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Realizzare un progetto di business non è mai facile, anche se siamo degli esperti nel settore: gli ostacoli che dobbiamo superare sono molti e complessi, soprattutto se si tratta della prima volta che ci misuriamo con il mondo della startup.

Si tratta di una situazione che si verifica sempre più spesso, soprattutto perché negli ultimi anni le condizioni dei lavoratori dipendenti sono andate peggiorando a causa della crisi economica globale e delle nuove normative in materia di lavoro: il nostro posto di lavoro comincia ad andarci stretto, non ci sentiamo realizzati né personalmente né professionalmente, ma abbiamo un’idea che potrebbe cambiare radicalmente il nostro futuro.

Un’idea da cui partire per creare il nostro business, la nostra startup di successo: sicuramente le premesse sono ottime e siamo già consci della necessità di “lavorare doppio”, mantenendo il nostro posto da lavoratori dipendenti almeno fino a quando la startup non sarà ben avviata e in grado di produrre guadagno.

In questa situazione è anche molto probabile che cercheremo dei compagni con cui condividere questa avventura, che abbiano il nostro stesso spirito e che credano come nei nel nostro progetto.

Ma dobbiamo fare attenzione, ricordandoci che ci muoviamo sempre in un terreno sconosciuto, in cui è facile mettere un piede in fallo, facendo cadere rovinosamente tutto il nostro progetto: vediamo 5 consigli importanti da seguire per evitare che la nostra startup fallisca prima ancora di nascere.

Consiglio n.1 – La nostra idea è davvero vincente?

Il primo step, dopo aver trovato la nostra idea di business, è capire se veramente vale la pena di investirci tempo e denaro: non tutte le idee di business sono valide, oppure concretamente realizzabili.

Comprendere se effettivamente stiamo lavorando su un progetto vincente ci permette di non sprecare tempo inutilmente.

Per ottenere questo risultato dobbiamo validare la nostra idea di business e per farlo dobbiamo partire da alcune domande indispensabili.

  • A cosa serve la mia idea? Per determinare in modo semplice l’utilità del prodotto o servizio che vogliamo offrire
  • A chi serve? Per capire qual è il nostro target di pubblico
  • Quali bisogni o desideri specifici realizza? Per capire se realmente le persone sono disposte a pagare un costo per realizzare questo bisogno o desiderio.

Un’altra serie di domande importanti riguarda la concorrenza: non dobbiamo mai commettere l’errore di pensare di non avere avversari con cui confrontarci, perché questo è praticamente impossibile.

  • Chi ha già avuto la stessa idea e da quanto tempo la ha realizzata?
  • A che target si rivolge?

Conoscere a fondo la concorrenza permette di sfruttare i suoi punti deboli e di imparare dalle soluzioni vincenti, aiutandoci a trovare la soluzione ai problemi che possiamo incontrare ed evitando di commettere gli errori da principianti.

Lo step successivo è quello della creazione di un MVP, che ci permetterà di offrire una prima forma concreta del nostro prodotto ad alcuni utenti (early user): grazie ai loro feedback potremmo correggere eventuali errori e perfezionare la nostra idea prima del lancio sul mercato.

Ecco una guida approfondita per illustrarti come validare la tua idea di startup

Consiglio n.2 – Teniamo sempre presente il nostro ruolo

Dobbiamo sempre ricordarci che noi siamo startupper, non semplici membri del team della nostra startup: questo vuol dire che il nostro compito principale non è il lavoro all’interno della startup stessa (per esempio l’attività che svolgiamo nel nostro campo professionale, come la progettazione del prodotto se ci occupiamo di sviluppo e ricerca) ma sulla startup.

Dobbiamo lavorare per sviluppare il progetto nel suo complesso, non limitandosi a occuparci di una parte di esso, per quanto importante possa essere.

Questo può anche significare un impegno doppio (o meglio triplo, se nel frattempo manteniamo il nostro lavoro dipendente), ma non è negoziabile. Il compito dello startupper è quello di supervisionare e coordinare lo sviluppo del progetto imprenditoriale: è la sua responsabilità, che non può essere delegata ad altri.

Non è facile seguire il complessivo sviluppo di un’idea di business: ma se si tratta della nostra idea di business, soltanto noi possiamo avere chiari gli obiettivi finali da raggiungere e, grazie a questa visione, possiamo fornire gli obiettivi “intermedi” ai nostri collaboratori, in modo che tutto funzioni come un meccanismo perfettamente oliato.

E non dimentichiamo nemmeno che il nostro intervento dovrà essere continuo: emergeranno sicuramente dei problemi a cui dovremmo dare soluzione e che ci spingeranno anche a rivedere obbiettivi e modi per raggiungerli, perché fare lo startupper è un lavoro che non finisce mai

Consiglio n.3 – L’organizzazione è tutto

Se abbiamo un lavoro dipendente, una famiglia e una startup da sviluppare è probabile che il tempo non sembri essere mai abbastanza: eppure, dobbiamo dedicarci con tutto l’impegno possibile ai nostri compiti.

