Vuoi creare una startup?
Hai già un’idea di business che potrebbe rivelarsi vincente?

Fin qui va tutto bene, ma prima di lanciarsi nell’avventura rappresentata da una startup dovrai approfondire alcuni aspetti del processo di creazione: si tratta di aspetti molto importanti, ma che in molti casi vengono trascurati.

E le conseguenze di questa trascuratezza possono essere anche molto gravi: il rischio è quello di portare al fallimento il progetto di startup nel suo complesso.

In particolare sono 3 le domande più importanti che dovrai porti nel momento di creare la tua startup: rispondere nel modo corretto a questa domande è la base di partenza migliore per creare una startup di successo.

DOMANDA N.1. – Perché vuoi creare davvero una startup?

Le risposte che si possono dare a questa domanda sono molteplici e diverse fra loro: è però possibile dividere le motivazioni che spingono alla creazione di una startup in 3 grandi sottogruppi.

# Motivazioni professionali e personali

Si tratta di tutta una serie di motivazioni collegate in modo molto stretto fra loro: infatti alla base del desiderio di creare una startup può trovarsi una situazione di insoddisfazione a livello professionale e il desiderio di crescere e di sfruttare le competenza possedute in un determinato campo.

Se non è possibile fare questo nella posizione di lavoratore dipendente che si riveste, la creazione di una startup può essere il modo di affermarsi sia dal punto di vista personale che professionale.

Infatti il fatto di sviluppare un progetto di business che ha successo vuol dire affermarsi a livello professionale, migliorare le proprie competenze e, allo stesso tempo, ottenere una soddisfazione personale di altissimo livello.

Il fatto di creare un’attività di successo partendo da zero rappresenta un’iniezione di fiducia nelle proprie capacità e può spingere a migliorarsi nel campo professionale e a continuare l’attività (magari con la creazione di altre startup).

# Motivazioni economiche

Vista l’attuale situazione storica, anche le motivazioni economiche hanno un loro peso nel desiderio di creare una startup: molto spesso vi è una difficoltà per le persone più giovani a trovare un posto di lavoro.

Nel caso poi il lavoro ci sia, non è semplice mantenerlo, considerando che le condizioni dei lavoratori dipendenti negli ultimi anni hanno conosciuto un deciso peggioramento: mancata sicurezza del mantenimento della posizione lavorativa a medio e lungo termine, stipendi minori, tutele diminuite e possibilità di crescita professionale in molti casi praticamente azzerate.

Considerati tutti questi aspetti, la possibilità di creare una startup e quindi di dedicarsi a un’attività professionale che sia soddisfacente non solo dal punto di vista professionale ma anche economico: un’attività che cioè ripaghi con i risultati monetari l’impegno che viene posto in essa.

Si tratta di un aspetto molto importante: infatti in molti posti di lavoro i riscontri monetari non sono assolutamente proporzionati all’impegno che si mette nella propria attività, e questo risulta a lungo andare molto frustrante.

Viene richiesto di dare il massimo, in cambio del minimo (e a volte anche meno).

# Motivazioni sociali

Creare una startup di successo vuol dire conquistare un ruolo importante all’interno della società attuale.

Non si può negare che questa società dia un’incredibile importanza al successo, in ogni campo: arrivare a questo successo tramite lo sviluppo di una propria idea di business contribuisce a creare un’immagine positiva dello startupper.

Per quanto si tratti di realtà diverse, basta guardare quello che è successo negli ultimi anni negli Stati Uniti: gli startupper che hanno avuto maggiore successo (soprattutto nel campo della New Economy) sono diventati delle vere e proprie celebrità.

Quindi uno dei motivi per creare una startup di successo può anche essere il desiderio di raggiungere uno status sociale importante, di crearsi un vero e proprio “brand” personale.

DOMANDA N.2 – Quante persone lavorano nel team della tua startup?

