere le previsioni di crescita.

“Mentire” su un aspetto così delicato potrebbe condannare al fallimento la nostra startup e spingere gli investitori a evitare di collaborare a qualsiasi altro nostro progetto.

Step 5 – Illustrare un piano marketing

Possiamo avere il miglior prodotto del secolo, ma se non siamo in grado di raggiungere la nostra clientale target la nostra startup è destinata comunque al fallimento.

Le strategie di marketing devono essere chiare e ben definite molto prima dell’inizio della produzione e della commercializzazione del nostro prodotto: nel business plan dovremmo illustrare tutte le azioni che intendiamo intraprendere per raggiungere la nostra clientela e comunicare il valore aggiunto della nostra offerta, che dovrà apparire chiaro e comprensibile.

Attualmente le strategie di marketing possono essere anche molto complesse, ma soprattutto devono essere “cucite a misura” del prodotto o servizio che si a offrire: inutile utilizzare dei mezzi inadatti (per esempio la pubblicità televisiva) per un prodotto (per esempio un software) che non è rivolto al grande pubblico.

In questo caso meglio studiare l’utilizzo più efficace dei mezzi di comunicazione “nuovi” (social network e internet in genere). Le possibilità a nostra disposizione sono molte: l’importante è avere una strategia chiara e ben illustrata che permetta di sfruttarle al meglio.

Step 6 – Rendilo personalizzabile in base al lettore che lo consulterà

Abbiamo già detto che sono diversi i soggetti che potrebbero interessarsi al nostro business plan: dato che si tratta di un documento che potrebbe raggiungere anche dimensioni importanti, potrebbe essere interessante renderlo “adattabile” al destinatario.

Attenzione: questo non vuole dire trascurare  alcune sezioni del business plan (che devono essere sempre tutte presenti), quanto piuttosto dare un maggiore risalto ad alcune rispetto ad altre.

Se fino a qualche tempo da questa operazione poteva risultare più complessa, con gli strumenti attualmente a disposizione in rete è possibile modificare rapidamente il proprio business plan.

Per i finanziatori potrebbe essere utile dare un maggiore risalto alla sezione finanziaria, mentre i potenziali soci potrebbero essere maggiormente interessati a tutta quella parte che riguarda il prodotto in sè stesso e il team occupato a sviluppare il progetto.

Invece i fornitori potrebbero dare maggiore peso sia alle informazioni finanziarie che alle strategie commerciali.

Flessibilità dovrebbe essere la parola d’ordine: non solo nel presentare il nostro business plan nel modo migliore, ma anche nel modificarlo nel corso del tempo, quando ci accorgessimo della necessità di apportare integrazioni e correzioni.

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Step 7 – Spiega perchè lo stai scrivendo

Durante la redazione del business plan non dobbiamo mai perdere di vista l’obiettivo complessivo, quello che deve dare unità alle diverse sezioni del documento: quale traguardo vogliamo raggiungere?

Dalla lettura di un business plan è questa l’informazione più importante che deve emergere: dobbiamo spiegare ai nostri lettori cosa vogliamo fare, perchè lo vogliamo fare e come intendiamo farlo.

Si tratta di un “filo rosso” che deve unire tutte le parti del documento: il nostro è un progetto, non un semplice insieme di dati di vario genere, e deve essere organizzato in modo organico.

Chi lo legge (ma anche noi quando lo scriviamo) deve essere in grado di vedere sia le singole parti, che il “tutto”. Solo in questo modo un business plan può risultare veramente chiaro ed efficace, ed esprimere pienamente quello che è il nostro obiettivo e il nostro progetto di business.

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