La strategia giusta risponde al nome di “organizzazione”: non possiamo lasciare lo sviluppo del nostro progetto ai ritagli di tempo, al caso oppure alla voglia di lavorare che possiamo avere in un determinato momento.

Dobbiamo organizzarci in modo da far fruttare ogni singolo minuto della nostra giornata.

Il lavoro e la famiglia ci assorbono per tutto il giorno: allora impariamo a utilizzare le prime ore della mattina (mettendo la sveglia prima del solito) oppure la notte per lavorare.

Le prime volte non sarà semplice, ma, una volta trovato il ritmo, diventerà tutto meno complicato.

Un planning dei nostri impegni ci può aiutare tantissimo a individuare il tempo in cui lavorare alla nostra startup: la soluzione migliore è un planning settimanale, in cui includere gli impegni di lavoro e famigliari, a cui abbinare una “tabella di marcia” (da rispettare) per quel che riguarda il nostro progetto di business.

Imparando a rispettare la tempistica che abbiamo previsto e a organizzare le nostre giornate riusciremo a garantire un impegno costante alla creazione della nostra startup: tutto questo non sarà esente da sacrifici e rinunce (soprattutto per quel che riguarda il nostro tempo libero, che si ridurrà drasticamente), ma saremo ripagati dalla possibilità di realizzare il nostro sogno professionale.

Consiglio n.4 – Fai-da-te o cercare dei soci?

Il primo istinto che potremmo avere davanti al nostro progetto di startup è quello di imbarcarsi in un’impresa in solitaria: l’idea è nostra, e soltanto noi dovremmo poter godere dei suoi frutti. In realtà il nostro progetto può dimostrarsi molto più complesso di quanto avessimo pensato all’inizio: potremmo avere bisogno di un aiuto concreto per svilupparlo nel modo corretto.

Prima di prendere questo tipo di decisione è importante considerare bene tutti gli aspetti e le implicazioni che la nostra idea di business porta con sé, per riuscire a rispondere a un’unica domanda importante: possiamo farcela da soli?

Dobbiamo essere quanto più possibile oggettivi e spietati nel darci al risposta: sovrastimare le nostre capacità e le nostre forze rappresenta un rischio e potremmo ritrovarci letteralmente sommersi dalle difficoltà e dalla mole di lavoro da affrontare.

Per evitare questo rischio la soluzione è quella di cercare un aiuto.

E questo aiuto potrebbe venire da un co-founder: trovare un co-founder vuol dire trovare una persona che condivida la nostra stessa visione imprenditoriale e che creda in pieno nella nostra idea, essendo disposto a investirci tempo e denaro.

Non è facile trovare il co-founder ideale: non sono importanti solo le caratteristiche professionali a essere importanti, ma anche quelle caratteriali.

In fondo, possiamo pensare alla nostra startup e ai nostri co-founder come un matrimonio: dobbiamo lavorare insieme in armonia per un obbiettivo comune.

Dividere con altri il merito e il guadagno che possiamo realizzare con la nostra idea di business può sembrare una sorta di sconfitta, ma non lo è: è invece in molti casa la strada da percorrere per arrivare al successo.

Consiglio n.5 – Non mollare mai ma ascoltare sempre

Portare al successo un progetto di startup è un’impresa complessa e faticosa: se non siamo sostenuti da una volontà ferma, che ci spinga ad andare avanti nonostante gli ostacoli che sicuramente incontreremo, ci manca una delle caratteristiche per arrivare al successo.

Dobbiamo essere convinti di quello che facciamo, anche se a molti può sembrare un azzardo oppure un impegno troppo gravoso.

Ma attenzione: questo non vuol dire andare avanti a testa bassa e con il paraocchi.

È molto importante anche le critiche e i suggerimenti che ci verranno mossi, e farne tesoro: infatti, è praticamente impossibile che il nostro progetto sia assolutamente perfetto dal momento dalla nascita.

È invece molto più probabile che ci siano degli errori o delle procedure che richiedano un “aggiustamento di rotta”: non possiamo pretendere di avere sempre ragione, ma dobbiamo perseverare in modo razionale, sempre tenendo presente il nostro obiettivo finale e non mollando mai la presa.

Quando iniziamo a creare la nostra startup probabilmente non abbiamo chiaro tutto il percorso, sempre difficile, che dovremmo affrontare: ma la capacità di organizzarsi, di impegnarsi a fondo nel lavoro e la voglia di non mollare sono le chiavi che ci servono per aprire la porta del successo.

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