Immaginare lo startupper di successo come un singolo che porta avanti un’impresa può essere un’immagine affascinante, ma non è rappresentativa della verità.

Infatti, è molto difficile che una singola persona, per quanto professionalmente preparata sia in grado di conoscere tutti gli aspetti (tecnico, amministrativo, di marketing, solo per citare i più importanti) che sono necessari allo sviluppo di una startup.

Se vuoi essere uno startupper non dovrai essere un eroe solitario, quanto un buon comandante con il miglior equipaggio ai tuoi ordini.

Un team è necessario in modo da poter avere a disposizione tutte le competenze necessarie al tuo progetto di business e deve trattarsi di un team formato da persone con determinate caratteristiche: sicuramente prima di tutto sarà necessaria una specifica professionalità in un dato settore, ma molto importanti saranno anche la disponibilità a imparare e a crescere e la comunanza di visioni per quel che riguarda l’attività di impresa.

Per questo è importante dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione alla scelta dei membri del team ed essere sempre in grado di sovraintendere e di coordinare lo svolgimento complessivo del progetto (l’execution): in un certo senso lo startupper deve comportarsi come un allenatore sportivo, cercando di schierare la squadra migliore per arrivare alla vittoria.

DOMANDA N.3 – Vuoi fare lo startupper part-time?

E se intendi sviluppare la tua idea di business, ma hai già un lavoro?

Far convivere le due situazioni, almeno all’inizio non è impossibile.
Ovviamente dovrai ricordare che lavorare al progetto di una startup non può essere considerato semplicemente un hobby, a cui dedicare un po’ di tempo ogni tanto: lavorando in questo modo diventerà impossibile ottenere dei risultati.

Nel caso non voglia rinunciare (almeno per i primi tempi) al tuo posto di lavoro, diventa molto importante la corretta organizzazione del tempo: un progetto di business richiede un impegno anche limitato ma costante.

La scelta ottimale è quella di dedicare almeno 2-4 ore di tempo allo sviluppo del progetto della startup, tutti i giorni: questo significa quasi raddoppiare la giornata di lavoro e l’impegno, ma è l’unico modo di ottenere dei risultati.

D’altro canto creare una startup e allo stesso tempo mantenere un posto di lavoro può risultare una sorta di “ancora di salvezza”: permette cioè di contare su reddito fisso e, in caso di fallimento della startup, permette comunque di limitare le perdite.

Questa “convivenza” fra lavoro dipendente e creazione di una startup può però funzionare solo per un tempo limitato: nel momento in cui il progetto di startup comincerà a concretizzarsi, molto probabilmente andrà ad assorbire tutto il tempo e l’impegno che avrai a disposizione.

Quello sarà il momento di compiere il “grande salto”: abbandonare un posto fisso che non ti soddisfa economicamente e professionalmente e diventare un imprenditore a tutti gli effetti.

Abbiamo visto 3 domande fondamentali che dovrai porti prima e durante la creazione della tua startup: dalle risposte possiamo individuare i motivi fondamentali che determinano, fin dall’inizio, le possibilità di successo di una startup.

In particolare abbiamo esaminato alcuni aspetti molto rilevanti:

  • Motivazione: una forte motivazione personale, a crescere professionalmente ed economicamente, deve essere alla base della creazione di una startup. Non si tratta di un processo semplice, quindi bisogna essere convinti di quello che si sta creando e in grado di resistere alle difficoltà che inevitabilmente si incontreranno lungo il cammino.
  • Diversificazione del team: fare tutto da soli è impossibile. È invece necessario creare un team che comprenda tutte le professionalità necessarie allo sviluppo del progetto e provvedere a controllare e coordinare le attività dei membri.
  • Tempo: non è impossibile dedicare a una startup a part-time (mantenendo cioè un posto di lavoro fisso). In questo caso è necessario dedicare al processo un impegno quotidiano (che comprende anche ferie e giorni festivi) e la massima attenzione: una startup non può essere considerata un semplice hobby.

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