Prima di buttarsi nell’avventura di costituire una startup, è normale e giusto porsi tutta una serie di domande: si tratta di una scelta impegnativa, che può costare molto tempo e denaro e non porta con sé nessuna garanzia di successo.
Il problema non è porsi le domande giuste, quando essere in grado di dare le risposte giuste a queste domande. Molto spesso, di fronte ai possibili ostacoli che si parano di fronte, l’ambizione e l’entusiasmo di un aspirante startup si spengono e vengono deposte le armi.
Non si può negare che esistano delle difficoltà nella creazione e gestione di una startup, maggiormente accentuati dal particolare periodo economico che stiamo vivendo, ma la capacità di risolvere i problemi è la cifra che caratterizza un vero startupper destinato al successo.
Vediamo insieme quali sono allora queste motivazioni, tanto terribili da bloccare sul nascere le ambizioni di molte persone e perché non dobbiamo spaventarci ma cercare le soluzioni più efficaci.
Scusa n.1 – non sono esperto in nessun campo
Il pensiero (sbagliato) che molti aspiranti startupper hanno è: “io non sono esperto di nulla, quindi come possono creare una startup che abbia le carte in regola per arrivare al successo?”
In realtà l’esperienza è un fattore molto importante, ma non è l’unico fattore che viene messo in gioco nella creazione di una startup.
Considerando l’ipotesi di avere una buona idea di business, l’esperienza in un dato settore può essere un valore aggiunto, che ci permette di conoscere meglio il mondo in cui ci andiamo ad avventurare, ma lo stesso peso possono avere l’entusiasmo e la voglia di crescere e imparare.
L’esperienza si può costruire sul campo, ovviamente anche commettendo degli errori, mentre è molto più difficile costruire la voglia di fare e l’impegno: se queste due caratteristiche ci sono, la base di partenza è buona e ci rende in grado di affrontare la sfida rappresentata dalla creazione di una startup.
Scusa n.2 – non ho abbastanza soldi
Trovare i fondi necessari a far partire una startup è uno dei problemi più importanti che un aspirante startupper si trova a dover affrontare: la verità è che le buone idee rischiano di rimanere solo sulla carta, se non ci sono fondi sufficienti a metterle in pratica.
Ed è anche vero che difficilmente un aspirante startupper ha a disposizione le somme necessarie per fare partire la sua impresa: contare solo sulle proprie forze è molto difficile, se non impossibile.
Ma anche questo è un problema che può e deve essere superato: vi sono diversi canali tramite cui è possibile reperire i fondi per creare una startup.
Per ricordare i più diffusi e interessanti, oltre al classico finanziamento da parte di una banca (che spesso non è facile da ottenere senza poter prestare sufficienti garanzie), vi è la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati offerti dallo Stato e da altri Enti Pubblici, oppure la possibilità di ricorrere a finanziatori privati esperti, come i Business Angel.
E non dimentichiamo il crowdfunding, che permette di raccogliere tramite internete le somme necessarie iniziare il nostro progetto di startup da molti piccoli finanziatori.
L’importante è conoscere gli strumenti in modo approfondito i diversi strumenti di finanziamento per una startup, in modo da utilizzare il più utile e vantaggioso nelle diverse situazioni che possono verificarsi durante il processo di creazione di un’impresa.
Scusa n.3 – non ho tempo
Creare una startup richiede impegno e tempo, e il tempo è diventato un bene sempre più prezioso e limitato: nel caso siamo già impegnati con un lavoro dipendente e con la famiglia, potrebbe sembrarci di non avere a disposizione tempo sufficiente per dedicarci anche allo sviluppo di un progetto di business.
In realtà, almeno nella prima fase di creazione di una startup, è possibile lavorare la nostro progetto anche in modalità part time: ovviamente dovremmo impegnarci al massimo per sfruttare il poco tempo a nostra disposizione, ma se riusciamo a organizzarci al meglio e a sfruttare tutti gli strumenti che possiamo utilizzare per ottimizzare il lavoro, possiamo riuscire a sviluppare il nostro progetto di business con successo.
Organizzazione, impegno e ottimizzazione devono essere le parole chiave della nostra attività: il tempo è denaro e in questo modo lo sfrutteremo al meglio.
Scusa n.4 – non so da dove iniziare
Hai avuto un’idea di business? Questo è già un buon inizio.
È importante guardarsi attorno, cercare di capire quali sono le possibilità di creare una nuova startup.
E internet può rivelarsi un alleato prezioso in questo processo, permettendoci di capire, senza doverci spostare da casa oppure impegnarsi in costose ricerche, se il prodotto o servizio che abbiamo in mente esiste già e nel caso se è possibile migliorarlo.
Una buona idea di business rappresenta la risposta a una domanda del mercato: individuare questa domanda ci permette di creare un business vincente.
E anche per quel che riguarda tutto il processo di creazione e finanziamento di una startup la rete ci può essere utile: ci può illustrare quali sono i passaggi necessari da seguire, le formalità burocratiche da espletare, le possibilità di trovare finanziatori oppure collaboratori o ancora dei co-fondatori per la nostra impresa e permettere di metterci direttamente in contatto con loro, superando la barriera costituita dalla distanza fisica.
Sfruttare le risorse che la rete ci offre, spesso in maniera gratuita, è il primo passo che ci porta alla creazione di una startup: impariamo a sfruttare internet come uno strumento di lavoro e amplieremo enormemente le nostre possibilità.
Scusa n.5 – ho paura di fallire
Il fallimento è una possibilità con cui bisogna necessariamente fare i conti quando si crea una startup: il rischio è elevato, come elevate sono le possibilità di guadagno in un tempo relativamente breve.
È importante capire come il fallimento è solamente un’eventualità e non del tutto negativa: infatti dal fallimento è possibile trarre delle esperienze importanti, che possono risultare indispensabili nel momento in cui si crea una nuova e diversa startup.
Perché il fallimento non deve essere considerato un punto di arrivo, una “pietra tombale” per le nostre ambizioni di startupper: ma dobbiamo imparare a vederlo come uno dei possibili esiti dell’attività di impresa, che non pregiudica per nulla il nostro futuro come imprenditori.
Commettere errori è un’eventualità probabile, soprattutto se siamo alla prima esperienza in un determinato ambito, ma è importante imparare da questi errori: dopo un fallimento dobbiamo essere meglio preparati e in grado di affrontare un nuovo progetto di business con un rinnovato impegno e ancora maggior entusiasmo.
Dobbiamo prendere esempio dagli Stati Uniti: nel loro mondo imprenditoriale il fallimento è un’eventualità che non impedisce a un soggetto di rimettersi in gioco, con maggior impegno e spesso con una migliore fortuna.
Scusa n.6 – è troppo presto (o troppo tardi) per creare una startup
Non si è mai né troppo giovani né troppo vecchi per iniziare l’avventura di una startup: entrambe queste situazione hanno delle caratteristiche che si possono rivelare vincenti.
Essere più giovani vuol dire spesso avere entusiasmo e voglia di imparare, mentre un’età più avanzata porta spesso con sé una maggiore esperienza, che può essere messa a frutto nella creazione di una startup.
Basta guardarsi intorno per vedere come non ci sia un limite di età per creare una startup: si può farlo all’inizio della propria carriera (pensiamo agli studenti universitari che creano società nell’ambito della new economy) e anche alle persone che alla fine della carriera lavorativa mettono a frutto le loro conoscenze per realizzare l’idea di business che hanno sognato per tanti anni.
Non esiste un limite di età per diventare uno startupper: le caratteristiche determinanti sono altre, come l’impegno e la voglia di fare, e queste fanno sì che una startup abbia successo.
Scusa n.7 – le tasse si mangiano tutti i guadagni
Che la pressione fiscale sulle imprese in Italia sia molto elevata è vero.
Allo stesso modo è vero che, in particolare negli ultimi anni, sono stati previsti diversi incentivi, anche a livello di tassazione, per favorire la creazione di nuove imprese e la ripresa dell’economia.
Si tratta di regimi fiscali agevolati (ovviamente per un periodo di tempo limitato), di detrazioni per gli investimenti effettuati nell’impresa e di risparmi sulle spese previdenziali derivati dall’assunzione di lavoratori (a volte con particolari caratteristiche di età), solo per ricordare le tipologie di intervento più diffuse.
Anche in questo campo, come in quello dei finanziamenti alle startup, è molto importante conoscere al meglio le possibilità offerte per “risparmiare” sulle tasse: la conoscenza è potere. E se proprio consideriamo lo stato italiano troppo esoso, esiste la possibilità di aprire la nostra startup in un altro paese della Comunità Europea (per esempio l’Inghilterra) fruendo di tassazioni ridotte.
La paura di fallire non deve mai essere un limite per uno startupper: la capacità di risolvere nel modo migliore i problemi che si presentano, fino a trasformarli in opportunità, è una delle caratteristiche che non possono mancare per creare una startup che abbia successo.
Se si fa si rischia di sbagliare, ma se non si fa non si ottiene nulla: non è importante fare tutto nel modo corretto, almeno la prima volta, ma metterci tutto l’impegno necessario e imparare dai proprio errori, in modo poter correggere la rotta e arrivare all’obiettivo che ci siamo prefissati.
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